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Socrate

 

Socrate (in greco antico: Σωκράτης, Sōkrátēs; Atene, 470/469 a.C. – Atene, 399 a.C.) è stato un filosofo greco antico, considerato uno dei pilastri fondanti del pensiero filosofico occidentale. Non lasciò nulla di scritto: tutto ciò che sappiamo di lui ci arriva indirettamente attraverso le opere dei suoi discepoli (soprattutto Platone e Senofonte) e, in misura minore, attraverso autori successivi come Aristotele e gli autori comici (in primis Aristofane).
Nonostante non abbia fondato una scuola nel senso stretto del termine, è universalmente riconosciuto come il padre della filosofia morale e del metodo dialettico occidentale.


Biografia

Socrate nacque ad Atene nel demo di Alopece da Sofronisco, scultore, e da Fenarete, levatrice. La data tradizionale di nascita è il 470 o 469 a.C. (il 6 del mese di Targelione secondo la cronologia attica).
Partecipò come oplita (soldato di fanteria pesante) a diverse campagne della guerra del Peloponneso:

  • Assedio di Potidea (432–429 a.C.), dove salvò la vita ad Alcibiade

  • Battaglia di Delio (424 a.C.)

  • Battaglia di Anfipoli (422 a.C.)

Era noto per la sua resistenza fisica e per il coraggio dimostrato in battaglia (testimonianze di Alcibiade in Platone, Simposio 219e–221b).
Visse sempre ad Atene, rifiutando di viaggiare (tranne che per servizio militare) e di accettare compensi per il suo insegnamento. Era sposato con Santippe (e forse, secondo alcune fonti tarde, anche con Mirto) e ebbe tre figli: Lamprocle, Sofronisco e Menesseno.
Nel 399 a.C. fu processato con l’accusa di:

  • empietà (non credere negli dèi della città e introdurre nuove divinità)

  • corruzione dei giovani

Il processo è narrato dettagliatamente nell’Apologia di Socrate di Platone. Fu condannato a morte con 280 voti contro 221 e morì bevendo la cicuta, rifiutando la fuga che gli amici gli avevano organizzato (cfr. Critone e Fedone di Platone).


Aspetto fisico e stile di vita

Secondo le descrizioni antiche:

  • basso, robusto, calvo o semi-calvo, naso camuso, occhi sporgenti, labbra carnose

  • camminava scalzo, indossava sempre lo stesso mantello logoro

  • praticava una rigorosa ascesi: resisteva al freddo, alla fame e all’alcol meglio di chiunque altro (Platone, Simposio 220a–b)

Aristofane lo satireggiò nelle Nuvole (423 a.C.) come sofista ridicolo che insegna a “far vincere la causa peggiore”.


Il metodo socratico

Socrate non insegnava dottrine, ma interrogava. Il suo metodo (chiamato oggi “maieutica”) si articola in due fasi:

  1. Ironia socratica (ἐλευθερία): fingere ignoranza per smontare le certezze altrui e portare l’interlocutore a riconoscere la propria ignoranza (“So di non sapere” – frase riportata da Platone nell’Apologia 21d).

  2. Maieutica: attraverso domande e risposte (dialettica), aiutare l’interlocutore a “partorire” la verità che già possiede nell’anima.

Obiettivo: raggiungere la definizione universale di concetti etici (che cos’è il coraggio? la giustizia? la pietà?).


Dottrina e pensiero filosofico

Socrate sposta l’interesse filosofico dalla natura (φύσις) dei presocratici all’uomo e all’etica. Principali temi:

  • Intellettualismo etico: nessuno fa il male volontariamente; il male deriva dall’ignoranza del bene. Chi conosce veramente il bene lo compie necessariamente (Protagora, Gorgia).

  • Cura dell’anima (ἐπιμέλεια ψυχῆς): la cosa più importante non è vivere, ma vivere bene; la virtù è conoscenza e l’anima è immortale o comunque più preziosa del corpo (Apologia, Critone).

  • Paradosso socratico: “So di non sapere”. L’unico vero sapere è sapere di non sapere.

  • Dimostrazione dell’esistenza di Dio (in Senofonte, Memorabili): argomento teleologico ante litteram (l’ordine del cosmo implica un’intelligenza ordinatrice).

Socrate non scrisse nulla: il “problema socratico” consiste nel distinguere il Socrate storico dal personaggio letterario creato da Platone, Senofonte e altri.


Eredità e influenza

  • Fondatore indiretto dell’Accademia platonica e, attraverso Platone, di tutta la filosofia occidentale.

  • Influenzò direttamente scuole come i Cinici (Antistene), i Cirenaici (Aristippo), i Megarici (Euclide di Megara).

  • Nel Medioevo fu conosciuto soprattutto tramite Cicerone e gli autori latini; nel Rinascimento e nell’Illuminismo divenne simbolo di libertà di pensiero e resistenza all’ingiustizia.

  • Kierkegaard, Nietzsche e la filosofia contemporanea (filosofia analitica, esistenzialismo) continuano a confrontarsi con lui.

  • Il processo e la morte di Socrate sono considerati uno dei primi grandi martirii della libertà di pensiero.

Fonti principali

  • Platone: Apologia di Socrate, Critone, Fedone, Simposio, Protagora, Gorgia, Repubblica (libro I), Teeteto, ecc.

  • Senofonte: Memorabili, Apologia, Simposio, Economico

  • Aristotele: riferimenti sparsi (soprattutto in Metafisica e Etica Nicomachea)

  • Aristofane: Le Nuvole

  • Fonti tarde: Diogene Laerzio (Vite dei filosofi II, 18–47), Plutarco, ecc.

Citazioni celebri

  • «Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta» (Apologia 38a)

  • «So di non sapere» (Apologia 21d)

  • «Nessuno compie il male volontariamente» (riportato in vari dialoghi)

  • «Conosci te stesso» (γνῶθι σαυτόν) – iscrizione delfica che Socrate fece propria

Nel sito:

- Tra i testi per riflettere: Critone di Platone
- Nella rubrica Riflessioni Filosofiche: Socrate e la cicuta: permesso, obbligato o proibito? di Matteo Perlini, alias Epicurus

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