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Dichiarazione per un'Etica Mondiale

 

L'idea di etica mondiale è stata formulata dal teologo svizzero tedesco Hans Küng nel suo libro Progetto per un’etica mondiale. L’etica mondiale per Hans Küng non è un semplice strumento di analisi dei fatti della società e del mondo contemporaneo, ma è un “progetto” che deve realizzarsi nella società contemporanea, contribuendo al suo miglioramento, realizzazione che ha avuto un momento decisivo con la “Dichiarazione per un etica mondiale” proclamata dal Parlamento delle religioni mondiali il 4 settembre del 1993 a Chicago.

Un altro momento importante dell’attuazione di questo progetto è stata la costituzione della Fondazione etica mondiale per la Ricerca, Formazione, Incontro interculturale e interreligioso (Stiftung Weltethos für interkulturelle und interreligiöse Forschung, Bildung und Begegung www.weltethos.org) nel 1995, che fornisce un concreto sostegno organizzativo per la diffusione di questa nuova concezione di etica.

 

La pubblicazione del seguente testo mi è stata autorizzata personalmente dal professore Hans Küng.    Ivo Nardi

 

Dichiarazione per un’Etica Mondiale

Parlamento delle religioni mondiali
4 settembre 1993 Chicago USA

 

Il mondo è in agonia. Questa agonia è così incombente e pervasiva che noi ci sentiamo spinti a indicarne le forme di manifestazione cosi da poter mettere in chiaro la profondità della nostra inquietudine.
La pace ci sfugge - il pianeta viene distrutto - i vicini vivono nella paura - le donne e gli uomini sono reciprocamente estranei - i bambini muoiono.
Tutto ciò è orribile.
Noi condanniamo l'abuso dell'ecosistema della nostra terra.
Noi condanniamo la miseria che soffoca la possibilità di vita; la fame che mina i corpi; le disuguaglianze economiche che minacciano di rovina tante famiglie.
Noi condanniamo il disordine sociale delle nazioni; il disprezzo della giustizia, che emargina i cittadini; l'anarchia che invade le nostre comunità; e la morte assurda dei bambini provocata dalla violenza. In particolare condanniamo l'aggressione e l'odio in nome della religione.
Questa agonia deve cessare.
Essa deve cessare perché già esiste il fondamento di un'etica. Quest'etica offre la possibilità di un migliore ordine individuale e globale e allontana gli uomini dalla disperazione e le società dal caos.
Noi siamo donne e uomini che aderiscono ai precetti e alle pratiche delle religioni del mondo.
Noi confermiamo che nelle dottrine delle religioni si trova un comune patrimonio di valori fondamentali, che costituiscono il fondamento di un 'etica mondiale.
Noi confermiamo che questa verità è già nota, ma deve essere ancora vissuta con il cuore e nei fatti.
Noi affermiamo che esiste una norma incontestabile e incondizionata per tutti gli ambiti della vita, per le famiglie e le comunità, per le razze, le nazioni e le religioni. Esistono già antichissime linee direttrici per il comportamento umano, che possono essere trovate nelle dottrine delle religioni del mondo e sono la condizione di un duraturo ordine mondiale.

Noi dichiariamo:
Noi tutti dipendiamo gli uni dagli altri. Ognuno di noi dipende dal benessere della totalità. Perciò dobbiamo avere rispetto per la comunità degli esseri viventi, degli uomini, degli animali e delle piante, e avere cura della salvaguardia della terra, dell'aria, dell'acqua e del suolo.
Noi portiamo la responsabilità individuale di tutto ciò che facciamo. Tutte le nostre decisioni, azioni e omissioni hanno delle conseguenze.
Noi dobbiamo comportarci con gli altri come vogliamo che gli altri si comportino con noi. Noi ci impegniamo a rispettare la vita e la dignità, l'individualità e la diversità, così che ogni persona venga trattata in maniera umana - senza eccezioni. Dobbiamo praticare la pazienza e l'accettazione. Dobbiamo essere capaci di perdonare, imparando dal passato, senza però mai permettere che noi stessi rimaniamo prigionieri dei ricordi dell'odio. Aprendoci a vicenda il nostro cuore, noi dobbiamo abbandonare, per amore della comunità mondiale, le nostre ostinate controversie e, quindi, praticare una cultura della solidarietà e della reciproca appartenenza.
Noi consideriamo l'umanità come la nostra famiglia. Dobbiamo sforzarci di essere cordiali e generosi. Non possiamo vivere soltanto per noi stessi, dobbiamo piuttosto servire anche gli altri e non dimenticare mai i bambini, gli anziani, i poveri, i sofferenti, gli handicappati, i rifugiati e le persone sole. Nessuno deve essere considerato o trattato o, non importa in quale modo, sfruttato come un cittadino di seconda classe. Tra uomo e donna dovrebbe esserci un rapporto fondato sulla parità dei diritti. Non possiamo approvare nessuna forma di immoralità sessuale.
Dobbiamo lasciarci alle spalle tutte le forme di dominio o di sfruttamento.
Noi ci impegniamo in favore di una cultura della non violenza, del rispetto, della giustizia e della pace. Noi non opprimeremo né danneggeremo, né tortureremo e tanto meno uccideremo altri uomini, ma rinunceremo alla violenza come mezzo di composizione delle differenze.
Noi dobbiamo mirare a un ordine sociale ed economico giusto, nel quale ognuno ottenga uguali possibilità di realizzare tutte le proprie potenzialità umane. Dobbiamo parlare con sincerità e agire con simpatia, trattando tutti con gentilezza ed evitando i pregiudizi e l'odio. Noi non possiamo rubare. Dobbiamo piuttosto superare il predominio della sete di potere, prestigio, denaro e consumo, al fine di creare un mondo giusto e pacifico.
La terra non può essere trasformata in meglio se non cambia prima la coscienza dei singoli. Noi promettiamo di ampliare la nostra capacità di percezione, disciplinando il nostro spirito con la meditazione, la preghiera o il pensiero positivo. Senza rischio e senza disponibilità al sacrificio non ci può essere un cambiamento radicale della nostra situazione. Ci impegniamo perciò per quest'etica mondiale, per una reciproca comprensione e per forme di vita socialmente aperte, promotrici della pace e rispettose della natura.
Noi invitiamo tutti gli uomini, religiosi o no, a fare lo stesso.

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