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08-02-2008, 15.30.31 | #1 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
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Corsa agli armamenti ed elezioni politiche
Mi rendo conto che l’italietta sotto le elezioni vada come si suol dire nel “pallone” più di quanto di solito non sia già ed il nostro proverbiale e gretto provincialismo mostra tutta la sua preoccupante vita nelle menti di tutti noi.
Ma proprio in un momento come questo mi sembra opportuno brevemente, per non tediare con lunghi post, visto spesso non vengono letti, introdurre un argomento di cui poco si discute: la rinnovata corsa agli armamenti. Leggo oggi sui principali quotidiani on line (http://www.corriere.it/esteri/08_feb...x_prim opiano) che la Russia dell’uscente Putin si dice “costretta” a reagire alle violazioni dei trattati e alla aggressiva politica militare estera degli USA che va allegramente piazzando basi missilistiche qua e là per il mondo; la Russia naturalmente non ci sta, magari proprio perché gli allegri regali giungono proprio sui suoi confini ed annuncia un rinnovato impegno militare. Nulla di scandaloso. Leggiamo il rapporto 2007 http://yearbook2007.sipri.org/ dell’istituto svedese SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) di cui potete trovare un piccolo sommario scaricabile qui: http://yearbook2007.sipri.org/yb07-s...s.pdf/download Nel periodo 1997 – 2006 le spese militari generali sono aumentate del 37% per cento, in particolare dal 2005 al 2006 queste sono cresciute del 3,5%, a scapito per esempio delle spese sullo stato sociale, sull'aiuto ai paesi più poveri e riguardo alla ricerca scientifica e medica. Vediamo qualche cifra, da qui: http://www.sipri.org/contents/milap/...r_spenders.pdf
Cina ed India sono i maggiori importatori attuali di armi; USA ed Europa i maggiori esportatori; alimentano per esempio con le loro esportazioni gli arsenali in medioriente. Si stima che le testate nucleare presenti all’inizio del 2007 nel mondo siano dell’ordine delle 26000. Ne basterebbero, visto l’enorme aumento delle loro potenze, un qualche migliaio per distruggere tutte le principali città del mondo. Numerosi sono annualmente i falsi allarmi che l’ente per la gestione delle armi nucleari USA attiva ed alcuni si prolungano nel tempo tanto da far scattare l’allarme nucleare (2-3 volte all’anno). Nuove potenze emergenti si sono dotate di ordigni nucleari, soprattutto in estremo oriente, in primis India, Pakistan (tra cui la situazione è sempre molto accesa) e Corea del Nord. Le esplosioni nucleari (di “test” e non...) nel mondo dal 1945 al 2006, accertate secondo il rapporto, si stimano dell’ordine delle 2050. L’ultima quella della Corea del Nord che ha presentato il suo successo come un chiaro biglietto da visita alla comunità internazionale. L’Italia è impegnata a produrre armi per 10,9 miliardi di dollari (3,8% sul totale dei primi 100 stati produttori secondo il SIPRI), principalmente con le tre aziende, chiamate normalmente "aziende per la difesa" (di che, se esportano?): Finmeccanica, Fincantieri ed Avio, non considerando che in Italia vi sono anche sedi per esempio dell’amica Thyssen Krupp, principale produttori d’armi tedesco. Siamo il quarto produttore d’armi al mondo dopo:
In questa classifica per esempio superiamo ampiamente il gigante Russo che produce armi per "soli" 5,4 miliardi di dollari, pari al 2% del totale, senza però contare lo sperperio di armi e materiali, anche si pensa nucleari, che vengono cedute o trafugate verso i paesi stranieri più "arrembanti" in questa corsa. Tutti questi dati qui: http://apps.sipri.org/milap/world_aprod_map.html °°° Conclusioni. Considero per motivi ideologici e non forse solamente, vista l’esistenza di numerosi trattati di non proliferazione atomica (e qui magari qualcuno mi potrebbe aiutare nella ricerca), i tests atomici come fenomeni riguardanti ogni persona su questa terra, visto l’impatto che hanno ed il loro significato a lungo termine. Probabilmente se qualcuno mi aiuta si potrebbe pure scovare che tali test sono illegali per qualche norma già presente nel diritto internazionale. Questa è la mia decisione già maturata da tempo: siccome con il mio voto, in quel preciso istante, molto più di altri, delego la politica ad approvare il bilancio sulla spesa riguardo gli armamenti, per questo motivo non andrò a votare alle prossime elezioni politiche e mi impegnerò, per come posso, a far conoscere questa situazione ed a contrastarla, perché credo che l’informazione sia un’arma altrettanto potente e debba essere utilizzata in tutti i modi che la tecnologia ci consente. Il mio breve scritto è un invito a riflettere e ad informarsi, poi tutti quanti, soprattutto i presunti "pacifisti" (o coloro che si fregiano di tale termine), in coscienza, agiranno naturalmente nei modi che più ritengono opportuni. Saluti. |
08-02-2008, 16.34.33 | #2 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Corsa agli armamenti ed elezioni politiche
Citazione:
L’enduring war, (la guerra infinita), che ci ha allegramente promesso Bush risponde proprio ad una logica di una produzione di armi infinita e per comprendere, alcuni meccanismi della logica degli armamenti, bisogna chiedersi a chi giova tutto questo? Eisenhower, nel suo discorso di commiato alla nazione, aveva messo in guardia, con almeno 50 anni di anticipo, contro “il mostruoso intreccio tra lobbie delle armi e la società civile, che andava sviluppandosi nel suo paese” Stralcio un pezzo del discorso di addio alla nazione che fece il 17 gennaio 1961 in occasione della fine el suo mandato, perché, secondo me nelle sue parole è presente, con chiarezza strabiliante, il mondo moderno. .......Un elemento vitale nel mantenimento della pace sono le nostre istituzioni militari. Le nostre armi devono essere poderose, pronte all'azione istantanea, in modo che nessun aggressore potenziale possa essere tentato dal rischiare la propria distruzione... Questa congiunzione tra una immenso corpo di istituzioni militari ed una enorme industria di armamenti è nuovo nell'esperienza americana. L'influenza totale nell'economia, nella politica, anche nella spiritualità; viene sentita in ogni città, in ogni organismo statale, in ogni ufficio del governo federale. Noi riconosciamo il bisogno imperativo di questo sviluppo. Ma tuttavia non dobbiamo mancare di comprendere le sue gravi implicazioni. La nostra filosofia ed etica, le nostre risorse ed il nostro stile di vita vengono coinvolti; la struttura portante della nostra società. Nei concili di governo, dobbiamo guardarci le spalle contro l'acquisizione di influenze che non danno garanzie, sia palesi che occulte, esercitate dal complesso militare-industriale. Il potenziale per l'ascesa disastrosa di poteri che scavalcano la loro sede e le loro prerogative esiste ora e persisterà in futuro. Non dobbiamo mai permettere che il peso di questa combinazione di poteri metta in pericolo le nostre libertà o processi democratici. Non dobbiamo presumere che nessun diritto sia dato per garantito. Soltanto un popolo di cittadini allerta e consapevole può esercitare un adeguato compromesso tra l'enorme macchina industriale e militare di difesa ed i nostri metodi pacifici ed obiettivi a lungo termine in modo che sia la sicurezza che la libertà possano prosperare assieme..» Tratto da wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Comples...re-industriale) Ora se guardiamo oggettivamente a come l’America possa andare in guerra infischiandosene, non solo dei suoi morti, e dei morti civili in campo avversario, ma persino dell’esito di guerre che non riesce a vincere, (Vietnam ed Iraq ad esempio), e possa, nonostante questo, prospettare altre guerre o uno scenario di “guerra infinita”, possiamo facilmente comprendere che “quell’ascesa disastrosa di poteri che scavalcano la loro sede e le loro prerogative” di cui ci ammoniva Eisenhower si è puntualmente verificato e possiamo comprendere anche come questa abbia avuto “un’influenza totale nell'economia, nella politica, anche nella spiritualità” del mondo moderno americano e da lì del mondo moderno occidentale. Il mondo moderno è “cattivo” perché nei suoi centri decisionali si sono insidiati interessi alieni alla sua sopravvivenza ed al suo sviluppo, ed aventi come unico fine lo sviluppo e la prosperità del loro stesso business che è la produzione delle armi, le quali armi, non si possono stoccare all’infinto nei depositi ma vanno, per così dire, haimè consumate. Concordo con te che l’informazione può aiutare, concordo meno sul non votare come barriera a questo stato di cose, ma questo forse è un altro film. |
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08-02-2008, 17.47.44 | #3 | |
Moderatore
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Riferimento: Corsa agli armamenti ed elezioni politiche
Citazione:
Io sarei più cauto nella critica alla proliferazione delle armi nucleari. Per quanto paradossale possa sembrare, il deterrente nucleare ha garantito durante l'intera Guerra fredda, un periodo di relativa pace. Si sta verificando una nuova corsa agli armamenti (soprattutto nell'ambito dei missili intrcontinentali e nelle tecnologie spaziali), che vede impegnati oltre ai soliti protagonisti di ieri, anche la Cina e l'India. Credo che sottostimare il valore di un apparato nucleare efficente sarebbe un ingenuità. Ormai tutti questi paesi lo hanno capito e ritengono realisticamente che, se vorranno contare sulla scena internazionale, dovranno rimodernare il loro arsenale atomico. Chi auspica che la Russia o gli Stati Uniti, comincino a smantellare i loro ordigni è un ingenuo, perchè sarebbe (l'esempio non è mio), come chiedere a una persona facoltosa, di gettare via la sua pistola mentre alcuni malintenzionati sono in procinto di derubarla. So che molti credono che ad avere la precedenza dovrebbero essere settori come la sanità o l'educazione. Per garantire però, un'invincibilità o almeno una forte sicurezza alla propria nazione, non si può prescindere da un efficiente sistema militare. Si rischia, altrimenti di costruire un benessere impermanente. |
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09-02-2008, 12.15.44 | #9 |
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[2]
"Per esempio, nelle società occidentali assai spesso la religione cristiana è solo la religione ufficiale, l'ideologia che copre i veri oggetti di devozione, cioè il denaro, il potere, il successo. Il rilievo clinico degli schemi di orientamento e devozione è enorme, poiché essi costituiscono l'aspetto più modificabile della persona (Silva Garcia, 1990). Essi sono il terreno delle ideologie, delle razionalizzazioni e dei meccanismi di difesa ed anche sono il terreno della psicoanalisi in quanto ricerca della verità. I meccanismi di difesa funzionano in modo inconscio, spontaneo ed automatico, al fine di escludere dalla consapevolezza contenuti mentali ed impulsi inaccettabili (White &Gilliland, 1975, p. 15). Vi sono corrispondenze e analogie tra il concetto di ideologia in campo sociale e il concetto "razionalizzazione" studiato dalla psicoanalisi in ambito individuale. La razionalizzazione è un meccanismo di difesa cui ricorre un individuo che voglia dare una spiegazione logica, coerente e moralmente accettabile a un comportamento, un'idea, o un sentimento, i cui veri motivi sono inconsci." "Separata dall'idea vivente da cui origina, l'ideologia può essere adoperata in contesti diversi da quelli in cui fu prodotta. Vi è una potenzialità di inganno nelle ideologie, dovuta alla coerenza interna e all'equivoco che scambia l'esattezza per la verità (Horkheimer, 1970). Si può trattare di illusioni ben congegnate, ben confezionate, spesso seduttive e capaci di strumentalizzare gli aspetti positivi dell'animo umano. L'autoritarismo si serve delle ideologie, che sono uno strumento del potere. Sul potere bisogna chiarire. Anche la mamma che allatta esercita un potere sul bambino. Si tratta del potere di uno stato cresciuto su uno stato che deve ancora crescere. Se nel prendersi cura di chi deve ancora crescere non prevale il bisogno di dominio ma l'intenzione di aiuto, di promozione in autonomia e libertà, allora si tratta di un "power of", un esercizio di capacità responsabile. Se questo fa difetto, c'è impotenza, c'è mutilazione interna, che cerca una protesi. Spesso l'ideologia funziona come protesi di una mutilazione ideale, spirituale. Quando il centro di una persona non sa parlare al centro delle altre persone, toccarle nel cuore, manca il potere di suscitare rapporti, i quali perciò verranno imposti o subiti. L'autoritarismo, o sadomasochismo, supplisce alla carenza di potere interno, produttivo, di facoltà umane attivate, è un ripiego, un "power over", sulle persone, un dominio. Le ideologie non solo servono come protesi del potere, ma funzionano anche come cosmesi, cioè ne nascondono la natura di dominio e lo dipingono come un prendersi cura di chi viene dominato." Biofilia e necrofilia spingono rispettivamente verso la crescita e verso la decadenza. Il movimento che è nella vita, con le sue strutturazioni che recano ordine ma non ripetizione, crea situazioni complesse, che generano altre situazioni. E' un prodursi e riprodursi che non si ferma mai e vivere significa immettersi nella grande corrente gestativa che incessantemente spinge a nuove nascite. Le difficoltà dell'esistenza umana si possono affrontare nella prospettiva biofila (Dolci, 1985), con la "reverence for life" (Albert Schweitzer, 1947; Madre Teresa, 1995), con la pazienza di comprenderne la direzione di movimento, con la fede nelle sue tendenze profonde. Si può tentare di trascendere lo stato umano di impotenza anche volgendosi contro la vita, il suo movimento, che è strutturato ma non definito, cercando di fermarlo, di imporre un ordine statico, di distruggere la vita stessa. Questa forma di aggressività maligna guarda alla morte come soluzione del problema di vivere, ne sente il fascino ed è allettata e stimolata dai suoi simboli. La distruttività è una risposta possibile ai conflitti dell'esistenza. Di fronte alla prospettiva del costruire, la reazione può essere ostile e spingere verso la necrofilia che talora si esprime portando direttamente la morte, godendo nel sentire che un corpo vivo è aggredito in modo da trasformarlo in un corpo morto. Più spesso si esprime in situazioni traslate e in simboli. Si sente il fascino non tanto della morte in sé quanto degli innumeri processi che ad essa conducono ed anche dei movimenti stereotipati, seriali e senza vita propri delle macchine (Fromm, 1973). Smembrare, spezzettare, ledere, sfregiare corpi umani od opere d'arte sono espressioni distruttive, quale che sia l'ideologia che può giustificarle. Se la "simbiosi incestuosa" e la "fissazione alla madre" portano alla sindrome di decadenza, l'"indipendenza-libertà" porta alla sindrome di crescita. Credo che lo schema alternativista si possa applicare sia all'individuo che si libera di una razionalizzazione e vede meglio la sua realtà, sia a gruppi sociali e anche ad interi popoli che si affrancano da una ideologia, che viene via via rinnegata dai più. A me sembra che si possano definire e chiarire due punti di difficoltà. Un primo punto è quello dell'abbattimento dell'illusione. Scardinare una rappresentazione concettuale di sé o della società in cui si vive significa spesso rompere un equilibrio consolidato nel tempo, con le sue comodità, i suoi vantaggi secondari. Poi, una data ideologia può presentare compatibilità con altre ideologie, possono essere cresciuti dei nessi tra loro, per cui colpire un sistema di credenze può significare porre in tensione altri quadri ideologici, solidali nella conservazione della già esistente visione delle cose. (2) Fonti: (1) Psicopatologia della guerra e del terrorismo di Amedeo Caruso Medico-chirurgo internista, psicoterapeuta. da http://www.centrostudipsicologiaelet.../arcaru53.html (2) SULLA CADUTA DELLE IDEOLOGIE di Romano Biancoli da http://www.erichfromm.it/Psicoanalis...0ALIENAZ IONE <<[..]Subito dopo si ha l’inquadratura “fallica” della protuberanza sul muso di un bombardiere, e quindi, al suono di suadente melodia (infatti, Try a Little Tenderness), assistiamo al rifornimento in volo di uno dei B-52 sempre pronti a correre verso il proprio obiettivo una spe-cie di siringa scivola dall’ aereobotte e si innesta “dolcemente” in musica sul dorso del bombardiere. La sequenza e stata vista sia come coito che allattamento, e le numerosissime allusioni sessuali del film sono state lette sia come riferimenti ironici che come singole metafore (…), ma non è un semplice codice di lettura tra gli altri quel-lo che si istituisce dall'inizio, quanto piuttosto la struttura che sostiene il meccanismo di costruzione del film e (cioè) di distruzione del mondo. Il generale che scatena il disastro è un impotente che accusa il complotto comunista di avvelenare i “fluidi vitali” degli americani, e che ha deciso di negare alle donne corruttrici il suo personale fluido. [..]>> << [..]L’avvicinamento lo schiantarsi a terra dei binomio uomo-bomba sono realizzati con uno zoom violentissimo, ingoiante, fisicamente offensivo e nello stesso tempo attraente e ormai “da compiersi” come un orgasmo irrefrenabile. Mentre al Pentagono si ipotizza la riproduzione sotterranea in serre riscaldate, il fungo si alza, poi - costruzione fallace - si disperde in nubi luminose, puri cerchi di luce, luce che tramonta, e la voce di Vera Lynn canta una vecchia canzone della Seconda Guerra mondiale sulla speranza di rivedere i reduci: “Non so dove, non so quando, ma ci incontreremo di nuovo, in un giorno di sole ... ” (We’ll meet again), è anche un appuntamento per il prossimo ma impossibile “accoppiamento”, un rifare l'amore dopo che il mondo si distrugge nel gigantesco orgasmo, di una copula tra la bomba e la Terra, resa orribilmente “feconda” dalla Bomba totale che vi è stata installata. Se il cerchio si chiude con nubi luminose che rimandano all'inizio, se ancora una volta K. sembra aver costruito il congegno con cinismo e anzi deridendo un costitutivo atto fisico dell'uomo con la metafora della distruzione che si sostituisce ad esso riproducendolo, tuttavia nell'immane derisione è posto precisamente il problema della responsabilità razionale dell'uomo e delle meccaniche perversioni del potere. L’immagine stupenda e decisiva dell'uomo a cavalcioni della bomba, nell'ineluttabile esplosione provocata dal “caso”, è violenta e precisa contestazione dell'apparenza, stessa di ineluttabilità; se l'esplosione è cosmica, all'origine di essa v'è ancora l'uomo (come mostra la struttura, denudata nel film, dell'atto sessuale e della procreazione), anche se non molto più cosciente delle sue macchine (il che sarà ironicamente estremizzato in 2001).[..] >> di Enrico Ghezzi da http://www.municipio.re.it/cinema/ca...2?opendocument [segue..] |