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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 17-02-2005, 10.35.28   #1
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Una favola ( verosimile )

UNO DEI TANTI FATTORI CHE AMMAZZA LEA SOCIETA ITALIANA

Successe in tempi molto lontani, nei Paesi della U.E. a Nord delle Alpi.
In Europa alcuni uomini illuminati andarono a caccia di valori.
Si dice che fossero di stirpe germanica (alemanni o franchi ).
Qualcuno invece sostiene che fossero degli anglosassoni.
Questi illuminati, dopo lungo cercare, catturarono il valore organizzazione.
Incontrandola per la prima volta, le fecero dei tests
(sui processi mentali e nella vita di tutti i giorni).
Ne apprezzarono i risultati e pensarono di utilizzarla.
La educarono, le misero allora addosso dei bei vestiti,
poi un cappello a cilindro, con su la scritta : Valore Primario.
Poi la mandarono in giro,
con la raccomandazione di infilarsi e lasciar traccia in ogni angolo dei Paesi europei.
Si tratta di un valore furbo ed inoltre capace di strategia.
Nei suoi lunghi giri, si presentò dapprima ai capi e direttori, governanti e principi.
Fece dei bei discorsi, fu eloquente.
Spiegò come il suo uso poteva estendere benefici effetti
non solo ad ogni attività ben condotta, ma anche ai processi mentali.
Mostrò l’interesse e la convenienza di chiamarla in causa il più possibile.
Predisse che, se un giorno fosse stato creato il villaggio globale,
la vita sociale sarebbe divenuta notevolmente complicata,
creando cosí la assoluta necessità di organizzarsi.
Una caratteristica dell’organizzazione è il suo spettro molto ampio.
Le sue grandi capacità strategiche le permisero di entrare in gioco
prima in quei settori e livelli ove poteva avere più influenza.
Poi, man mano, scese anche ai bassi livelli.
Nei Paesi ove fu meglio accolta, l’organizzazione fece un buon lavoro :
Aiutò le culture e i cittadini a lavorare, in modo tale che
i risultati di un’attività fossero il più vicini possibile alle previsioni e agli obiettivi iniziali.
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Cosa successe in Italia ? Non so, ma ho cercato di informarmi.
Qualcuno mi ha detto che, poiché la cultura italiana ha una larga base artistica,
era impossibile rendere compatibili organizzazione e arte.
Altri pensano che, vista la diffusione dei comportamenti istintivi in Italia,
l’introduzione della organizzazione avrebbe messo a rischio tali modi di fare,
cosi tradizionali. Forse, in questo caso, ci sono due verità.
Un’altra versione è che l’organizzazione esiste in Italia.
Si tratta di un valore furbo e, come tale,
si nasconderebbe ogni volta che teme di soccombere.
Si ritroverebbe quindi in anfratti, località segrete,
punti ove non rischia di soccombere all’istinto o all’arte.
Pare anche che abbia eliminato la scritta dal suo cappello, per non urtare i cittadini.
Ho consultato un paio di professoroni, lunga barba ed esperienza, per sapere come funziona.
Il primo mi dice che bisognerebbe applicare l’organizzazione ai processi mentali,
agli sviluppi del cervello, per avere dei ritorni in efficienza.
L’altro invece mi ha detto che ciò non è possibile, perché in caso
di tipologia artistica o istintiva, il cervello andrebbe in corto circuito ( nevrosi sembra ).
Allora egli consiglia di applicare l’organizzazione alle azioni della vita di tutti i giorni.
Anche qui, due verità !
Allora ho capito che dovrò, per concludere, fare uno studio approfondito,
sto già cercando la bibliografia.
Qualcuno mi aiuta ?
Comunque sia, secondo uno studioso, questa situazione incerta
determinerebbe nel nostro Paese grossi scostamenti
tra gli obiettivi dichiarati all’inizio di alcune attività sociali e i risultati ottenuti alla fine.
Non garantisco che sia vero, ma spero di saperlo presto.
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Un Vecchio che aspetta

Un vecchio dalla barba bianca si trova ai confini dello Stivale.
Vestito di bianco trasparente,
sul cappello in vista due grandi parole : Compatibilità, Sviluppo.
Nella sua bisaccia sono accatastati tanti Valori, forse da vendere, forse da mostrare.
Lancia il suo sguardo al di quà delle nostre finestre.
Incuriosito, sembra in attesa.
Ricerca segni e prove della presenza di Valori su un territorio che conosceva bene.
Continua a guardare, con insistenza. Sembra insoddisfatto.
Vede al di là del portale Italia tante facce grige, interdette, dubbiose.
Alcune, instabili, cambiano spesso colore.
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Avrà pazienza di aspettare i segnali che cerca, per poi decidere se entrare ?
Per quanto tempo aspetterà ancora ? Speriamo per molto.
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

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P.S. Le persone interessate ad esempi classici, ufficiali, della organizzazione italiana,
possono chiedermeli. Risponderò volentieri.

Un esempio nella U.E. :
I Francesi fanno colazione con pane, burro e organizzazione.
Chi preferisce il croccante, si serve dei wafers alla vaniglia e logica.
Il sistema sanitario francese è forse il migliore d’Europa.
Rapido, razionale, affidabile, alla portata di tutti.
Centinaia di Italiani (pellegrini sanitari) vengono a servirsene
per avere cure di buona qualità.
I malati italiani sono tanti che, in alcuni ospedali parigini,
le infermiere capiscono la nostra lingua.
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antonio greco is offline  
Vecchio 17-02-2005, 11.11.12   #2
Tormentor
Uno dei tanti
 
L'avatar di Tormentor
 
Data registrazione: 13-02-2005
Messaggi: 214
Citazione:
Avrà pazienza di aspettare i segnali che cerca, per poi decidere se entrare ?


Continuo a non capire qual'è il tuo fine.

Dovresti essere più chiaro.
Altrimenti, come ho già detto in un altro tuo thread: scrivi a Extremedesign@hotmail.it [è una delle mie e-mail]

Nel caso tu non voglia spiegarti pubblicamente, si intende.
Tormentor is offline  
Vecchio 17-02-2005, 12.34.36   #3
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Allora cerco di essere più chiaro, dicendo quello che forse mi sembra scontato.

Oltre al problema sociale grosso, di un paese che ha enormi problemi a gestirsi senza emergenze, ma con progetto, con organizzazione, con sicurezze, con affidabilità, col rispetto delle leggi e costituzione;

c' é di conseguenza un allarme per l' economia. Non siamo in grado di creare lavoro. Perché fatichiamo ad essere competitivi.

Se volessimo divenire competitivi, come eravamo 20 anni fa, dovremmo riacquistare cio' che abbiamo gettato dalla finestra, i VALORI, fra cui anche la serietà, imparare cio' che abbiamo sempre rifiutato, l' organizzazione, il rigore, la precisione, la riflessione... e tante altre cose rinnegate.

Che vanno riacquistate. Poi c' é iniziare a fare l' urgente e necessario per potere, di qui a qualche anno, divinire competitivi: ad es., imparare la chiarezza, rinnegare il dioppio linguaggio, imparare la gestione seria sia delle risorse che del personale, la professionalità, etc., etc. La lista é lunga: chi la vuole mi chieda il testo "Colli di Bottiglia", lo inviero'.

Il vecchio che aspetta, cosa aspetta ?

Aspetta che gli Italiani capiscano l' evidenza: che é URGENTE UNA RIFLESSIONE SERIA (NON POLITICA), PER CAPIRE LE CAUSE DI TANTE DEFICIENZE. Infatti la logica dice: chi non conosce le CAUSE, non puo' aggiustare i cocci rotti...


Cari Amici,

le classifiche mondiali indicano che la competitività italiana si sbraca. Normale. E come potrebbe essere altrimenti? L’occupazione non migliora. Speriamo che non arretri. Parecchi laureati sono costretti ad andare all’estero. Normale. E come potrebbe essere altrimenti? La deriva italiana degli ultimi 20 anni è chiara, vista dall’Europa. Forse non si ha una percezione altrettanto chiara dall’interno. Poiché i comportamenti e la mentalità sono molto peggiorati, citiamo Peyrefitte, storico delle economie: SVILUPPO. Non c’é sviluppo e sottosviluppo. Ci sono invece comportamenti che impediscono o che favoriscono lo sviluppo. Essi sono inegualmente distribuiti nelle diverse società (Peyrefitte, nel "La societé de confiance").

Nello Stato i peggiori figuri han preso il potere, complice un sistema di selezione particolare: il comparaggio, l’omertà. Tali figuri hanno promosso e diffuso una mentalità da terzo mondo. E il popolo italiano, che non ha la spina dorsale più robusta in Europa (diciamo che siamo flessibili), ha accettato quanto proposto dai peggiori. Supino, rassegnato, spensierato.

In un Paese che ha perduto i Valori, perduto la riflessione lucida, ove la forma mentis che si diffonde è ormai deviata, viziata, da Paese latino-americano, non c’è scampo. Il mercato del villaggio globale ci ha messo davanti ad un muro: il muro della verità. Non si possono avere in Italia livelli di remunerazione paragonabili a quelli di altri Paesi Ue, un’economia fiorente, e nello stesso tempo continuare a navigare, spensierati, fra gli sprechi. Qualcuno vuol proporre, per salvarsi, di eliminare gli sprechi? Forse si puo’, ma solo reintroducendo i Valori. E’ un lavoro lungo e difficile, che richiede attenzione all’Europa. E che possono fare solo gli esterni al sistema. Siamo arrivati al 47/mo posto per la competitività. Scenderemo ben oltre, se non riflettiamo sulle contromisure necessarie ed urgenti. Aiutati dalle testimonianze degli emigrati.

Antonio Greco, ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  

 



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