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31-08-2007, 10.00.40 | #1 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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L’opera Di Pulcinella
Tento di fare il punto sul sistema Italia..
Talora la mancanza di risultati , talaltra decisioni prese ma non applicabili, a volte promesse fatte ma non mantenute: è divenuta questa la routine della politica italiana. Il Paese mostra sempre più la sua sfiducia nei politici. Avrà ragione o torto ? Se pensiamo a quel poco fatto dai politici, penso abbia ragione. Ma vediamo ......., i politici sono spesso conosciuti dagli elettori, i quali nonostante li vedano ottimi in chiacchiere e scarsi in fatti, hanno continuato a dargli il voto, invece di lamentarsi o chiedere conto nelle assemblee o per corrispondenza. Le lamentele poi son fatte all’italiana: senza discussioni concrete sui problemi del giorno, ma con accuse vaghe, spesso non dimostrate o ideologiche. Non ci sono richieste chiare che partano dal basso (associazioni di chi si lamenta..). In pratica, abbiamo finito colle discussioni concrete, siamo passati alla demagogia, come sistema di dialogo....Allora, con tali elettori, è possibile avere i politici che vorremmo ? O dobbiamo tenerci quei figuri che abbiamo scelto e quindi.......... ruzzolare giù sempre di più ? La domanda realistica, alla quale non ho ancora risposta: sono i politici che, invece di costruire una società moderna, si limitano alle lotte di potere e di clans, per incapacità professionale ? O si tratta della mentalità comune, che è deviata, deragliata, lontana dalla cultura del costruire e succube della routine del litigare ? Siamo rimasti ai “Guelfi e Ghibellini” ? Montezemolo ha detto”Un Paese che fa fatica a mettersi d’accordo su tutto”. Lo sa Montezemolo che la P.I. non si impegna nell’educazione sociale ? Ma non ci sono anche altre istituzioni che non si impegnano ? Comunque, in ambio sociale, in Italia non sono molti che si impegnano........ Tale mentalità non potrà esprimere politici di spicco, aventi una visione lunga, dediti a costruire il futuro, a misurare le necessità prioritarie del Paese....Cioé politici come ce li hanno tanti Paesi europei: coi coglioni, che costruiscono, progettano, prevedono, ragionano realisticamente, con in testa una strategia. Noi, quei politici là, previdenti, impegnati e professionali, non ce li possiamo permettere, siamo deviati, o sempliciotti senza riflessione (si vede assai dall’Europa) ! Ma forse il motivo è che, come ai tempi degli Austriaci e degli Spagnoli, ancora consideriamo lo stato nemico ? Cioé non ci immischiamo, li lasciamo fare, i politici.... E loro diventano impuniti.. ! Ci vogliamo sorprendere se gli impuniti non danno i risultati ? La situazione sembra molto pesante, visto che non si vede un VIP illuminato che, buttato via il doppio scenario, inizi a parlare della realtà. L’aumento del numero di emergenze in un altro Paese europeo sarebbe visto come un allarme, da noi è solo...... destino ! ! Le ultime emergenze di cui ho sentito: la Giustizia, la protezione dei dati, l’ambiente....; e l’Alitalia, è un asset o una compagnia rovinosa ? Ci dovremmo forse chiedere se abbiamo bisogno di una formazione, per restare nell’U.E. ? Lapalisse direbbe: “Se c’è la mentalità dello sviluppo nel Paese, allora l’economia puo’ tirare e migliorare. Ma se c’è la mentalità del sottosviluppo, allora lo sviluppo economico non sarà possibile, la gestione del Paese neanche...”. Allora il quesito chiave, almeno per un espatriato, sembra: una mentalità fatta di lottizzazione, nepotismo, accettazione di emergenze sociali per per cattiva gestione, espressione di begli obiettivi teorici ma mancanza di impegni concreti, accettazione dell’inghippo come routine, sparizione del confine tra legalità e illegalità, è una mentalità sviluppata o sottosviluppata ? Non bisognerà chiamarla, alla napoletana, l’ Opera di Pulcinella ? Pulcinella per provocare lazzi e risate, si cercava la spalla per la scena fra gli ignoranti. Sarà che noi ci siamo scelti politici da chiacchiere, cioé senza professionalità (pur se non vogliamo lazzi e risate), ignoranti in gestione ? Datemi qualche reazione. Vivo all’estero, potrei vedere le cose in nero anche se sono ancora grige. Ma potranno diventare esse rosee, se non vedo tracce di discussioni realistiche, basate su problemi concreti e su proposte di soluzioni ? Sarà che siamo noi espatriati i soli capaci di dire la verità, di essere realisti ? Se è cosi, allora prendo il coraggio della verità e dico: “ma la prima riforma da fare (si parla di riforme da anni, senza sapere quali) non sarà la riforma della testa dell’Italiano ? Antonio Greco angrema@wanadoo.fr P.S. Chi vuol partire da basi realistiche, potrà navigare su: http://angrema.blogspot.com www.accademiaonline.net (testi di Antonio Greco, argomento “società”) |