Il conformista - Moravia
Ho appena finito di leggere questa chicca di Moravia e sono rimasto deluso, tristemente deluso...
Da adolescente mi sono fatto ammaliare dagli Indifferenti, nel mio periodo più cupo e introspettivo la Noia mi sembrava una modus vivendi, quindi a distanza di anni ho cercato ancora nel nostro caro Pincherle una spiegazione...
Ma forse un senso critico acutizzato o semplicemente un testo che parte con un'enfasi e un bisogno da uomo moderno non riesce a sbocciare tecnicamente, avvalendosi di un deus ex machina (non vorrei spoilerare troppo dicendo a cosa alludo) per risolvere il dilemma della conformismo...
Conformismo qui visto come dovere di essere totalmente come gli altri, casa,affetti,lavoro,idee politiche, il tutto per sviare quelle inclinazioni particolari che ti portano a sentire un diverso, un freak nell'anima, quel granello smerigliato così diverso nel deserto.
E allora anche seguire Mussolini diventa una normalità indotta, commettere un omicidio per lui diventa un passo necessario per fermare la propria evoluzione e stabilizzarsi nell'anonimato di massa.
Tema stupendo e attualissimo (credo che il romanzo sia di primi del '50), trattato con quel solito connubio di Moravia tra animo e cuor leggero, ma veramente, l'escamatoge per il rifiuto di questa normalità è un qualcosa di stonato, fuori luogo e soprattutto scarsamente realistico.
Insomma, sono deluso... ma forse ha cercato di non essere a sua volta un conformista...
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