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Meditazione come osservazione della mente

Discorsi di Dharma

di Geshe Gedun Tharchin

Indice articoli

 

Insegnamenti del Venerabile Lama Geshe Gedun Tharchin, Lharampa. Incontri, lezioni e scritti su Dharma, Meditazione e Buddhisimo.

 

I tre Mondi: Esteriore, Interiore, Alternativo

- Gennaio 2019

 

Quando oggi parliamo di mondo stressante non intendiamo una condizione esteriore, ambientale, concreta, ma soprattutto ci riferiamo alla nostra psiche che è estremamente stressata, assai più di quella dei popoli antichi.

A questo punto è necessario aver ben presente che noi apparteniamo a tre mondi.

La nostra esistenza si sviluppa in un mondo interiore, che riguarda la nostra psiche, e in un mondo esteriore che comprende tutto il contesto di vita, lo stesso ambiente in cui agiamo quotidianamente e che stiamo distruggendo ignorando gli appelli sempre più pressanti degli ecologisti, a cui peraltro si contrappongono anche alcuni settori scientifici e soprattutto gli economisti che, in nome della perversa legge di mercato, procedono con assoluta indifferenza e incoscienza.

Il mondo esteriore crea confusione che penetra nella nostra mente, nel mondo interiore ed entrambi fisicamente producono tanto stress da cui ci volgiamo liberare, ma la possibilità ci è data unicamente dal terzo mondo, quello alternativo.

Non possiamo illuderci di modificare le situazioni esteriori che producono incessantemente stress e confusione a livello interiore senza peraltro offrirci alcun reale strumento d’azione e dunque il nostro laboratorio è sul piano alternativo in cui far crescere la saggezza con la meditazione, la concentrazione, la capacità, il valore spirituale.

Non si rinnega nulla, né si combatte contro qualcosa, tutto è parte dell’esistenza e come tale deve essere pienamente vissuto, ma solo sul piano alternativo troviamo la giusta attitudine rispetto agli eventi proposti dagli altri due livelli, esteriore ed interiore.

Il mondo esteriore è quello in cui viviamo, ma non è nostro, non ci appartiene, siamo nel mondo, ma non del mondo, non ne siamo suoi schiavi, ma lo diventiamo e ne siamo totalmente stressati nella misura in cui lo percepiamo come nostra proprietà.

La liberazione da questo tipo di attaccamento cresciuto nei mondi esterno ed interno ci permette di essere nello stato di Buddha, nel mondo alternativo in cui esistiamo in modo autentico, senza condizionamenti della mente discorsiva e non assoggettati alle circostanze ambientali e in cui costruiamo la vera pace interiore liberata da ogni stress.

 

Domanda: Non è una fuga? Non è scappare dai problemi cercando rifugio in una realtà alternativa?

Lama: Il mondo alternativo è la condizione in cui affrontare tutti i problemi nella loro completezza, è esattamente il contrario della fuga.

 

Domanda: Forse non è chiarissimo il concetto di mondo alternativo, perché credo che per noi questa parola abbia un significato diverso.

Lama: Sostanzialmente il mondo alternativo è la visione della meditazione.

Intervento: La visione della meditazione che porta alla conoscenza del sé autentico e che ci permette di vivere nel mondo senza esserne schiavi.

Intervento: La via di mezzo…

Lama: La via di mezzo è una soluzione per diminuire i problemi che però possono essere superati soltanto sul piano alternativo, con la visione della realtà che si sviluppa tramite la meditazione, la conoscenza, la realizzazione. Per esempio una persona che medita sull’amore e la compassione e li realizza avrà in quel contesto una visione del mondo completamente trasformata, benché ritornando alla quotidianità carica di tutti i problemi e lo stress ritroverà la visione ordinaria.

Dunque questa persona ha avuto esperienze diverse a livelli differenti, entrambi perfetti e completi, e sta a lei scegliere in quale dei due vuole vivere.

La vita può essere vissuta nella pienezza autentica dell’essere, con la visione meditativa, oppure fermarsi alla superficie, all’apparenza recitando come un attore un ruolo imposto dal contesto ordinario.

 

Domanda: Come posso capire quando sono realmente me stessa o quando recito assumendo un ruolo, perché se questo può essere scontato durante la meditazione, nella quotidianità non lo è affatto, ad esempio quando in tribunale devo difendere una causa l’atteggiamento è assolutamente diverso, significa che qui sono un attore e mentre medito no?

Intervento: L’alternativa è non essere esclusivamente né in un modo né nell’altro perché in entrambe le situazioni si è un attore, ma l’alternativa è appunto quella di trovare la via di mezzo, la soluzione.

Lama: Il concetto è abbastanza complesso, ma è importante capire che tutti i livelli sono in sé perfetti in quanto reali, ciò che fa la differenza è che tu puoi scegliere il tuo livello di vita, dove vuoi essere, nel mondo alternativo o in quello esteriore.

 

Domanda: Ma io non credo che questo sia realizzabile o, se si, come?

Intervento: Il mondo reale tu lo prendi così com’è e lo vivi pienamente, fai tutto ciò che devi, però interiormente sei libera, il tuo sé è libero, non ne è schiavo, vede le cose, le valuta con il sé interiore, profondo, svincolato da tutto per cui tu sei in una condizione di mondo alternativo pur non perdendo nemmeno un istante di quello che è il mondo esteriore e questo si realizza nella relazione con gli altri, perché al di fuori di queste relazioni non si raggiunge alcuna consapevolezza del sé libero e in questo modo il problema si dissolve naturalmente da se stesso e in realtà non vi è più alcuna contraddizione nel proprio essere.

Intervento: Certo, altrimenti si vivrebbe in una condizione schizofrenica.

Intervento: È chiaro che io posso fare un percorso in cui cerco di portare il mio vero sé dove vorrei, però sappiamo benissimo che siamo bombardati da milioni di virus in un quotidiano molto impegnativo e soltanto una micro particella del mondo alternativo è presente in quello esteriore.

Intervento: Vero, però con la meditazione si acquisisce ogni giorno un livello maggiore di quell’equilibrio che porta a essere naturalmente e serenamente il mondo alternativo pur vivendo totalmente il mondo reale.

 

Domanda: Il sé non può essere libero, svincolato da tutto poiché è sempre interdipendente?

Lama: L’interdipendenza è la corretta condizione della libertà. Non esiste nessun fenomeno indipendente, quindi la libertà è il frutto dell’interdipendenza. Grazie alla natura di interdipendenza è possibile raggiungere la libertà.

 

Domanda: Quindi se io accetto la realtà come interdipendente realizzo la libertà?

Lama: Certo.

 

Domanda: Il mondo alternativo è una realtà che ognuno crea da sé stesso nella propria mente meditando o riflettendo forse perché insoddisfatto dal mondo esteriore e quindi desideroso di costruirsene uno diverso, di fantasia, che magari poi aiuta a realizzare ciò che si desidera?

Lama: Il mondo alternativo non è finalizzato a ottenere realizzazioni nel mondo materiale, è una condizione che permette di superare costruttivamente le tensioni sempre presenti nel mondo esteriore, ma crea lo spazio necessario per affrontare lo stress in modo rilassato, tranquillo, aperto, vanificandone la pressione che paralizza e rende tutto arduo. La meditazione è fondamentale per fare spazio interiore, acquisire la consapevolezza di una visione diversa della realtà, questo è il mondo alternativo.

In questa triplice dimensione, di mondo esteriore, interiore e alternativo non vi è alcuna contrapposizione in quanto noi non siamo soltanto costituiti da materia, ma altrettanto da mente e da spirito e dunque il corpo deve rispettare le leggi del mondo materiale, la mentre quelle del mondo interiore e lo spirito, o anima, o coscienza sottile, quelle spirituali del mondo alternativo e tutti e tre si completano.

Se volessimo escludere una di queste dimensioni che costituiscono la nostra essenza saremmo incompleti, condannati all’insoddisfazione e perennemente stressati, ecco perché la meditazione diventa essenziale, ci aiuta a vedere noi stessi in questa realtà tridimensionale e a vivere pienamente in equanime armonia le tre condizioni.

 

   Geshe Gedun Tharchin

 

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