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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
26-02-2005, 19.04.32 | #3 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Se tele-visione significa vedere lontano, evidentemente poi occorre chiederci cosa vogliamo vedere. Se a noi sta bene ridere per un programma di scherzi, che siano veri o fasulli che importa? Sul programma di Bonolis invece il discorso forse è leggermente diverso. Mi pare che il regolamento preveda espressamente che non vi possano partecipare determinate categorie di persone. Lì ci sono in palio dei soldi (e anche molti sembra). Quindi è per questo che il discorso cambia. Non sono d'accordo molto sul metodo di Striscia, ma se può servire a smascherare giochi loschi ben venga.
Tornando al discorso tv-spettacolo. Uno spettacolo senza spettatori deve chiudere baracca e burattini. Giusto? Quindi qui sorge il dubbio: la tv ci propina ogni sorta di stupidaggine perché gliela chiediamo noi, oppure noi vediamo e beviamo tutto ciò che ci dà la tv perché non abbiamo (o non vediamo) alternativa alcuna? |
26-02-2005, 23.00.09 | #4 |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Le tue riflessioni Tormentor sono giuste.
Tempo fa scrissi qualcosa circa il fatto che oggi tutti vogliono essere veri. La frase "io son una persona vera" è quella preferita da qualunque persona effettui comparsate e roba simile in tv. Certo, ci si dimenticano cose fondamentali... esempio che tutti noi "recitiamo"... non per volontà ma per natura: io sono diversa con gli amici, con il fidanzato, con i genitori, con i colleghi etc. Ognuno di loro ha una sua immagine di me ben diversa. La tv di oggi è palsemente tarocca... però una buona fetta della popolazione crede che sia tutto vero... ora dovremmo chiederci se sia ingannevole qualcosa che è palesemente falso, se sia giusto pretendere che nello spettacolo - mondo fatto di attori - non ci sia gente che reciti. La realtà è che a forza di voler vedere il dietro le quinte nessuno pensa più a realizzare lo spettacolo: ovvero la maggior parte della tv è spazzatura. La lite condominiale elevata a stile di vita... Saluti Neve |
27-02-2005, 12.02.59 | #5 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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Citazione:
Bello quel tuo finale, Neve! La maggior parte della gente ha perso la capacità di pensare con la propria testa. Diventa più facile vivere quando si ha un modello da seguire, però nessuno si chiede se sia possibile, auspicabile ciò. E' come se un camion fosse passato in un tratto stradale ricoperto di fango o di neve, oppure in mezzo alla sabbia e abbia lasciato le sue impronte. L'autista di una utilitaria (con assi più stretti e ruote più piccole) non potrà mai pensare nemmeno lontanamente di stare con le ruote entro i solchi lasciati dal camnion. Queste cose, purtroppo, non le capisce la gente comune e alla fine si spegne senza rendersene conto. Mia nonna, fino a una quindicina di anni fa abitava in una casa isolata e si "pappava" un sacco di televisione al giorno. Mio zio (suo figlio) un bel giorno decise di trovargli un'appartamento in condominio. Ora mia nonna guarda la tv se non ha di meglio da fare. Ha quasi 90 e gioca a carte con le amiche di 93, 95 o 98 anni....come con figli e nipoti! |
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27-02-2005, 18.29.57 | #6 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 17-03-2004
Messaggi: 58
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Non so se ho capito bene il senso della discussione, ma mi pare che quello che dice Tormentor sia: che importanza ha se quello che guardo è falso, dato che mi diverte? Ora, spero di non aver capito male.
Il problema, secondo me è un altro. Non vorrei essere pesante, però credo che il punto di partenza per porsi la questione sia un altro. Lo spettatore medio mentre guarda la televisione ritiene di trovarsi di fronte allo specchio del mondo. E' vero, questo succede anche quando si va al cinema, anche se dipende molto da che film si va a vedere. Il problema è che la televisione ha con chi la guarda un rapporto quotidiano e duraturo. Il caso che racconta Fabrizio, della nonna che guardava la giornata la tv (come del resto faceva mia nonna), è molto esplicativo. Dentro quello schermo si muovono delle persone e delle situazioni che vengono prese per reali e perciò, in fondo, tutto questo fa compagnia. Il problema è che le trasmissioni di cui parlavano Tormentor, non permettono allo spettatore di formarsi una coscienza critica di cosa sta avvenendo di fronte a lui. Mi si dirà: "ma l'intento di quei programmi è solamente divertire!". Ma quello che io vedo, quando mi capita di accendere la tv, è che il contesto attuale della televisione offra un panorama sostanzialmente acritico allo spettatore. Popper diceva giustamente che il pericolo è dato proprio da chi lavora alla televisione, che crede, egli stesso di dire la verità. Questa tendenza è molto pericolosa, perché ritengo che sia giusto mettere in guardia chi vede il telegiornale dal fatto che quello non è l'unico mondo possibile e che la situazione come viene descritta cambierebbe molto se il montaggio del servizio giornalistico che stanno vedendo, fosse fatto in un altro ordine e le sequenze selezionate fossero state altre. La realtà di uno studio televisivo (anche se travestito da casa di qualche reality show) è come un laboratorio che non può riprodurre in nessun modo la vita. Purtroppo, per me, il destino della televisione (e di certo cinema) è di celebrare il vecchissimo e stantio modello naturalista, che purtroppo ancora è vivo in arte e letteratura, nonostante sia stato dimostrato che il mondo mostrato dai realisti non corrisponda poi tanto al vero. |
28-02-2005, 09.40.03 | #7 |
Moderatore
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Una riflessione: ma è la vita che crea la televisione o la televisione che determina il modo di vivere?
Esempio: telenovelas. Venti persone che si amano e si tradiscono tra loro in tutte le combinazioni possibili... il resto del mondo non esiste. Nel corso della vita di un individuo di solito ci sono un ingresso ed un'uscita continua di persone. Ecco... secondo me negli ultimi, diciamo 20 nni, si è progressivamente intensificato il numero di persone che si comporta come nelle telenovelas (lo si legge in tutta la "posta del cuore" delle varie riviste femminili). Ora, secondo me questa brutta televisione è totalmente diseducativa e fa acquisire comportamenti che sembrano la normalità ma sono in realtà agghiaccianti. Circa il telegiornale, guarda, direi che è vergognoso... solo catastrofi e pettegolezzi. Quello che serve per catalizzare l'attenzione della "massa" mi permetto di dire anche creando un senso di angoscia e frustrazione che poi non fa vivere bene nessuno... sinceramente non vedo ritorno... Neve |
28-02-2005, 09.58.44 | #8 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 17-03-2004
Messaggi: 58
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Cara neve, sono completamente d'accordo con te. Ma, ad essere sincero, credo che il discorso vada ancora più al di là di questo, che peraltro è importantissimo.
La televisione è figlia del cinema, che a sua volta è fratello della fotografia. Ora, questi mezzi di riproduzione hanno portato al loro apice un tipo di cultura visiva che è iniziata con il rinascimento e con la prospettiva lineare, una cultura visiva (e non solo) che tende a mostrare il mondo solamente dal suo punto di vista geometrico e materiale. Ora, il Novecento ci ha mostrato che questa visule è troppo angusta per poter veramente farci cogliere quello che è la vita (che di per sé è inafferabile). Adesso, pensare che migliaia, milioni di persone siano continuamente bombardate dalla televisione che oltre a non formare un minimo senso critico a livello sociale, non lo forma neanche lontanamente nei confronti di sé stessa e di quello che rappresenta. Continuando di questo passo la visione che tutti avranno del mondo (visto che la tv è un mezzo che livella ogni tipo di differenza) sarà una visione grettamente materialistica e oggettivistica. Si fa un bel dire che la televisione non nasconde i fatti più estremi, omicidi, rapine, guerre, oppure che non fa altro che esporre i fatti del cuore, l'amore, etc...ma tende a mostrarli sempre sotto quest'ottica sbagliata. La televisione ci mostra l'omicidio ma non le forze che stanno dentro all'omicidio, l'amore, ma non le forze che lo generano, forze che è proprio la televisione che tende ad occultare quotidianamene, rendendo i telespettatori incosapevoli di loro stessi. Quello che io continuo a domandarmi, sinceramente, è se la televisione tenda di per sé a creare questa situazione, oppure se può esistere una televisione "buona", in grado di stimolare il senso critico e le capacità intellettive. A dire il vero, pur chiedendomelo, io propendo sempre per la prima ipotesi... |
01-03-2005, 10.00.30 | #9 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
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Citazione:
D'accordo con te... tutto è mostrato in modo superficiale. Inoltre, passando attraverso il video, tutto è filtrato e reso "spettacolo"... questo fa sì che la morte reale e la morte "finta" non si distinguano più... e spesso (lo dico con rammarico) la morte reale ci rende indifferenti. Ti faccio un esempio personale: a livello di suggestione emotiva e shock io sono rimasta molto più scossa dopo aver visto "Titanic" che dopo il tg con le immagini dello Tsunami... e non ne sono certo fiera. Io penso che ci sia la via per fare una televisione degna di essere vista... certo dovrebbe essere superata l'ottica del profitto... Neve |
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08-03-2005, 12.16.12 | #10 |
Ospite abituale
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Messaggi: 766
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io volevo ampliare il discorso spostandolo dalla TV che ha un target nei confronti di un telespetttore ceh DESIDERA solo divertirsi ad un telespettatore che invece DESIDERA conoscere una notizia.
Oggi, stando proprio agli ultimi avvenimenti riguardanti la liberazione della SGRENA, la vertià non è mai stata piu' difficile da trovare. Forse mai si conoscerà come sono andati realmente i fatti, ma ormai noto non piu' una voglia di verità, ma una rassegnazione al fatto che non si conoscertà mai. Ci si aspetta ormai la solita pietra sopra... il solito "the show must go on" ecc... ecc... |