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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
04-07-2007, 11.52.00 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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Riferimento: La riforma delle pensioni - l'impopolarità dello scalone
Citazione:
L'inps non finanzia le scuole o la sanità ch'io sappia. E' l' Istituto che paga le pensioni e l'assistenza sociale. L'insostenibilità del sistema, se mai venisse dimostrata, deriva dal fatto che si dirottano i contributi previdenziali verso l'assistenza sociale (es: cassa integrazione, malattia) che invece dovrebbero essere a carico della fiscalità generale. I contributi previdenziali servono a pagare le pensioni e solo a quello e non si possono usare per altre cose. |
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05-07-2007, 20.59.17 | #24 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: La riforma delle pensioni - l'impopolarità dello scalone
Citazione:
Mi torna in mente una intervista ad un direttore generale dell'INPS di molti anni fa. Diceva che i conti INPS sarebbero stati in attivo di parecchi miliardi di lire di allora se lo Stato non avvesse imposto all'Ente di prelevare fondi dai contributi previdenziali per destinarli altrove. Se non vado errata erano per la cassa integrazione, per gli assegni familiari e per altre destinazione che io non ricordo. Non so come stanno le cose, ma credo che i soldi per le pensioni vengono deviati per altre imprese e, ovviamente, diminuiscono quelli che devono servire allo scopo principale. Forse tutto questo al fine subdolo di offrire nuove e fresche e sostanziose risorse alle Assicurazioni e ai fondi privati? Stanno facendo di tutto e di più e ancora di più per distruggere tutto il pubblico possibile che dovrebbe essere rivolto esclusivamente ai cittadini tutti, senza profitto se non per i cittadini stessi in modo giusto ed equo, per offrire nuove fonti di guadagno senza limite alcuno ai pochi privilegiati privati. Nessuno si ricorda più quando, qualche anno fa, migliaia di lavoratori francesi si ritrovarono senza pensione perchè l'ente privato aveva dilapidato tutti i loro versaemnti? |
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05-07-2007, 23.36.59 | #25 |
Ospite
Data registrazione: 20-11-2004
Messaggi: 41
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Riferimento: La riforma delle pensioni - l'impopolarità dello scalone
Restando in tema, consiglio di ascoltare bene questi filmati:
http://www.youtube.com/slaicobas Non li ho ancora visti tutti, ma quei pochi che ho avuto il piacere di ascoltare sono stati una conferma ai miei dubbi. Sfortunatamente non ne ho cavato nemmeno una certezza nella direzione di una possibile utilità pratica, ma magari qualcuno di voi ne potrebbe trarre qualcosa di buono. un abbraccio |
17-07-2007, 21.25.06 | #26 |
Avanti è la vita
Data registrazione: 06-04-2006
Messaggi: 129
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Riferimento: La riforma delle pensioni - l'impopolarità dello scalone
Vorrei chiarire alcune cose che mi sa forse sono state fraintese
Credo che sia naturale che l'inps non paghi la scuola o la sanità ci mancherebbe!!! Altrettanto ovvio che l'inps sia in attivo altrimenti chi pagherebbe le pensioni? Però la domanda sorge spontanea: sapete perchè l'inps è in attivo? Non sarà perchè è lo stato a dargli i soldi oltre ai contributi che tutti versano normalmente per la pensione? Nel bilancio inps ci sono voci ad esmpio come "contributi dello stato a copertura dei maggiori oneri derivanti dalla conferma dei miglioramenti pensionistici" che consistono solo della modica cifra di 1.200.000.000 (circa) Questo è un esempio ma di voci simili ve ne sono molte altre. Adesso siccome i soldi lo stato li prende dalle tasse ecco perchè i contributi vengono pagati due volte una con i contributi normali e una volta con le tasse. Per questo non si può superare una certa spesa perchè ciò toglie risorse ad altri campi come appunto la sanità o la scuola ma anche infrastrutture. ciao |
22-12-2007, 23.59.00 | #27 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: La riforma delle pensioni - l'impopolarità dello scalone
Supponiamo che stiate lavorando per un’azienda, all’improvviso entra il direttore e dice: - da domani l’orario di lavoro non è più di otto ore ma di nove – perché l’ho deciso io.
Questo è un po’ quello che era successo a chi stava per andare in pensione e si è visto allungare la data di pensionamento da 55 a 57 anni, (prima riforma Dini) poi da 57 a 60 anni (la riforma Maroni). Un’ingiustizia profonda perché toccava uno dei diritti più importanti per un lavoratore dipendente, che è il “diritto alla pensione” e che colpiva tutti quei lavoratori che erano prossimi alla pensione. Che fosse un diritto, di cui avremmo potuto beneficiare dopo 35 anni di contributi, ci era stato raccontato, quando, ai miei tempi, io assieme a molti altri abbiamo iniziato a lavorare scegliendo il lavoro dipendente e, direi che non è etico ne civile cambiare unilateralmente e senza nessuna coscienza le “regole del gioco” caricando su una parte “debole” del paese le spese avventate dei vari governi, (vedi ad esempio finanziamenti indiscriminati ai giornali). L’abolizione dello scalone attuata dal governo Prodi, sana, in parte, questa profonda ingiustizia che era stata fatta, ripristinando una certa equità nella scalarità di chi deve andare in pensione. Mi sento comunque defraudato dal popolo italiano, di tre anni della mia vita che, come diceva qualcuno, “non hanno prezzo” e che nessuno potrà mai ripagarmi, ma questo è un problema che si risolverà a livello di coscienza. |