da: Il lettore a(r)mato - vademecum di autodifesa (Luca Ferrieri)
Leggere: un atto politico.
Non potremo mai cambiare la realtà se non (la) sappiamo leggere.
Elogio della lentezza.
Una delle particolarità più interessanti della lettura, uno degli aspetti della sua grande ricchezza, è data dalla possibilità di sostituire il tempo esterno con uno interno. La lettura sospende la temporalità dominante e i suoi ritmi coattivi e accelerati, il tempo omogeneo e vuoto della produzione; li sostituisce con una temporalità interna, dettata dal particolare incontro tra quel lettore e quel testo. La lettura realizza così un singolare elogio della lentezza; si tratta infatti di una lentezza capace di correre alla velocità del pensiero. Questa nuova curvatura dello spazio-tempo va difesa contro le ricorrenti sanzioni dei pianificatori di tempo, degli uomini-planning, degli "schedulatori" crono-manageriali del mondo. Le accuse di devianza, di onirismo, di onanismo, di fuga dal mondo, ecc., sono pronte dietro l'angolo. Non si può rispondere che con la rivendicazione: il vizio della lettura è padre di tutti gli ozi.
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