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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 12-04-2007, 10.15.43   #1
klee
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Si dice che la cultura..

Si dice che la cultura è la coesione di una nazione?cosa ne pensate?
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Vecchio 12-04-2007, 13.07.43   #2
acquario69
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Originalmente inviato da klee
Si dice che la cultura è la coesione di una nazione?cosa ne pensate?

...che e' vero!
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Vecchio 12-04-2007, 14.00.28   #3
Lucio Musto
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Si dice che la cultura è la coesione di una nazione?cosa ne pensate?


che si sono moltiplicate le accezioni del lemma "cultura"
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Vecchio 17-04-2007, 10.40.39   #4
MAGDA
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Si dice che la cultura è la coesione di una nazione?cosa ne pensate?


La cultura, rappresenta l' identità di un popolo, e la si può definire come: quell' insieme che include il sapere, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume, e ogni altra competenza e abitudine acquisita dall’uomo, sia inividualmente che nell' ambito della società a cui appartiene.
Penso che rappresenti un elemento di coesione, se la consideriamo
come sintesi amalgatrice delle diverse culture territoriali, che possono essere presenti all' interno di uno stesso stato.
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Vecchio 17-04-2007, 17.27.39   #5
odos
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Originalmente inviato da MAGDA
La cultura, rappresenta l' identità di un popolo, e la si può definire come: quell' insieme che include il sapere, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume, e ogni altra competenza e abitudine acquisita dall’uomo, sia inividualmente che nell' ambito della società a cui appartiene.
Penso che rappresenti un elemento di coesione, se la consideriamo
come sintesi amalgatrice delle diverse culture territoriali, che possono essere presenti all' interno di uno stesso stato.

Scusa l'intromissione, ma questo concetto di cultura è quello che risale alla formulazione di Kluckhohn e Kroeber.
Questa formulazione però è molto povera rispetto quella molto di Clifford Geertz, che intende la cultura come concetto semiotico. L'elemento decisivo che introduce Geertz è quello per cui questa serie di comportamenti appresi e di significati sono molto più di semplici credenze o convinzioni, quasi che esse possano essere dismesse a piacere;esse sono il luogo stesso in cui si formano i giudizi percettivi sulla realtà, e in ultima istanza sono la realtà stessa per una determinata forma di vita. E' quel luogo che fa da mediazione tra io e mondo.

Quindi quanto più esso è irriflesso e non messo in dubbio, tanto più esso è radicato come realtà stessa. E' il motivo ad esempio per cui l'occidente cristiano, pur invocando la libertà di culto o opnione, crede tuttavia di possedere verità superiori e più aderenti alla realtà del mondo musulmano e viceversa

Volevo solo rimarcare che non solo cultura è coesione per una nazione, ma lo è molto di più di quello che ci immaginiamo se è vero che essa agisce a livello percettivo.
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Vecchio 18-04-2007, 09.13.17   #6
MAGDA
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Originalmente inviato da odos
Scusa l'intromissione, ma questo concetto di cultura è quello che risale alla formulazione di Kluckhohn e Kroeber.
Questa formulazione però è molto povera rispetto quella molto di Clifford Geertz, che intende la cultura come concetto semiotico. L'elemento decisivo che introduce Geertz è quello per cui questa serie di comportamenti appresi e di significati sono molto più di semplici credenze o convinzioni, quasi che esse possano essere dismesse a piacere;esse sono il luogo stesso in cui si formano i giudizi percettivi sulla realtà, e in ultima istanza sono la realtà stessa per una determinata forma di vita. E' quel luogo che fa da mediazione tra io e mondo.

Quindi quanto più esso è irriflesso e non messo in dubbio, tanto più esso è radicato come realtà stessa. E' il motivo ad esempio per cui l'occidente cristiano, pur invocando la libertà di culto o opnione, crede tuttavia di possedere verità superiori e più aderenti alla realtà del mondo musulmano e viceversa

Volevo solo rimarcare che non solo cultura è coesione per una nazione, ma lo è molto di più di quello che ci immaginiamo se è vero che essa agisce a livello percettivo.


Il mio concetto di “ cultura ” , o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, come ho descritto, si basa sulla definizione di Fabietti, che scrive nel suo saggio : “ questa definizione sembra costituire un consistente punto di riferimento per tutti coloro che pensano in termini “ culturali” : la cultura è qualcosa di composito, di complesso, che comprende fatti di ordine tanto materiale che spirituale, tanto di ordine pratico quanto di ordine simbolico e che può essere descritto nei suoi contenuti. ”
La cultura per un autore come Geerts, è un concetto semiotico. È la rete di significati, il contesto all’ interno del quale le azioni degli uomini diventano fatti culturali. Le rappresentazioni culturali sono quindi essenzialmente un fenomeno pubblico; esse non hanno significato culturale nella mente degli individui. Il loro valore è un “ valore di scambio ” nell’ azione sociale. Quindi la cultura, come concetto semiotico, è considerata un’ entità esterna e superiore all’ uomo, che lo sovrasta e lo determina, riducendo la sua condotta a una mera esecuzione di regole e norme. Questo condurrebbe necessariamente a una svalutazione della facoltà di scelta, della creatività, della capacità di resistenza e di reazione degli attori sociali, cioè di quelle proprietà necessarie perché si possa parlare di soggettività e libertà umana. Il rapporto fra sfera simbolica e struttura sociale , si riferisce
ad una entità conchiusa in se stessa, geograficamente discreta, internamente coerente e omogeneamente condivisa dai suoi membri. Per alcuni critici, è divenuta inevitabilmente anacronistica e fuorviante, in un ‘ epoca storica in cui la spinta della globalizzazione erode la rilevanza culturale dai confini politici e geografici, mescola forme simboliche tradizionali, moderne e post-moderne e riorganizza su nuove basi la struttura dei flussi culturali.
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Vecchio 18-04-2007, 11.56.48   #7
odos
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Originalmente inviato da MAGDA
Il mio concetto di “ cultura ” , o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, come ho descritto, si basa sulla definizione di Fabietti, che scrive nel suo saggio : “ questa definizione sembra costituire un consistente punto di riferimento per tutti coloro che pensano in termini “ culturali” : la cultura è qualcosa di composito, di complesso, che comprende fatti di ordine tanto materiale che spirituale, tanto di ordine pratico quanto di ordine simbolico e che può essere descritto nei suoi contenuti. ”
La cultura per un autore come Geerts, è un concetto semiotico. È la rete di significati, il contesto all’ interno del quale le azioni degli uomini diventano fatti culturali. Le rappresentazioni culturali sono quindi essenzialmente un fenomeno pubblico; esse non hanno significato culturale nella mente degli individui. Il loro valore è un “ valore di scambio ” nell’ azione sociale. Quindi la cultura, come concetto semiotico, è considerata un’ entità esterna e superiore all’ uomo, che lo sovrasta e lo determina, riducendo la sua condotta a una mera esecuzione di regole e norme. Questo condurrebbe necessariamente a una svalutazione della facoltà di scelta, della creatività, della capacità di resistenza e di reazione degli attori sociali, cioè di quelle proprietà necessarie perché si possa parlare di soggettività e libertà umana. Il rapporto fra sfera simbolica e struttura sociale , si riferisce
ad una entità conchiusa in se stessa, geograficamente discreta, internamente coerente e omogeneamente condivisa dai suoi membri. Per alcuni critici, è divenuta inevitabilmente anacronistica e fuorviante, in un ‘ epoca storica in cui la spinta della globalizzazione erode la rilevanza culturale dai confini politici e geografici, mescola forme simboliche tradizionali, moderne e post-moderne e riorganizza su nuove basi la struttura dei flussi culturali.

Credo che tu sia a conoscenza del famoso caso descritto da Geertz del funerale sull'isola di Giava, che si situa in un contesto di transitorietà di forme culturali, dovuta ai combiamenti sociopolotici del luogo. Il risultato era un completo disorientamento circa il corretto svolgersi del rito, e questo a causa della relativamente nuova condivisione di nuove ideologie estranee alla tradizione giavese.

Ciò che questo fenomeno dimostra è che lo sfondo sul quale si applica la scelta razionale, lo sfondo dal quale si traggono le ragioni per agire in un modo oppure in un altro, è proprio quel sistema di significati che la cultura è. Il rito in questione, a causa della fase transitoria, ha subito veri e propri empasse pratici nel suo svolgersi.
Questa fase transitoria, simile a quelle che avvengono nella nostra epoca, più che negare, conferma il ruolo della cultura come mediazione io-mondo, e questo proprio tramite la sua inattività.

Il rischio della negazione della libertà umana e iniziativa personale è un rischio che nasce dalla confusione dei livelli del discorso. Ciò che la cultura come concetto semiotico dice è che lo sfondo dal quale traggo le ragione per agire è pubblico, è un sistema di signficati pubblici, è un comune modo di vedere. MA come più e più volte Geertz ripete oltre al sistema sociale, e al sistema culturale, le motivazioni ad agire derivano anche dalla singola personalità, e dal modo di privilegiare certe motivazioni; motivazione che comunque rimangono comuni, pubbliche e potenziolmente condivisibili e comprensibili.


E d'altra parte, per citare un altro passo famoso, quando un Azande dice che la causa del crollo di un granaio in testa ad una persona è stregoneria, e noi diciamo al contrario essere puro caso, credere nel secondo ci fa sentire meno liberi?
odos is offline  
Vecchio 18-04-2007, 13.35.41   #8
Monica 3
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Originalmente inviato da klee
Si dice che la cultura è la coesione di una nazione?cosa ne pensate?

....che legare la cultura alla nazione è assolutamente restrittivo. C'è la cultura di classe, la cultura di generazione, la cultura professionale, la cultura del bar che frequento ecc.ecc.

Spesso c'è più in comune fra queste culture trasversali che nella cultura nazionale.

Monica 3 is offline  
Vecchio 18-04-2007, 17.46.48   #9
neve83
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Originalmente inviato da klee
Si dice che la cultura è la coesione di una nazione?cosa ne pensate?

Dipende di quale cultura si parla. All'interno di una nazione non vi è un'unica cultura ma tante microculture che molto spesso entranno inevitabilmente in collisione. Più che coesione di una nazione è la sua identità.

Neve.
neve83 is offline  
Vecchio 18-04-2007, 18.46.46   #10
justinian
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Riferimento: Si dice che la cultura..

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Originalmente inviato da Monica 3
....che legare la cultura alla nazione è assolutamente restrittivo. C'è la cultura di classe, la cultura di generazione, la cultura professionale, la cultura del bar che frequento ecc.ecc.

Spesso c'è più in comune fra queste culture trasversali che nella cultura nazionale.


Vero però tutte queste culture sono tutte riferite ad una cultura più grande che è sicuramente quella nazionale.

Quando dici che sono trasversali questo è vero perchè tutti i bar sono in una determinata città,regione e nazione e quindi vanno riferimento a quella determinata città,regione e paese.La "cultura" dei bari di Napoli sarà diversa da quella di Torino ma cmq tutte è due saranno più simili rispetto a quella di un bar di berlino.Lo stesso discorso vale per la cultura di classe.

Più che altro io credo che ci sia solo una grande cultura dominante che poi si divide in tanti rivoli sempre più piccolo.La cultura però non è solo quella nazionale ma è quella del gruppo a cui facciamo riferimento.Ad esempio i bar di torino e napoli avranno più cosa in comune rispetto a quelli di berlino che però sarà a sua volta più simile a bar nostrani rispetto a quelli di Pechino.

Per me esiste prima di tutto una cultura dell'umanità che si divide in cultura occidentale ,africa ecc... poi culture nazionali fino a scendere.All'interno di queste culture poi trasversalemnte ve ne sono altre che cmq possono esistere solo se questo gli è permesso dalla cultura dominate.Dei operatori in borsa difficilmente potrebbero fare affari con gli aborigeni australiani.

ciao
justinian is offline  

 



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