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06-09-2007, 21.46.13 | #33 |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
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Riferimento: Lettera aperta al forum: a proposito dei valori
Per chiarire meglio il concetto sui valori, mi è venuto in mente di elencare alcune domande, che credo possano aiutarci a seguire una linea unica, avendo a disposizione dei punti fermi, sui quali cercheremo, se vogliamo, di darci delle risposte:
a) Per poter vivere in una società, l’uomo ha bisogno di valori precostituiti, o può regolarsi di volta in volta secondo le necessità del momento? b) Poiché è dimostrato che abbiamo bisogno dei valori: quando è nata la loro esigenza? c) Qual è il denominatore comune per quei valori che rimangono inalterati nel tempo? d) Se i valori dovessero essere modificati: chi dovrà farlo? e) Che cosa accade quando i valori non vengono applicati o, peggio, calpestati? f) Quali sono i valori validi per il futuro? Poiché avviene spesso di riflettere su queste considerazioni e viste le variegate interpretazione che sono state date sui valori, mi è sembrato che potrebbe valere la pena d’approfondirle. |
07-09-2007, 09.37.55 | #34 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: Lettera aperta al forum: a proposito dei valori
Citazione:
a - la mia idea è che si debbano avere delle linee guida prefissate ma che l'individuo o il gruppo debba applicarle volta per volta con elasticità sempre tenendo presente la scelta migliore e saggia, con il ritorno al buon senso che oggi manca completamente. b - i valori penso nascano al momento in cui nasce un gruppo di due o più persone. Credo siano innati, perchè fanno parte oltre che dello spirituale anche del mondo materiale. Se l'individuo applicasse i veri valori non si farebbe del male e non lo farebbe agli altri. c - è l'amore per la vita. Il suo opposto è la pulsione verso la morte. d - non credo ci siano valori da modificare, bensì valori da ritrovare, riscoprire, riconoscere come propri senza qualcuno che li sputi da un pulpito o da un palco o da uno scritto. e - quando sono calpestati ci si avvia sulla strada della distruzione, della violenza, della malvagità pura, si sceglie l'involuzione umana. f - per il futuro mi auguro si riesca a guardare alla sostanza delle cose e non all'apparenza. Ed il valore più grande sia nel rispetto della vita, se stessi compresi. In modo che l'umanità possa riprendere la strada evolutiva e non involutiva. Spesso si finisce per scambiare necessità umane del momento con i Valori umani che sono ben altro. Due esempi: La chiesa contro il sesso: la verginità era un valore imposto scaturente dalla necessità di avere la certezza che i geni del figlio fossero anche quelli del padre che lo allevava. Oggi esiste il DNA e si può fare a meno della verginità. Avete notato i capi arabi con grandi, imponenti turbanti a riunioni di alto livello? i turbanti servivano agli uomini del deserto per proteggersi dal sole ma in una stanza climatizzata a che serve? per loro la tradizione rappresenta un grande valore. Il guaio è che si finisce per definire valore e dare eccessiva importanza a quel che non lo ha, e mettendo da parte quel che invece è di estrema importanza. |
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11-09-2007, 09.29.08 | #35 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: Lettera aperta al forum: a proposito dei valori
Citazione:
Quoto di cuore queste due frasi di Mary. Mi è capitato di recente di vedere un film che non so se ebbe successo o meno alla sua uscita - THIRTEEN. Mentre lo guardavo, soprattutto giunta al finale, mi è arrivata la sensazione che il credere il nostro mondo vuoto e privo di valori, spesso nasconde invece abissi di significato incomunicabili . Il film parla di una ragazzina tredicenne che da prima della classe si trova catapultata nel mondo dorato delle belle, anzi bellissime della scuola. Inizia così la scalata verso la celebrità, ma il prezzo da pagare è la corruzione morale, non però dell'animo. La sua anima, infatti, resta fragile e indifesa. Al termine arriva la consapevolezza della inutilità dell'ascesa, la resa dei conti con la disillusione, l'incapacità di comunicare. Sembra che tutto si svolga come nella tragedia greca: capovolgimento degli eventi e ineluttabilità del destino ("nulla tornerà come prima"). Ma quel NULLA non è nella ragazzina, è fuori. Ecco perché credo non abbia senso parlare di crisi dei valori per identificare l'assenza dei valori tradizionali. I valori non sono in crisi, più semplicemente sono altri e differenti. Ognuno di noi vive dentro una struttura di significati che ogni giorno costruiamo e modifichiamo attraverso le azioni mosse da quei significati stessi, dalla loro interpretazione ed elaborazione. Dietro le azioni di Tracy, la ragazzina tredicenne, ci sono dei valori. Dietro le azioni di chiunque ci sono dei valori e dei significati. La società, cioè l'interagire quotidiano delle persone, ha la forza materiale di fornire modelli, immagini e nuovi ideali. Thirteen è come un invito ad indagare e a diventare consapevoli dei modelli che la società propone e premia. Perché Tracy- la tredicenne - si mette ad inseguire la celebrità? Perché non è fiera di aver scritto la poesia più toccante ad inizio anno? Perché è meglio rubare, prostituirsi e vendere droga per vestire firmata, piuttosto che coltivarsi forte e radicata? Perché in altre parole preferire la misera ricchezza della materialità? Tracy è una ragazza come tante, anzi migliore: è piena e ricca, scrive poesie. La sua condanna è che non riesce o non sa comunicare. O forse non c'è nessuno che sta ad ascoltare. I suoi tagli sulle braccia gridano sangue, sono urla espanse fino a diventare silenzi. Come, perché farsi sentire se quello che hai da dire vorrebbe essere diverso da ciò che circonda? Forse l'unico modo è l'eccesso, prendere il conformismo, portarlo all'esasperazione e farlo diventare trasgressione. Ed è qui che il film punge di più... I valori di Tracy infatti sono quelli dominanti, quelli premiati con il successo, la fama e la celebrità. I valori, pertanto, ci sono e siamo noi a costruirli. Siamo noi a proporli. Siamo noi a inseguirli e a fare da esempio, da modello ai nostri figli. La trasgressione diventa - anzi è - un conformismo esasperato ai modelli che la società fornisce con la quotidianità delle relazioni, dei media, della pubblicità. Cioè, la trasgressione diventa, assieme all'ipocrisia del perbenismo, la nuova gabbia di ferro dove l'adolescente si trova costretto a dibattersi. Il paradosso è che Tracy vorrebbe combattere contro tutto questo: avrebbe voluto parlare di altro, avrebbe voluto essere ascoltata per altro, avrebbe voluto essere giudicata per altro. Ma l'altro spesso è incomunicabile in un mondo distratto dalle immagini o dalle privazioni. Ecco perché l'immagine si fa gabbia e solo strumento di espressione: o si parla attraverso il megafono o nessuno ascolta. E se il megafono è il successo a qualunque costo - che premia l'apparenza, allora l'immagine diventa gabbia. Nel film quindi, l'adolescenza mi sembra un espediente per parlare di altro: attraverso i giovani, i più esposti e soggetti al riflesso dei valori attuali, si esamina la nostra società, noi stessi e ciò in cui crediamo e che premiamo. I genitori divorziati incapaci di comprendere e di ascoltare. Il padre assente per raggiungere il successo, la madre amorevole ma distratta per inseguire l'amore di un cocainomane. Tracy è sola. E sola deve affrontare le colpe dei genitori, della società ed espiarle. Deve scontare individualmente la condanna dell'incomunicabilità, un altro segno dei nostri tempi. Nella scena finale dove Tracy si ritrova accusata da tutti di tutto, il suo disagio si percepisce forte, in maniera tanto straziante che si vorrebbe intervenire, comunicare per lei e farsi carico della sua colpa e della sua condizione perché poi, sono anche e soprattutto le nostre. Diventa chiara la condizione dominante dell'essere nel mondo, oggi più di ieri: quando come monadi impazzite il linguaggio si fa comunicazione senza scambio, affermazione senza dialogo, espressione senza comprensione. |
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11-09-2007, 12.17.34 | #36 | |
iscrizione annullata
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Messaggi: 154
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Riferimento: Lettera aperta al forum: a proposito dei valori
Citazione:
Che è un grande valore,che non è legato al tempo...è eterno.Malgrado i tanti infanticidi durante i secoli.Non crediamo che è solo cronaca recente,l'ambandonare o ammazzare i propri figli. Confesso che non ho letta le 4 pagine....ma ripetò lo confesso umilmente Diro (spero)brevemente la mia...magari è controcorrente. Sono ottimista,malgrado certi momenti di frustazioni(succede a tutti,credo).Perchè da sempre il male fa audience,va in prima pagina...il bene non fa spettacolo.Che molte volte è umile...agisce chi lo mette in opera,e non sempre si aspetta una ricompensa...qualche volte non arriva neanche un grazie. Voglio dirti caro Katerpillar,con tante associazioni di volontariata,voresti negare che una parte della società non ha soliti valori? Valori,che sono fare del bene al prossimo proprio da parte di quei giovani,che vengono valutati negativamente(senza valori)perchè si vestano(slip visibili,ombelico all'aria) alla moda? Mi dispiace,ma ti contesto!! Caso mai,sono certi vecchi,che sono divendati aridi,e non li vedono certi valori ben radicati nei nostri giovani. |
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11-09-2007, 14.09.18 | #37 |
Nuovo ospite
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Riferimento: Lettera aperta al forum: a proposito dei valori
Innanzitutto, salve a tutti, sono nuovo del forum e questa è la mia prima risposta ad una discussione che trovo decisamente interessante e riflessiva.
Personalmente ho delle idee che contrastano tra di loro e che generano dubbi e perplessità, proverò quindi a esprimerle nel modo più semplice possibile. Parlare genericamente di valori è arduo direi quasi azzardato, di quali valori parliamo? Per il Cristianesimo i valorti morali sono stabiliti da Dio, mentre per altri, i valori morali hanno il loro fondamento nella ragione, hanno una genesi storica e sono fissati e imposti dal gruppo dominante. Quindi affermare che non esistono valori eterni e immutabili e che ogni valore è l'esito di uno sviluppo storico è perlomeno una affermazione valida. Katerpillar, giustamente, si pone alcune domande che dal punto di vista del singolo hanno un senso ma che se rivolte alla massa, al "gruppo dominante" perdono di significato. Ogni individuo parte di questa società è responsabile della sua evoluzione. In una società "moderna" il controllo delle masse è fondamentale e la globalizzazione ne è il risultato più naturale. Globale è il fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi commerciali a livello mondiale, globale è la diffusione dell'informazione e dei mezzi di comunicazione, globale è il rapporto con altre culture. Ma tutto ciò a cosa porta? All'efficacia della comunicazione spinta al suo limite: "alla persuasione", l'arte di modificare l'altrui atteggiamento o comportamento. Globale... Riflettiamo sul principio della persuasione chiamato Riprova sociale, questo principio afferma che la maniera in cui determiniamo ciò che è corretto è trovare ciò che le altre persone ritengono corretto. La riprova sociale funziona meglio quando è fornita da molte persone: quanto maggiore è il numero di persone che trova giusta una qualunque idea, tanto più giusta è quell’idea. Considerando che il 95% delle persone sono imitatori e solo il 5% iniziatori, le persone sono persuase più dalle azioni degli altri che da qualunque prova tu possa offrirgli. Quindi mi chiedo, possiamo parlare ancora di valori? Oggi siamo sedotti, ipnotizzati, manipolati, l'unico valore che ci viene inculcato è il Dio "danaro" ma la colpa è nostra, solo nostra. Il mio non vuole essere un discorso politico, non credo di esserne all'altezza, i valori cosidetti "morali" si stanno evolvendo, le generazioni che più lo percepiscono sono quelle a cavallo della "transizione", riporto parola per parola l'affermazione di una ragazzina preso da un forum di adolescenti: <I valori morali non sono altro che stupidi principi fatti per inquadrare gli uomini, per sottometterli, per controllarli! Che cos'è la morale se non una legge (anche l'etimologia lo dice) a cui tutti noi dobbiamo ubbidire " perché è bene così"? Chi decide cos'è il bene o cosa il male? La morale è qualcosa di imposto da qualcuno al di fuori di noi stessi. Per troppo tempo l'uomo ha delegato ad altri il suo sentire. Se la nostra società fosse basata sulla libertà ed il sentire di ogni individuo, sarebbe un mondo migliore. Aggiunta....mi son dimenticata di dire da cosa dipende! hehehe Dipende dal fatto che finalmente gli uomini cominciano a ribellarsi a questa "legge" imposta..e non ne comprendono più il significato!> Proprio come sembra suggerire Nietzsche, è vero, il grande pensatore ci invita al superamento di tutte le morali, non dice però che bisogna farne a meno o che bisogna vivere senza valori morali, solo i criminali vivono facendo a meno di riferimenti morali, l'uomo incapace di morale e di darsi delle regole non è uomo riuscito. "Uomo riuscito è chi è capace di legge: che è a se stesso norma e, perciò, modello per gli altri". In conclusione: Chi dovrebbe essere il modello? La famiglia, la scuola, la religione, i politici, lo stato... ma tutto ciò non siamo noi? |
11-09-2007, 16.54.06 | #38 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lettera aperta al forum: a proposito dei valori
Citazione:
Benvenuto, sei entrato con un ottimo e splendido impeto. Condivido i tuoi pensieri Mi sono soffermata a pensare a quel 95 e 5, una percentuale con uno squilibrio altissimo. E purtroppo penso veritiero. Una risicata minoranza detta legge, quindi fa le leggi non scritte ma più seguite da millenni. E siccome quel che viene dall'uomo può appartenere sia alla luce che all'ombra, per una società che si evolve sarebbe necessario che il dubbio, l'osservazione, la riflessione fossero strumenti ordinari e quotidiani nella vita di ciascun uomo. Il pensiero dell'adolescente è davvero straordinario, la ragione è dalla sua parte e l'ha compreso prontamente, ha ragione nel dire che la morale viene plasmata per imbrigliare le masse. Forse che Gesù si è mai dimostrato di essere un moralista? ha mai fatto riferimento ad una morale? Non ha fatto cenno neppure ai valori, ha solo detto di amare, tutto il resto non ha alcuna importanza. Mentre la chiesa è piena di morale fino alla nausea. I valori non possono venire da fuori ma da dentro di noi. E non così perchè mi sono svegliata una mattina e ho deciso quel che era giusto e qual era sbagliato. E' la vita che crea i valori, è con la propria vita che si forgiano. E' con la pratica, con l'esperienza, con la pazienza dell'osservazione e riflessione che ci rendiamo conto di cosa è giusto e cosa non lo è. In questo modo io mi sono resa conto delle fesserie che mi avevano raccontato per inquadrarmi nell'esercito degli ubbidienti, servi, sottomessi e imbecilli, pronti al sacrificio, pronti a tutto, anche ad uccidere. I miei valori e credo siano quelli che ha dentro di sé ogni uomo, non mi sono stati imposti da nessuno ma sono riuscita semplicemente a renderli visibili a me stessa. Ed essendo io giudice di me stessa non posso frodarmi tanto facilmente come farei con una qualsiasi legge o morale impostami. Oggi, purtroppo, e forse anche ieri e ieri l'altro, c'è poca gente disposta a impegnarsi, a lavorare su se stessa, a infischiarsene dei 99 bugiardi che non sono capaci di fare una mezza verità. Si cerca di avere tutto a metà prezzo ma se è gratis è ancora meglio. Fuggono dalla fatica, dal "sudato" lavoro. Vogliono scalare una montagna facendosi portare con un elicottero sulla vetta. E.... i proprietari di elicotteri vedono la manna calare dal cielo. La mandria di pecore facilmente cade preda dei lupi e dei burroni, mentre i solitari stambecchi, vigili, attenti, super esperti riescono a salire e scendere lungo ripidissimi costoni che a guardarli sembra che volino. |
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11-09-2007, 20.48.50 | #39 | |||
Ogni tanto siate gentili.
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Riferimento: Lettera aperta al forum: a proposito dei valori
wilhelmina frederika
Citazione:
Purtroppo con me hai mancato il bersaglio, poiché faccio volontariato da 35 anni, quindi non mi devi insegnare niente sui valori o sull'andamento di loro in questa nostra società, vecchi compresi. Inoltre non ho mai parlato dei giovani che non hanno valori perché seguono la loro moda, slip o non slip. Dove lo hai letto sulla settimana enigmistica? Poi, parlare dell’aridità dei vecchi, affermando che siano diventati aridi e non vedono i valori dei giovani, ben sapendo che la maggioranza di quelli che stanno rispondendo lo sono, te compresa, mi sembra, più che un'opinione, un messaggio criptato. La lettera iniziale era ben precisa e non poteva essere travisata, poiché era chiaro che quella scritta era un’allegoria, per affermare che i valori ci sono, ma sono disattesi, sopratutto, aggiungo, da coloro che dovrebbero rispettarli e divulgarli, come i politici, la chiesa, le forze dell'ordine (leggi forum di Genova), e tutte le istituzioni con i loro rappresentanti. E’ stato anche affermato, cosa che tu probabilmente non hai letto, che: Citazione:
Citazione:
Come vedi, se non leggiamo e seguiamo le risposte poi non ci facciamo una bella figura. Un caro saluto da un vecchio. |
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12-09-2007, 08.29.32 | #40 | |
iscrizione annullata
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Riferimento: Lettera aperta al forum: a proposito dei valori
Citazione:
Concordo con te,perchè confesso sempre i miei errori,e quando sbaglio lo ammetto...non soffro grazie al cielo di "sensi di superiorità,o superbià". Dovevo leggere tutto...ma sono precipitosa,che in caso di "al fuoco"potrebbe salvare la vità,e in altri casi,non fa riflettere a sufficenza. Ti ricambio i saluti....ma per la mia tranguillità non ti risponderò più. |
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