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09-05-2005, 22.00.38 | #1 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
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Salute pubblica o misteri della fede?
Certamente tutti avranno sentito parlare qualche anno fa del problema dell'inquinamento atmosferico determinato dalle onde elettromagnetiche dei potentissimi ripetitori di Radio Vaticana.
In quel periodo ero a Roma e lì il problema era molto sentito. Nelle zone interessate, altissima era stata la percentuale dei bambini ammalatisi di leucemia. E alcuni erano già morti. Pure, a porre la questione in altre città d'Italia, interrogando molti cattolici di mia conoscenza, i commenti erano di grande scetticismo: mai la Chiesa avrebbe potuto porre in essere delle situazioni di pericolo per la vita degli uomini, specie dei bambini!!!!! E anche i mass media ne avevano data pochissima risonanza. Oggi finalmente una sentenza di condanna, con un breve accenno in un telegiornale. Domani, forse, neppure quello. Mi chiedo: ma la fede cieca in una istituzione (gestita da uomini) può rendere ottusa anche la capacità di analisi, riesce a mettere poderose fette di salame davanti agli occhi, anche lì dove si tratta di ammalarsi di malattie a tutt'oggi quasi sempre ad esito infausto? http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/...725198413.html "ELETTROSMOG: RADIO VATICANA, CONDANNATI DUE RESPONSABILI ROMA - Dieci giorni di arresto con sospensione condizionale della pena per due responsabili di Radio Vaticana. E' una sentenza storica quella emessa oggi pomeriggio a Roma sul presunto inquinamento elettromagnetico prodotto dall'emittente della Santa Sede il cui segnale e' irradiato da Santa Maria di Galeria, a pochi passi da Cesano (nord della capitale). Getto pericoloso di cose. Questo il reato, previsto dall'articolo 674 del codice penale e punito con l'arresto fino a un mese o l'ammenda fino a 200 euro, per il quale sono stati ritenuti responsabili padre Pasquale Borgomeo, direttore generale di Radio Vaticana, e, ma limitatamente al 2000, il cardinale Roberto Tucci, presidente del comitato di gestione. Assolto, per non aver commesso il fatto, Costantino Pacifici, uno dei responsabili tecnici dell'emittente. Una sentenza, quella emessa dal giudice Laura Martoni, che ha fatto esultare alcuni cittadini di Cesano presenti in aula. ''Siamo soddisfatti per questa sentenza. Almeno in questa situazione e' stata fatta giustizia per gli abitanti di Roma Nord'', ha detto Raffaele Capone, presidente del coordinamento del Comitato Roma Nord. Accolte, anche se solo parzialmente, le richieste dei pm Gianfranco Amendola e Stefano Pesci che avevano sollecitato la condanna dei tre imputati a 15 giorni di arresto con la sospensione condizionale subordinata alla eliminazione della situazione di pericolo e al risarcimento dei danni alle parti lese. Danni che, il giudice Martoni, ha disposto che siano liquidati in sede civile, mentre e' gia' stato accordato alle parti costituite in giudizio il risarcimento delle spese processuali. I difensori degli imputati condannati impugneranno la sentenza. La Direzione di Radio Vaticana ha espresso ''rincrescimento per il fatto che le sue posizioni non siano state riconosciute valide e accolte dal Tribunale'', nella vicenda legato al presunto inquinamento elettromagnetico. Pur ''apprezzando l'assoluzione di uno degli imputati'', Radio Vaticana ''si riserva di impugnare in sede di appello una sentenza che ritiene chiaramente ingiustificata sia per considerazioni di diritto, sia per motivi di fatto''. La decisione di oggi e' arrivata a sei anni dall'apertura dell'inchiesta. Citofoni, lampadari e altri elettrodomestici che si trasformavano in duplicatori del segnale di Radio Vaticana, conversazioni telefoniche scandite dalle recite del rosario. Queste le molestie denunciate nel 1999 dai residenti di Cesano alle quali, successivamente, si aggiunsero anche denunce per malattie provocate dal superamento dei limiti di emissione delle onde elettromagnetiche. Citati a giudizio diretto nel luglio 2000, gli imputati ottennero il 19 febbraio 2002 la sospensione del processo per un difetto di giurisdizione legato a questioni di procedibilita' disciplinate dai patti Lateranensi del 1929. Fu la Cassazione a dirimere la matassa giurisdizionale con una sentenza (aprile 2003) che riconosceva la competenza italiana a giudicare i fatti. Sul presunto inquinamento elettromagnetico a nord della capitale, la procura di Roma ha da tempo aperto un altro fascicolo nel quale, sulla base di altre denunce, si ipotizza il reato di omicidio colposo. Recentemente, lo stesso procuratore aggiunto Amendola ha chiesto dal gip Zaira Secchi di far svolgere, tramite incidente probatorio, una perizia per accertare se sia possibile stabilire l'eventuale sussistenza di nesso causale tra l'emissione di onde elettromagnetiche e l'incremento di tumori e leucemie a Cesano e La Storta, localita' vicine alle aree in cui si trovano, oltre agli impianti di radio Vaticana, un sito radar della Marina. " |