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Vecchio 24-12-2004, 15.42.04   #1
trounoir
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-12-2004
Messaggi: 40
Buon Natale e......

Ciao a tutti!!!
Augurandovi un dolcissimo e sereno Natale, vorrei chiedervi quale sia, tra le correnti artistiche, la vostra preferita...e perchè?
Personalmente, amando tutto quel che riguarda la letteratura di corrente pessimista e esistenzialista, ho ancor dei dubbi...
mi sto interessando all'espressionismo.
Da poco sto cominciando a studiare in maniera approfondita Munch e Egon Schiele...
Munch esprime il "grido" dell'anima, attanagliata dall'angoscia esistenziale...
Però, personalmente, non esprime bene quel che è l'interrogativo umano, quella struggente necessità di trovare delle risposte...quel ripiegamento interiore tipico dell'uomo che soffre per il silenzio del mondo...
Camus diceva appunto che l'assurdo nasce dal continuo rapporto dell'uomo che si interroga con il silenzio del mondo...
Come Sisifo continua a spingere il masso su in cima sapendo già che questo è destinato a ricadere giù perennemente, l'uomo, pur sapendo che non esiste la Verità assoluta, continua a cercarla
con insistenza...si dispera, ma non si stancherà mai...
chi si stanca, chi abbandona la ricerca si uccide (l'inetto, secondo me, è colui che si fa schiacciare dal masso, dall'assurdo)
mentre chi vuole la sua vittoria, vive...vivere la rivolta...
in arte esiste una corrente, e/o precisamente 1 artista che ha ben espresso questa concezione dell'interiorità in disperazione, o dell'io in rivolta contro l'assurdità

Saluti, trounoir
trounoir is offline  
Vecchio 25-12-2004, 18.38.13   #2
luana
Deirdre of the sorrows
 
L'avatar di luana
 
Data registrazione: 11-08-2004
Messaggi: 49
Anche io apprezzo le correnti pessimistiche, come il Decadentismo, ma il mio campo è più che altro la letteratura e non l'arte; per questo non saprei rispondere al tuo interrogativo finale.
Anche io amo Munch, perché esprime il senso di disperazione dell'uomo, il senso del grottesco di questa nostra esistenza...
Le tue parole in merito al pensiero di Camus le hai certamente tratte dal suo "Mythe de Sisiphe", che io non ho ancora letto, ma che trovo allettante: dunque me lo consigli?

E cosa mi puoi dire invece di Egon Schiele?
Grazie e Buon Natale anche a te!

Luana
luana is offline  
Vecchio 26-12-2004, 17.47.00   #3
trounoir
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-12-2004
Messaggi: 40
Il mito di Sisifo

Ciao Luana,
sì, il mio era un breve commento del "Mito di Sisifo", stupendo saggio di Camus riguardante l'assurdo...

Ti scrivo l'inizio del mito del mito di Sisifo:

" Vi è solamente un problema filosofico veramente serio:quello del suicidio.
Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia (...)
questo divorzio tra l'uomo e la sua vita, fra l'attore e la scena, è propriamente il senso dell'assurdo...."

Nel mito di Sisifo vengono analizzati tutti gli aspetti dell'assurdità dell'esistenza, della condotta umana, dei ragionamenti assurdi...chiamando in causa anche l'opera letteraria di Dostoevskij e Kafka. Vi sono anche dei commenti alle filosofie esistenzialiste di Jaspers, Husserl, Heiddegr, Sartre e non solo anche riguardo Nietzsche ed Hegel.
Nonostante il libro sia piccolo in dimensioni (137 pgg)
ogni pagina è estremamente interessante...
Ti consiglio la versione economica della Tascabili Bompiani (€.6,80)


Per quanto riguarda Egon Schiele non so molto a dir la verità...
potrei dare delle mie interpretazioni personali dato che ho visitato una mostra di alcuni suoi quadri.
Le figure ricorrenti dei suoi quadri sono le prostitute (le possiamo vedere in atteggiamenti "volgari", nude e contorte, come se fossero ripiegate su se stesse, esseri portanti il peso della loro condizione esistenziale),
ma non mancano anche gli uomini, visti nella quotidianeità o anch'essi nella loro nudità (alcuni quadri si concentrano in particolar modo sui genitali).
Inoltre vi sono quadri che esprimono il deserto dell'animo umano,
l'aridità dei valori in una società corrotta (vedi la prostituzione, l'alcolismo, ecc), vi sono ritratti di uomini e donne dagli occhi impauriti....
All'inizio imbarazza vedere tutti quei corpi nudi, i tratti sono violenti, marcati, non vi è chiaroscuro, anzi vi sono accostamenti cromatici violenti (la presenza ossessiva del rosso) e il disegno marcato, la linea di contorno nera spessa ma irregolare, spezzata che non racchiude spesso il getto del colore...
Schiele fu accusato di essere un "depravato", di essere violento e la critica non lo risparmiò..
Nonostante il primo imbarazzo, i suoi quadri colpiscono per il modo in cui è riuscito a trasmettere attraverso la sua arte la ricerca disperata di ogni uomo di dare un senso a tutto e di trovare qualcosa di importante, un modo per spiegare e spiegarsi...
Schiele era ossessionato dalla perfezione della rappresentazione dell'anatomia umana...fino ad esasperare i minimi particolari...
è come se i suoi quadri fossero manifesti delle varie tappe raggiunte dalla coscienza umana: si passa dall'attaccamento alle cose mondane e "basse" (vedi il possesso carnale, le prostitute), alla rappresentazione dei monaci, fino alla consapevolezza dell'oscurità eterna...dell'inutilità di tutto...del deserto, delle tonalità scure dei suoi quadri...

Potresti farmi un favore? Se hai ancora info e materiale su:
esistenzialismo, Beckett. Pinter, Camus, Sartre, Ionesco, ecc.
potresti darmi una dritta?anche perchè per quanto riguarda la letteratura italiana sono nel pallone..credo che la mia scelta sia tra Pirandello (incomunicabilità soprattutto), Moravia e forse Svevo anche se Svevo penso sia più legato al Decadentismo...


Saluti
trounoir is offline  
Vecchio 29-12-2004, 16.34.22   #4
luana
Deirdre of the sorrows
 
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Data registrazione: 11-08-2004
Messaggi: 49
Camus

Per aiutari sono andata a riprendere i miei due testi de "la nausea" e di "L'étranger". Quest'ultimo lo avevo letto per il liceo in francese; si tratta di un'edizione (folio plus) che contiene un interessante dossier con un'interessante analisi del testo.
Mi sono annotata alcune info:
-il nome Mersault nasce dall'associazione delle parole "Mer-Sol" cioè "Mer e Soleil". Viene così sottolineata l'armonia profonda del personaggio con gli elementi naturali;
-il titolo del romanzo porrebbe l'accento sul personaggio principale, escludento ogni altro elemento; tale titolo sottolinea inoltre la caratteristica essenziale del protagonista, vale a dire la sua solitudine e la sua unicità. Chiamarlo soltanto "straniero", poi, getta il protagonista nel totale anonimato e lo solleva al rango di completa individualità (l'ooposto di ciò che succede quando s'intitola un libro con il nome proprio del protagonista). Ancora: il titolo annuncia che Mersault è straniero sia rispetto al mondo sia a se stesso.
Cito (e traducoi)) dal suddetto dossier: "Camus ha scelto di mettere in scena un personaggio vuoto, senza una personalità marcata, senza nemmeno un nome proprio che ne precisi l'identità".
-Camus, quando uscì il romanzo di Sartre, affermò: "un romanzo non è mai altro che una filosofia espressa tramite immagini"


Tutto ciò solo per fonirti ulteriori info, come chiedi.
Luana
luana is offline  
Vecchio 30-12-2004, 11.21.19   #5
trounoir
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-12-2004
Messaggi: 40
Camus...

Ciao Luana
ti ringrazio per avermi risposto!
Ho letto l'étranger per mia testardaggine...
ricordo che la prof. di francese, per le vacanze estive, aveva già scelto due testi da consigliarci riguardanti i problemi adolescenziali..in definitiva erano due "pacchi".
Così presi il catalogo e le dissi "prof io ne voglio un altro", lei mi disse che era "pesante" sia da leggere che da capire: io lo volevo.
Lei mi guardò in maniera strana e per distogliermi da quella decisione mi citò la prima frase de l"Etranger : "Aujourd'hui maman est morte...", io ero "indifferente , lei capì che il libro era fatto per me...
Infatti adesso non ho più lasciato Camus, ho letto tutto d'un fiato il libro, ho letto Il mito di Sisifo che consiglio vivamente, e adesso (in una settimana l'ho fatto fuori) L'uomo in rivolta che è una sorta di "superamento" della coscienza dell'assurdo...un superamento in termini hegeliani di AUFHEBUNG cioè "superamento" e "conservazione allo stesso tempo, in quanto non viene annullata la consapevolezza dell'Assurdità, anzi ci si interroga con lucidità sulle scelte, possibilità che ha l'uomo di affrontarla: il suicidio (che viene scartata) oppure la rivolta.
La rivolta è innanzitutto metafisica (contro la propria condizione) si arriva a parlare di "morte di Dio" in termini nicciani (Nietzsche però non parlò di uccisione di Dio, ma solo di nichilismo, di perdita di "fede") fino ad arrivare alla rivolta storica che sitrasforma nel suo eccesso, cioè in rivoluzione (e qui c'è una splendida interpretazione di Camus riguardante la dialettica servo-padrone di Hegel).
L'uomo in rivolta è il libro che segnò la rottura tra Camus e Sartre, quest'ultimo accusò il primo di "disinpegno sociale" (Camus= Merseult), in quanto l'indifferenza alle cose, al mondo e l'Assurdo cristallizza l'azione, la rivolta rimane nel suo senso teorico, mentre Sartre è impegnato nel sociale.

Spero di non aver confuso maggiormente le idee..parlerei di Camus per ore..
Finito di leggere l'uomo in rivolta comincerò presto L?existentialisme est un humanisme di Sartre (folio plus) e poi finalmente la Nausea di cui mi hanno parlato bene in tanti, compresa tu..
un bacio a presto!!!
trounoir is offline  
Vecchio 30-12-2004, 11.29.16   #6
herzog
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Talking arghhh...

Mi sto sempre più votando al surrealismo...non ne ho capito ancora del tutto il motivo (e, forse, questo è già un approccio surrealista: chi ne sapesse di più, è pregato di riferire...grazie), ma è così...mi sto studiando Bacon e Breton....al momento giusto, relazionerò
Herzog
herzog is offline  
Vecchio 31-12-2004, 15.51.56   #7
luana
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Benissimo Herzog!
Siamo sempre aperti a nuove conoscenze: aspettiamo le tue "relazioni".
Intanto Buon Anno!
Luana
luana is offline  

 



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