Discorsi di Dharma
di Geshe Gedun Tharchin
Insegnamenti del Venerabile Lama Geshe Gedun Tharchin, Lharampa. Incontri, lezioni e scritti su Dharma, Meditazione e Buddhisimo.
L'illuminazione è già nelle nostre mani
- Luglio 2018
Aspiriamo a giungere ad una realizzazione, qui e ora, noi non ne abbiamo coscienza, ma l’illuminazione è già nelle nostre mani.
Il vero problema è che non sappiamo cosa siano realmente illuminazione e realizzazione, brancoliamo nel buio e cerchiamo il loro significato confusamente nella fantasia, nei sogni, nelle proiezioni illusorie di ciò che vorremmo, però questo tipo di ricerca si risolve quasi sempre in un clamoroso fallimento, ottiene il risultato opposto, il potenziamento di confusione e sofferenza.
Gli usuali concetti di illuminazione, realizzazione, terzo occhio, sono creazioni fantastiche che nella nostra aspettativa rappresentano la possibilità di uscire dalla faticosa condizione samsarica, mentre in realtà nessuno è ritornato dai luoghi paradisiaci per confermare simili chimeriche proiezioni, ogni affermazione è contraddittoria con qualche altra, non vi può essere certezza alcuna.
Questa è la nostra principale difficoltà, non sappiamo cosa veramente stiamo cercando, ciò che riteniamo verità è una fuga dai problemi del vivere quotidiano, ma non c’è via d’uscita, non si può scappare dalla condizione samsarica, eppure sprechiamo un’enorme quantità di energia intestardendoci e limitandoci in questa inutile ricerca.
Nel buddhismo una simile condizione è definita ignoranza fondamentale, un termine che potrebbe corrispondere al concetto cristiano di peccato originale.
In realtà nessuno conosce l’arcano dell’esistenza, noi stessi siamo un mistero per noi stessi, ciò malgrado arriva sempre qualcuno che pretende di possedere la conoscenza assoluta e dunque di essere autorizzato ad etichettarci: “…hai fatto questo perciò la tua vita è così…; …devi purificarti in questo modo per non rinascere male…; …devi confessare questo peccato altrimenti non sarai perdonato…; …l’inferno è così…; …il paradiso invece è così…”. Tutte queste pseudo certezze non solo non risolvono i problemi ma, al contrario, li aggravano nel potenziamento dell’ignoranza e della sofferenza.
È importante accettare di non conoscere l’enigma che ci riguarda, applicandoci a vivere pienamente la condizione samsarica con umiltà, con apertura di cuore, senza aggrapparci a false sicurezze e a inesistenti vie di fuga apportatrici di confusione e dolore.
Per la nostra mente il più grande mistero nell’universo è ogni singola vita umana, esistono infinite ipotesi sulla creazione del mondo, ma alla fine nessuno sa, e sono davvero uno spreco di energie i tentativi di personalizzare, di cercare l’affermazione di un io di cui non sappiamo nulla, se osserviamo i processi naturali vediamo che alla fine tutto è uno, spazio senza fine.
Noi siamo parte di questa unità universale e ogni evento, buono o cattivo, giusto o sbagliato, produce l’energia che muove l’universo, che è al di là della nascita, della morte, del bene, del male, e soltanto la nostra ignoranza fondamentale ci impedisce di comprendere l’infinito UNO, preferiamo bendarci gli occhi, richiuderci entro i confini del nostro meschino ego senza poter più vedere null’altro, impedendoci così ogni possibilità di andare al di là di questa angusta condizione.
La chiusura nel proprio egoismo condanna ad una vita veramente dura, sempre più avvolta nella sofferenza ed è un atteggiamento totalmente masochistico in cui però impegniamo tutte le nostre energie.
L’ignoranza fondamentale che determina quest’attitudine distruttiva è mancanza di consapevolezza, di coscienza, di determinazione, di coraggio.
Volendo esemplificare con una metafora: noi siamo come una Ferrari, l’esistenza umana è super, ha grandi capacità, ma se alla macchina mancano i freni della consapevolezza il risultato non sarà una bella prestazione, ma soltanto una serie di disastri incalcolabili.
Se anche siamo avvolti dall’ignoranza fondamentale e creiamo continue illusioni, con i freni della consapevolezza possiamo ridurre considerevolmente il rischio di finire fuori strada, di demolire un mezzo così prezioso.
La consapevolezza porta verso la conoscenza, la saggezza, l’amore, la compassione, che alla fine è pace, tranquillità assoluta in qualsiasi momento della vita, ci libera da noi stessi.
Geshe Gedun Tharchin
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