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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
07-02-2004, 21.11.12 | #4 |
Ospite
Data registrazione: 26-01-2004
Messaggi: 27
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Girasole:
"ma è colpa di chi usa questi mezzi, o di chi si fa usare da questi mezzi?" Risp. Credo che , alla fine, il pensiero di ciascuno sia il prodotto dell'interazione tra ambiente esterno e costituzione interiore. E' chiaro che è sempre molto difficile non farsi coinvolgere da allettanti immagini fatte di paillettes, grande fratello, e partite di pallone, perchè queste attivano in noi la strada maestra del "principio del piacere",e per di più senza nemmeno impegnarci intellettualmente più di tanto. Il problema è: per l'effetto che hanno sul conformismo sociale questi schemi comportamentali mass-mediali, cosa producono? A chi fa comodo un tipo di "cultura" del genere? Ciao, David. |
07-02-2004, 22.08.23 | #6 |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
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Per David
A chi fa comodo un tipo di cultura del genere? Praticamente sei tornato alla mia domanda, che era "provocatoria", non nei tuoi confronti, nel senso che non c'è una colpa definita ( praticamente come quasi sempre) , perchè fa comodo a chi la induce per profitto, ma fà comodo a chi la subisce per pigrizia. Ciao |
09-02-2004, 23.22.15 | #7 | |
Ospite
Data registrazione: 26-01-2004
Messaggi: 27
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Citazione:
Al di la della libertà di scelta di ognuno di fare "spettacolo"e di intraprendere la carriera più remunerativa e gratificante di questo mondo, credo che, questa fiera dello "pseudoprotagonismo di massa" non può che far male ad una società dove, oltre lo svilimento degli attori da quattro soldi e le veline, occorre una competente professionalità in tutti i campi. Del resto basta considerare il livello di competitività italiano per mettersi le mani nei capelli, e questo in tutti i settori, dalla sanità all' imprenditoria, fino al semplice impiegato. A volte sembra di trovarsi in una società drogata, che pensa solo al facile arricchimento e dove, chi possiede un vero talento, non riesce più a trovare spazio per poter così meritare legittimamente ciò che di diritto gli spetta. Mi chiedo: come fa una nazione a trovare un suo degno e produttivo spazio nell'impero della globalizzazione, se non esistono più gli incentivi per produrre una classe professionale degna di rapportarsi in una realtà socio economica sempre più agguerrita come quella attuale? Che esempio dà, e cosa produce socialmente, un divismo deteriore del genere, come può essere un "Grande fratello" o una "velina", che si arricchiscono mostrando la vuota vanità di se stessi? E quei tanti giovani, che si impegnano con sacrificio negli studi o in "mortali" attività lavorative, come si sentono quando vedono in tv i loro coetanei "divi" guadagnare in qualche mese ciò che loro forse non guadagneranno in una vita? Sono questi gli effetti della spettacolarizzazione del "non senso" della tv di oggi; e sono questi gli effetti devastanti della sua intrusione nel costume della società, quando non è più capace di mostrare autorevolmente quella distanza di una realtà separata da quella quotidiana. Ciao, David. |
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10-02-2004, 00.40.14 | #8 |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
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questa fiera dello "pseudoprotagonismo di massa" non può che far male ad una società dove, oltre lo svilimento degli attori da quattro soldi e le veline, occorre una competente professionalità in tutti i campi.
Condivido completamente, del resto l'avevi già capito credo. Del resto basta considerare il livello di competitività italiano per mettersi le mani nei capelli, e questo in tutti i settori, dalla sanità all' imprenditoria, fino al semplice impiegato. A volte sembra di trovarsi in una società drogata, che pensa solo al facile arricchimento e dove, chi possiede un vero talento, non riesce più a trovare spazio per poter così meritare legittimamente ciò che di diritto gli spetta. Idem come sopra, e volevo aggiungere solo due cosine, credo che questa situazione non sia solo Italiana ma a livello mondiale, solo che come al solito gli Usa nel bene e nel male iniziano, dopo segue il resto dell'occidente più ricco e piano piano si inducono forzatamente gli stessi "bisogni" al resto del mondo. Poi una riflessione, oggi a mio avviso la professionalità è falsamente indicata da "pezzi di carta", master, specializzazioni, e anche partecipazioni a congressi che servono solo a visitare qualche località turistica. Però il problema di fondo è che chi insegna (in certi settori, e comunque non voglio offendere nessuno, è un problema di società) e chi fa il critico di professione (soprattuto nell'arte, ma anche in altri settori) sono spesso persone che non hanno mai esercitato veramente l'arte. Per esempio le mille attività artigianali che producevano vere opere di arte e ingegno stanno sparendo e con loro la figura del Mastro o Maestro cioè colui che dopo una vita di esperienza diretta, avendo un sapere di prima mano, decideva di tramandarlo ad un allievo, adesso tali figure sono state sostituite da fredde scuole con tanta teoria ( oserei dire da lavaggio del cervello ) fine a se stessa. La figura dell'apprendista sta, anzi è completamente sparita, vuoi per i modelli dei media che dicevi, vuoi perchè contrattualmente non ha più senso. Mah... comunque sono fiducioso per un futuro, forse non a brevissima scadenza, ma vista l'accelerazione della società dell'ultimo secolo, neanche lontanissimo, di ritrovamento di certi usi e valori. Del resto questo sistema mi sembra stia già iniziando ad andare in frantumi, vedi i crack finanziari. Ti saluto e in caso volessi aggiungere o commentare qualcosa ti leggo volentieri. Ciao |
10-02-2004, 09.50.58 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2003
Messaggi: 299
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Non ho letto tutto...perciò mi scuso se vado fuori trend.
Anni fa lessi "Cattiva maestra la televisione", di Popper, mi fece riflettere molto. C'è un punto del libro dove dice...passeggiando una sera alzai gli occhi alle finestre dei palazzi che mi circondavano...tanti bagliori uscivano da esse...le televisioni impazzavano nelle case...tanta gente che cerca la loro panacea in essa... Non sono le parole precise, ma il senso era questo. Una sera volli provare a guardare in alto mentre passeggiavo, e una grande tristezza mi assalì. Quanti pensieri rimangono dentro le persone che si nutrono di tanta televisione. I miei amici mi dicono che sono "snob" perchè non la guardo, io penso che se non posso scegliere alla mia età...sarebbe molto triste, e che snobbismo è un'altra cosa. Quando in televisione c'era solo un canale aspettavo la sera della commedia con grande piacere, Edoardo e tanti grandi attori mi hanno fatto amare e conoscere il teatro, passione che ho coltivato anche da grande. Spesso ci provo a guardarla...non ci riesco e me la dimentico...accendo la radio e sono contenta. |