Hai detto : " la rappresentazione oggettiva della realtà impone una visione pessimistica degli eventi"
In Verga non è la rappresentazione oggettiva della realtà ad imporre una visione pessimistica degli eventi , ma Verga stesso in relazione ai suoi ideali .
Credo che il suo verismo, se inteso come rappresentazione oggettiva, vada cercato maggiormente nel suo stile, nella sua ricerca e scelta linguistica, nella scelta dei suoi personaggi .
Nella scelta degli eventi invece, credo vada ricercato maggiormente il suo ideale di pessimismo progressista.
Che i Malavoglia perdano il carico di lupini in mare non è realtà , è una probabilità che Verga ha scelto . Anche che Gesualdo muoia di cancro allo stomaco (il centro energetico del potere e del possesso, la roba), è una probabilità su mille altre.
Amo Nanà non perché muore , ma perché rappresenta anche una parte di me ; nella realtà non è detto che muoiano tutte le prostitute, alcune diventano gloriose . Nanà non rappresenta la realtà : la sua morte è simbolica, è la morte della Francia, con il dilagare del malcostume, della vacuità di alcune classi sociali. Zola è reale, perché si appoggia alla realtà, ma solo per narrare la sua ideologia, che è comunque soggettiva.
Amo Madame Bovary perché ha turbamenti comuni a molte altre donne , ma non è detto che tutte li manifestino alla stessa maniera .
Il realismo di per sé lo si trova anche nel Decameron , dove io personalmente trovo ottimismo.