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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 28-04-2004, 19.03.27   #1
viandanteinattuale
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una "battaglia" di civiltà...

Il 3 marzo il parlamento portoghese ha respinto tre richieste avanzate per liberalizzare l'aborto: la proposta di liberalizzazione totale, quella di depenalizzarlo per le prime dodici settimane di gravidanza e quella di svolgere un nuovo referendum liberalizzatore.

Le proposte erano state avanzate, naturalmente, dall'opposizione: socialisti, comunisti, verdi (etc.), ma sono state bocciate dalla coalizione governativa e dalle defezioni, nell'opposizione, di quanti hanno votato contro «per motivi di coscienza».
Il Portogallo è l'unico paese europeo, assieme all'Irlanda, in cui l'aborto è punito come reato, sia pure con le eccezioni del grave pericolo di vita per la madre, dello stupro e del feto malformato.
Un referendum popolare già nel 1998 aveva respinto la liberalizzazione, in seguito rilanciata da una sentenza del tribunale di Aveiro che aveva assolto un gruppo di persone accusate di aborto clandestino. Anche in Portogallo, a quanto pare, c'è una magistratura che tira da una parte e un popolo che tira dall'altra. E', anche questo, un classico caso di establishment molto più "progressista" della gente comune.
Bisognerà che quest'ultima venga lavorata ai fianchi ancora un po' prima che i tempi divengano "maturi" per scelte "adulte". Il fatto è che portoghesi non hanno scioperanti della fame e della sete che mettono a rischio la propria vita per le «battaglie di civiltà». Beati loro.
viandanteinattuale is offline  
Vecchio 29-04-2004, 04.38.04   #2
nemamiah
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Ogni paese ha la sua cultura.

L'abborto è comunque arrestare arbitrariamente una vita!
Tuttavia la legalizzazione dell'abborto in Italia fu utile,perchè molti presero coscenza che si poteva abbortire in maniera sicura presso la clinica o l'ospedale.Fu utile perchè si arginò e in seguito si eliminò,il macabro mercato degli abborti eseguiti presso case di vecchie prostitute o nel miglior dei casi,ex "levatrici", che erano lontane parenti dell'ostetriche,in ogni caso prive di qualsivoglia igiene e perfetta competenza medica.Una situazione veramnte scandalosa e insopportabile!

Ma come in ogni cosa,c'è il rovescio della medaglia. La legalizzazione dell'abborto,ha creato nell'animo di molti,la convincione che tutto sommato non si commette nessun reato nè giuridico nè morale,e alla convinzione che un feto è la stessa cosa di un neaonato,che può essere gettato un un water o nel cassonetto della spazzatorua o più semplicemnte lasciato in strada (le cronache sono piene)
L'ignoranza porta ancora molte ragazzine,e donne extracomunitarie,magari non in regola,ad abbortire, ignoranto la possibilità di eseguire l'abborto in clinica e in maniera assolutamente anonima e sicura per la salute.

Reputo che causare un abborto,non sia affatto un segno di civiltà,ma d'inciviltà.
Lo stesso promotore e simpatico digiunatore,sostenne che lo scopo principlae della legalizzazione dell'abborto,fu quello di eliminare il macabro commercio,su accenato.
Bene,a questo traguardo è stato ragiunto...
Oggi esistono molti mezzi di prevenzione,(anticoncezionali) a questi mezzi, bisogna educare i giovani,per evitare di abbortire ed arrestare,cioè privare una vita di fiorire, nascere,cresce e vivere ,esattamente come i promotori della Legge,gli esecutori dell'abborto e dei due incoscenti genitori.

Naturalmente,per casi di stupro è la mamma che decide e va riconosciuta questa facoltà,come in altri casi gravi.

Ho detto.
nemamiah is offline  
Vecchio 29-04-2004, 05.08.05   #3
nemamiah
Utente bannato
 
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LETTERA AD UN BAMBINO BUTTATO VIA

Ciao bambino,piccolo uomo,
forse no,sei solo poche cellule
non sei bello in quel sacco d'immondizie
ma che vuoi,c'è anche la crisi degli alloggi.

Bambolotto,sei già rotto,
chi ha giocato col tuo seme s'è stufato:
non è il caso ,ha detto,di metterlo al mondo,
il partito ha detto no,mi spiace tanto.

Occhi azzurri,manine fredde,
ti sei fatto due mesetti in questo mondo,
era caldo il ventre dolce della mamma,
fuori è fredo,ma che vuoi manca il petrolio.

Non lo sai,ma tu sei già importante,
per ucciderti si son messi d'accordo
i partiti,i sindacati e quella donna
ti va bene non dovrai chiamarla mamma!

Ciao bambino,piccolo uomo,
non saranno tue le gioie ed i dolori
non vedrai tramonti,albe e giorni
uguali,non sciopererai con i parastatali.

Non vedrai bandiere tinte col tuo sangue,
non dovrai dire di si a chi ti mente,
non dovrai raccogliere firme per l'abborto,
non dovrai portare fiori a chi è già morto.

Poche cellule,ma occhi troppo blu,
scusa se ti lascio adesso,torno giù.
Ciao amico non rimpiango la tua sorte:
sei riuscito a restar puro fino alla morte!

(Carlo Venturino 1977)
nemamiah is offline  
Vecchio 29-04-2004, 11.48.16   #4
visechi
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Messaggi: 1,150
Affermare che “ Anche in Portogallo, a quanto pare, c'è una magistratura che tira da una parte e un popolo che tira dall'altra.”, soprattutto in riferimento al problema specifico, significa voler dimenticare, chissà perché, forse è più comodo, che anche in Italia c’è stato qualche referendum popolare che ha sancito senza alcuna ombra di dubbio che l’aborto è una pratica, per quanto non esaltante, accettata dal popolo. L’aborto è stato introdotto in Italia da una legge della Repubblica, promulgata dal Capo dello Stato e condivisa dalla gran maggioranza del popolo. E’ stato un periodo di lotte che ha visto prevalere le ragioni della laicità dello stato rispetto a quelle di matrice clericale. Questo, che piaccia o meno, è un fatto oramai consegnato alla storia e come tale incontrovertibile. La legge che legalizza la pratica abortiva, a determinate condizioni e solo presso strutture pubbliche, non esalta il ricorso alla sospensione volontaria della gravidanza, privilegiando, nel dettato legislativo, l’aspetto della tutela della maternità come fatto consapevole e non subito. Credo che questo sia un elemento di civiltà piuttosto che di bieco oscurantismo. Il ricorso all’aborto è un fatto che esula dall’esistenza o meno di una legge che ne tuteli e salvaguardi tanto gli aspetti sanitari quanto quelli sociali e psicologici, tant’è che questa pratica, non certo gradevole, esisteva anche prima che vi fosse la tanto esaltata o vituperata legge. Quel che mancava era un dibattito serio in merito al ricorso che di questa pratica si faceva. E’ indubitabile che la polemica che ha coinvolto questa legge, soprattutto sul versante clerico oscurantista, non ha mai affrontato il tema nel dovuto modo, facendo finta d’ignorare, ipocritamente, che per questioni economico sociali, l’aborto era consentito solo a quelle frange di popolazione che potevano permetterselo sotto la tutela legale di altri paesi che al tempo erano meno oscurantisti del nostro. I papalini hanno sempre salvato la propria ipocrita coscienza fingendo di ignorare che frange meno abbienti della popolazione erano costrette ad affidarsi a praticoni, in assenza di alcuna garanzia sanitaria e con grave rischio della salute e vita per chi ricorreva a personaggi che la fantasia popolare ha definito “mammane”. Sto’ parlando del variegato e misterioso mondo dell’aborto clandestino che appunto la legge in questione si prefiggeva di sconfiggere. Pare che in tal senso i risultati conseguiti dalla legalizzazione siano alquanto confortanti, tant’è che negli anni di applicazione della legge si registra una costante progressiva diminuzione del ricorso all’aborto clandestino; la Chiesa di questo fatto dovrebbe solo gioire piuttosto che lanciare i propri strali e le proprie scomuniche. Ma non è tutto, forse anche legato al calo demografico, quindi alla costante flessione delle nascite e della volontà procreativa della popolazione italiana, combinata ad una maggiore educazione sessuale e diffusione dei sistemi contraccettivi, di cui la Chiesa mai si è fatta portavoce, si registra anche un costante calo del ricorso all’aborto presso strutture pubbliche. In definitiva, l’esperienza maturata in questi decenni di applicazione della legge è stata più che positiva.
Resta in piedi la questione del diritto alla vita che dovrebbe essere garantito a tutti indistintamente e come tale tutelato. Anche in questo caso non si può evitare di lamentare una pervicace forma di ipocrisia insita nell’animo di chi si fa paladino di questo sacrosanto diritto. Ritengo che un diritto universale di tale portata ed evidenza debba essere intangibile tanto nel tempo quanto nello spazio; eppure è noto che nel passato la Chiesa ha più volte subordinato la tutela di questo principio universale ad altre urgenze che esulavano dalla propria ‘missione sulla terra’; alludo al periodo buio in cui non si faceva scrupolo di consegnare la vittima sacrificale della propria visione del mondo al braccio secolare per sottoporla ad un supplizio anche piuttosto crudele. Al fianco dell’ipocrisia storica ne permane un’attuale, quella che non vede la Chiesa e suoi sodali allineati fra le schiere degli avversari della pena di morte in Stati in cui la sua proterva ignoranza, guarda caso, ha però imposto la negazione dell’insegnamento nelle scuole pubbliche di tesi invise alle autorità ecclesiastiche locali inerenti all’origine dell’umanità (alludo agli stati del Sud degli Usa).
Non con questo voglio affermare che l’intero magistero della Chiesa sia da condannare tout court, però sarebbe opportuno che chi si schiera con tanta veemenza a difesa di un principio sia monda da colpe o sospetti, in caso contrario l’accusa di predicare bene e razzolare male sarebbe quantomeno incentivata.
Ciao
visechi is offline  
Vecchio 29-04-2004, 13.42.51   #5
bomber
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Ogni paese ha la sua cultura.

L'abborto è comunque arrestare arbitrariamente una vita!
Tuttavia la legalizzazione dell'abborto in Italia fu utile,perchè molti presero coscenza che si poteva abbortire in maniera sicura presso la clinica o l'ospedale.Fu utile perchè si arginò e in seguito si eliminò,il macabro mercato degli abborti eseguiti presso case di vecchie prostitute o nel miglior dei casi,ex "levatrici", che erano lontane parenti dell'ostetriche,in ogni caso prive di qualsivoglia igiene e perfetta competenza medica.Una situazione veramnte scandalosa e insopportabile!

Ma come in ogni cosa,c'è il rovescio della medaglia. La legalizzazione dell'abborto,ha creato nell'animo di molti,la convincione che tutto sommato non si commette nessun reato nè giuridico nè morale,e alla convinzione che un feto è la stessa cosa di un neaonato,che può essere gettato un un water o nel cassonetto della spazzatorua o più semplicemnte lasciato in strada (le cronache sono piene)
L'ignoranza porta ancora molte ragazzine,e donne extracomunitarie,magari non in regola,ad abbortire, ignoranto la possibilità di eseguire l'abborto in clinica e in maniera assolutamente anonima e sicura per la salute.

Reputo che causare un abborto,non sia affatto un segno di civiltà,ma d'inciviltà.
Lo stesso promotore e simpatico digiunatore,sostenne che lo scopo principlae della legalizzazione dell'abborto,fu quello di eliminare il macabro commercio,su accenato.
Bene,a questo traguardo è stato ragiunto...
Oggi esistono molti mezzi di prevenzione,(anticoncezionali) a questi mezzi, bisogna educare i giovani,per evitare di abbortire ed arrestare,cioè privare una vita di fiorire, nascere,cresce e vivere ,esattamente come i promotori della Legge,gli esecutori dell'abborto e dei due incoscenti genitori.

Naturalmente,per casi di stupro è la mamma che decide e va riconosciuta questa facoltà,come in altri casi gravi.

Ho detto.



pensa un po che il prete della mia citta pensa che sia buttare via un bambino anche quando si usano qualsiasi metodo per non rimanere gravide tranne ovviamente il coito interrutus
bomber is offline  
Vecchio 29-04-2004, 14.01.32   #6
freedom
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E' mai possibile che Visechi sia sempre così giusto ed esaustivo?

Dimmi per favore che svolgi, per vivere, un'attività che valorizzi queste tue qualità.

Non sto scherzando naturalmente. E' che quando vedo "risorse umane" così valide mi domando: "la società ne sta approfittando o mandiamo avanti sempre i soliti raccomandati"?

Ciao e......speriamo che gli stimoli del Forum ti permettano di farti vivo più spesso.
freedom is offline  
Vecchio 29-04-2004, 14.52.26   #7
nemamiah
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pensa un po che il prete della mia citta pensa che sia buttare via un bambino anche quando si usano qualsiasi metodo per non rimanere gravide tranne ovviamente il coito interrutus


Il giorno in cui la Chiesa si farà carico d'inviare decine di tiir pieni di preservativi nel terzo mondo,allora forse potrei cambiare idea sull'ottusagine della chiesa.
nemamiah is offline  
Vecchio 30-04-2004, 00.04.46   #8
bomber
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Messaggio originale inviato da nemamiah
Il giorno in cui la Chiesa si farà carico d'inviare decine di tiir pieni di preservativi nel terzo mondo,allora forse potrei cambiare idea sull'ottusagine della chiesa.



eh si la chiesa mi sa che sia rimasta iindietro qualche anno ....
penso che in certi paesi dell'africa ci mettono molto impegni ma a volte anche insegnare a qualche tribu l'uso del preservativo sarebbe un insegnamento non del tutto sbagliato ...


cmq un argomento che da qualunque parte si rischia di sbagliare se si poribisce nascono delle situazioni di negligenza assurde, vedi come dicevi le cliniche degli aborti che oltre il bambino spesso moriva anche la madre e in piu in quei casi li non si sta realmente a guardare da quanti mesi sia incinta la donna ...
dall'altra parte si potrebbe avere una liberizzazione eccesiva di questa pratica rendendo troppo semplice un gesto che di per se dovrebbe essere valutato a modo ....
Forse una soluzione migliore sarebbe lasciare la liberalizzazione per con la possibilità (o obbligo ) di avere al fianco delle persone che possano farti rendere compsapevole della scelta che fai ....
bomber is offline  
Vecchio 30-04-2004, 01.18.30   #9
nemamiah
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Messaggio originale inviato da bomber
eh si la chiesa mi sa che sia rimasta iindietro qualche anno ....
penso che in certi paesi dell'africa ci mettono molto impegni ma a volte anche insegnare a qualche tribu l'uso del preservativo sarebbe un insegnamento non del tutto sbagliato ...


cmq un argomento che da qualunque parte si rischia di sbagliare se si poribisce nascono delle situazioni di negligenza assurde, vedi come dicevi le cliniche degli aborti che oltre il bambino spesso moriva anche la madre e in piu in quei casi li non si sta realmente a guardare da quanti mesi sia incinta la donna ...
dall'altra parte si potrebbe avere una liberizzazione eccesiva di questa pratica rendendo troppo semplice un gesto che di per se dovrebbe essere valutato a modo ....
Forse una soluzione migliore sarebbe lasciare la liberalizzazione per con la possibilità (o obbligo ) di avere al fianco delle persone che possano farti rendere compsapevole della scelta che fai ....


Con tutto il rispetto,ma rabbrividisco quando penso agli appelli del papa,più volte esternati, a non usare i preservativi.
Pensiamo alla metà della popolazione del Kenia,per esempio,affetto di aids...mi chiedo: è più semplice curare questi sfortunati povera da un male orribile,oppure fornire una scorta di preservativi,per arginare il contaggio?
Certo non si risolve il problema,ma può aiutare ad arrestare il propagarsi?

In quanto all'abborto,ancora più terribile era il praticarlo presso case di vecchie signore,come già scritto in precedenza. Come,rilevi giustamente, non se ne fregavano nulla di quanti mesi fosse incita la mal capitata. Ancor peggio,tante persone si rivolgevano alle "maghesse" che preparavano infusi di prezzemolo (in grosse quantità,il prezzemolo è fortemente tossico) ,per far morire il feto e causare l'abborto spontaneo,e spesso ci rimaneva anche la mamma,nel silenzio generale.Tutto era terribile,da medioevo!

Con la legalizzazione,si è usciti dal "sommerso",certo Il problema non è stato risolto del tutto,ma fortemente arginato.

A questo punto, una buona educazione all'uso di anticoncezzionali,può evitare le sgradevoli conseguenze morali,psicologiche ed anche di salute,della donna,oltre ad evitare arbitri sulla vita....speriamo
nemamiah is offline  
Vecchio 30-04-2004, 13.38.43   #10
bomber
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Messaggio originale inviato da nemamiah
Con tutto il rispetto,ma rabbrividisco quando penso agli appelli del papa,più volte esternati, a non usare i preservativi.
Pensiamo alla metà della popolazione del Kenia,per esempio,affetto di aids...mi chiedo: è più semplice curare questi sfortunati povera da un male orribile,oppure fornire una scorta di preservativi,per arginare il contaggio?
Certo non si risolve il problema,ma può aiutare ad arrestare il propagarsi?

In quanto all'abborto,ancora più terribile era il praticarlo presso case di vecchie signore,come già scritto in precedenza. Come,rilevi giustamente, non se ne fregavano nulla di quanti mesi fosse incita la mal capitata. Ancor peggio,tante persone si rivolgevano alle "maghesse" che preparavano infusi di prezzemolo (in grosse quantità,il prezzemolo è fortemente tossico) ,per far morire il feto e causare l'abborto spontaneo,e spesso ci rimaneva anche la mamma,nel silenzio generale.Tutto era terribile,da medioevo!

Con la legalizzazione,si è usciti dal "sommerso",certo Il problema non è stato risolto del tutto,ma fortemente arginato.

A questo punto, una buona educazione all'uso di anticoncezzionali,può evitare le sgradevoli conseguenze morali,psicologiche ed anche di salute,della donna,oltre ad evitare arbitri sulla vita....speriamo



In effetti poi ci sono anche paesi dove la diffusione del Virus e anche più alta , si in effetti per combattere la molti problemi in questi paesi servirebbe realmente una campagnia per il preservativo piuttosto che molti aiuti fini a se stessi ....
bomber is offline  

 



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