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Jean Cocteau

 

Biografia

Jean Cocteau, poeta, romanziere, drammaturgo, pittore, regista.

Nasce il 5 giugno 1889, a Maisons-Laffitte, muore nel 1963, a Milly-la For.

Dopo il suo insuccesso all'esame di maturità, Jean Cocteau inizia a frequentare gli ambienti mondani parigini dove si rivela "enfant prodige" della poesia. Frequenta i grandi scrittori dell'epoca, entra così negli ambienti dell'avanguardia. Conosce Apollinaire, i cubisti, Stravinskji, Erik Satie, Diaghilev. Con Satie e Picasso, crea "Parade" (1917), un balletto dove si mescolano prosa, poesia, disegno... E' uno scandalo. Ma per Cocteau lo scandalo non è un fine in se stesso; è il segno del superamento di tutti i tabù estetici.
Molto presto, Cocteau manifesta tutta la ricchezza del suo talento: scrive romanzi, raccolte di poesie, opere teatrali; disegna e dipinge. Situato al centro del movimento artistico letterario del suo tempo, egli vuole sorprendere o scandalizzare, ma non metterà mai in discussione né l'ordine sociale né la letteratura. Il suo polimorfismo gli attribuisce una reputazione di "principe frivolo", ma il suo talento è reale. Centrata sul mito romantico del poeta maledetto, vittima del destino e votato alla sofferenza e all'esilio, l'opera di Cocteau esprime le sue ossessioni, i suoi fantasmi e le vicissitudini della sua vita, in un linguaggio figurato ed enigmatico che oscilla tra il linguaggio onirico, umoristico e il gioco. "Nascosto, io sono nascosto sotto un mantello di favole" egli dice. E ancora: "Io sono una menzogna che dice la verità".
A partire dal 1933, Cocteau si consacra soprattutto al teatro e al cinema. "Orphèe" è la sua opera teatrale fondamentale. Egli ci espone la sua concezione dell'arte: fondamentale per nascere come poeta, l'uomo deve passare metaforicamente dall'altra parte dello specchio che separa il mondo quotidiano dal mondo oscuro. Deve affrontare la morte e il disordine. Egli sarà salvato dalla scrittura che deve captare il mistero di un "MOI" profondo e problematico. L'influenza di Mallarmè, di Rimband e di Valery è evidente. Vissuto tra due generazioni, quelle degli ultimi grandi classici, Gide, Proust, Claudel, Valéry e quella dei surrealisti, Cocteau diventa uno dei personaggi più rappresentativi degli anni Cinquanta. Egli viene eletto all'Accademia nel 1955.

 

Opere

 

I romanzi:
Le grand écart (1924),
Thomas l'Imposteur (1922),
Les Enfants terribles (1929);

Le poesie:
Plaint-Chant (1923),
Opéra (1927),
Le Chiffre sept (1952),
Clair-Obscur (1954);

Le opere teatrali:
Les Mariés de la Tour Eiffel (1924),
Antigone (1928),
Orphèe (1929),
La Machine Infernale (1934),
Les Parents Terribles (1938);

I film:
Le Sang d'un poète (1932),
L'E'ternel Retour (1943),
La Belle et la Bète (1945),
L'Aigle à deux tètes (1947),
Orphèe (1950),
Le Testament d'Orphèe (1960).

I dipinti
Affreschi del comune di Menton e della cappella di Saint-Pierre a Villefranche sur Mer.

fonte: www.rudolfnureyev.it

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