Ogni storia narrata oggi non è differente dalle tante narrate dall’inizio dei tempi. Il vecchio che raccontava storie attorno al fuoco, nella capanna, esorcizzava la paura che infuriava là fuori, fra le bestie e il clima e la lotta quotidiana per sopravvivere. Ma in tali storie c’era anche qualcosa di più dell’esorcismo: c’era la speranza. Speranza di migliorare, di vincere, di farcela.
Pensate a Pitagora e ai suoi numeri magici. Oppure pensate ad Archimede, perso anch’egli nei suoi numeri mentre infuriava la battaglia, e considerate che la matematica ha compiuto ben poca strada faticosa da allora: quasi tutte le geometrie costruite dopo di lui sono archimedee, cioè presuppongono che ci sia una qualche forma di continuità nello spazio.
Da allora però, su altri versanti, l’uomo ce l’ha fatta, anche se non del tutto. Il PC che ho davanti, o mio padre operato a novant’anni senza che il suo cervello ne soffrisse, ne sono la riprova. Il motivo? Sta nella forza che ha infuso nell’uomo la speranza di farcela, il potere della narrazione, il potere del sogno.
Amici miei: non smettete di sognare. Chi lo fa è perduto.
In ogni mio romanzo è nascosta una ricetta, adesso lo posso rivelare. Ce n’è una, o più d’una, palese, dichiarata, e ce ne sono di nascoste.
L’ultimo nato, Evidenze, in questo momento ancora il quarto romanzo più venduto su BOL, non è certamente da meno, anzi.
Io quindi inserisco nei miei libri, volta a volta, il messaggio, la ricetta, il come, almeno in che modo lo vedo io.
Difficile trovare questa indicazione?
Beh, bisogna leggere con grande attenzione, interpretare, pensarci, rileggere, confrontare… ma alla fine ai più pazienti risulterà tutto assolutamente chiaro, e attenderanno il seguito, il messaggio che inserirò nel prossimo romanzo (già in lavorazione, che si intitolerà Tara) e poi ancora e ancora…
Ma nel frattempo io e Samuel Monk, il mio protagonista, non vi lasceremo soli: saremo sempre con voi se solo sentirete il bisogno di cercarci. Le nostre caselle e-mail sono sempre aperte, e ce la metteremo tutta per aiutarvi a risolvere i vostri problemi (gratuitamente: non occorre neppure dirlo): i problemi cioè che derivano dal correlativo oggettivo - come dicono gli esistenzialisti - ossia dalle condizioni materiali su cui le decisioni personali non hanno influenza. Presentatevi sempre menzionando una frase di Samuel Monk, contenuta in uno dei romanzi che raccontano le sue avventure: non vi garantiamo che riusciremo a esservi di aiuto, ma vi garantiamo, lo ripeto, che ce la metteremo tutta.
Coraggio!
http://www.ita-bol.com/bol/main.jsp;...n=978888932502