Riflessioni sulla Cultura Vedica
di Parabhakti das - indice articoli
Il Mahabharata e la galleria d'arte di Villa Vrindavana
Settembre 2013
Nel cuore del chianti Fiorentino, nel comune di San Casciano in Val di Pesa, su quelle deliziose colline che conducono a Siena, è solennemente adagiata Villa Vrindavana, una prestigiosa dimora cinquecentesca, dal 1979 principale sede Italiana dell' Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna o ISKCON (acronimo per International Society for Krishna Consciousness). Il movimento spirituale Hare krishna, com’è popolarmente conosciuto nel mondo, appartiene alla tradizione monoteista della Gaudiya Vaisnava sampradaya (linea disciplica) e affonda le sue radici nell'antica cultura vedica dell'India.
Inizialmente il movimento Hare Krishna si diffonde principalmente attraverso una struttura comunitaria monastica, con i fedeli impegnati a sviluppare varie attività all'interno dei centri esistenti, ma in seguito, la naturale scelta di una vita familiare di gran parte dei fedeli e la maggiore diffusione nel tessuto sociale ha portato ad un graduale sviluppo all'esterno delle comunità stesse, che rimangono oggi principalmente punto di culto e di riferimento sia per ai devoti che vivono integrati nella società, sia per tutti i ricercatori che vogliono approfondire le tematiche trascendentali della tradizione dei Veda.
Una nuova amministrazione dal 2005 sta lavorando con visione e determinazione allo sviluppo dell’ambizioso progetto che mira a connettere sinergicamente spiritualità, arte, cultura, ecologia, protezione della mucca e degli animali, per generare un messaggio in grado di attrarre a tutto campo le persone verso uno stile di vita alternativo a quello materialista e consumista. Sin dall’inizio uno dei punti chiave è stato identificato nella realizzazione di una galleria d’arte, dove esporre opere raffiguranti storie dell’antica tradizione indiana in un ambiente tipico di quella Italiana – un modo concreto per stabilire un forte punto d’incontro tra le due culture. La galleria d’arte sarà il punto di partenza di un percorso che includerà anche la visita al giardino all’italiana, al tempio, alla stalla didattica e una passeggiata nel percorso bio-energetico nel bosco.
La galleria d’arte che per decenni è rimasto un sogno nel cassetto, sta ora diventando realtà, principalmente grazie all’intervento di Jnananjana (Giampaolo Tommasetti) maestro di pittura di fama internazionale e di Pandu Putra (Patrizio Landolfi) artista e manager di un laboratorio artistico. Due devoti veterani che non solo hanno messo a disposizione le loro stupefacenti opere sul Mahabharata e sul Ramayana e il loro know-how, ma che coordinano i lavori di ristrutturazione e gestiranno lo sviluppo artistico della galleria.
Pandu Putra, cosa ti ha ispirato a dedicarti all’impresa della galleria d’arte vedica?
Ho sempre amato l'arte e i grandi talenti artistici, e nei primi anni 80, in Italia, ho visto con piacere che al nostro movimento spirituale si univano artisti di grande capacità e visione che successivamente si sono impegnati a illustrare la Bhagavad-gita, lo Srimad-Bhagavatam, la Caitanya Caritamrita, gli antichi testi sacri che il nostro fondatore A.C. Baktivedanta Swami Prabhupada, traduceva dal sanscrito e commentava. Tra questi artisti spiccava Tomassetti "Jnananjana" che ammiravo per la forza del colore e per le sue composizioni artistiche.
Mi sono sempre detto : con tutti questi prodigi a disposizione, quanto sarebbe bello avere un museo d'arte vedica in ogni nazione del mondo – lo sognavo a occhi aperti!
Un bel giorno di circa 5 anni fa, parlai della mia vecchia fantasia al mio amico e confratello Jnananjana: perché, gli dissi, non dipingi il Mahabharata, e poi facciamo una mostra itinerante nel mondo partendo da Londra? Io ti posso aiutare a organizzare la cosa a trovare sponsor e sostenitori. Immediatamente, quasi non aspettasse altro, Jnananjana sposò l'idea: così è partito il progetto che è tuttora è in corso...
Cosa ha permesso di accelerare i tempi?
L'accelerazione dei tempi è dovuta proprio agli sponsor che vedendo la magnificenza delle opere hanno deciso di realizzare a Villa Vrindavana una galleria d’are adatta a ospitarle. Dopo un attento restauro dei cinque ambienti del piano terreno che, tra l’altro, ha permesso di riscoprire antichi affreschi, le magnifiche sale, ritornate allo splendore di un tempo, sono state allestite con gli imponenti dipinti. Il 13 luglio 2013, in occasione del trentennale dell’apertura del sacro tempio, sito all’interno della proprietà, è stato inaugurata la prima parte della galleria d’arte vedica.
Jnananjana, i dipinti del Mahabharata sono tutti opera tua, quando e cosa ti ha ispirato a realizzarli?
E' inspiegabile per me come non abbia opposto la minima resistenza quando Pandu Putra mi ha proposto di dipingere il Mahabharata.
Molti anni prima la mia energia si era legata a questo tipo di arte e sicuramente quest’unione vitalizzante è rimasta latente nell'inconscio, ma è però prontamente ritornata nella mia mano arricchita di tutta l'esperienza fatta nei venti anni intermedi.
Nella Bhagavad Gita Krishna afferma: “Io sono l'abilità nell'uomo” e questo diventa ovvio quando il soggetto, che permea tutto è Krishna stesso.
Quando e da chi nasce l’idea di utilizzare uno stile di pittura rinascimentale per raffigurare i poemi indiani?
Appena incontrati i primi discepoli dotati di talento artistico, Prabhupada espresse il desiderio di rappresentare nel linguaggio visivo i suoi insegnamenti. Il suo primo insegnamento è che Dio è persona come lo siamo noi - siamo persone coscienti perché Krishna è persona cosciente, dotato di forma e con fattezze ben descritte nei Veda. L'arte indiana tradizionale, con i suoi stili molto diversi aveva ridotto, fino allora, le figure divine a leggende o a miti persi nel tempo; pure forme simboliche di un indifferenziato "Spirito Cosmico". Prabhupada ribalta il concetto affermando la sostanzialità del "corpo" spirituale di Krishna e dei suoi Lila, o divertimenti. La naturale conseguenza artistica fu che sviluppammo uno stile tra il rinascimentale e il barocco, due stili che ben si prestano a soluzioni narrative. Le figure divine trattate realisticamente o naturalisticamente danno una chiara idea di fatti realmente accaduti, di persone reali, ma anche dotate di bellezze e caratteristiche sublimi. Una specie di collegamento tra il mondo percettibile e quello trascendentale.
Quanto pensi siano importanti la pittura e l’arte nella diffusione della spiritualità?
Sono importanti tanto quanto lo sono nel mondo moderno. L'arte è un'eccellenza dell'espressione umana è un'articolazione raffinata del linguaggio umano.
Ha sempre accompagnato l'uomo... in parallelo... è uno strumento indispensabile...
Ogni livello di civiltà ha utilizzato il linguaggio dell'arte, dalle pitture rupestri che evocavano scene di sopravvivenza e la magia che le accompagnava, a quella vascolare che trasformava l'elenco delle proprietà in decorazioni, dalla scultura greca che dichiara con il naturalismo l'appartenenza degli dei a questo mondo, alla grazia della linea dell'arte indiana che dichiara il contrario.
Ecco che l'arte spirituale ispirata dal mondo Hare Krishna comunica limpidamente e perentoriamente che si può avere un contatto con il Divino. Prima c'è l'impatto emotivo poi segue il pensiero, la riflessione e poi il tempo di chiederci chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo... ecco tutto questo viene evocato con un solo sguardo ad un quadro.
Nei primi anni 80’quando a Villa Vrindavana c’era l’accademia d’arte, tu facevi parte del gruppo degli artisti, cosa ricordi di quel periodo? Vedi una sorta di continuità tra il progetto di allora e quello attuale?
Ho passato i miei vent'anni in quella fase, sono cresciuto insieme a quella formidabile esperienza umana e spirituale. Interessante era l'approccio creativo. Inusuale in quella fase della vita dell’artista quando solitamente sono prevalenti l’individualità e la solitudine. Ci riunivamo in cerchio, leggevamo i soggetti dalle scritture e a ognuno ne era assegnato uno poi tutti buttavano giù uno schizzo veloce su ogni singolo soggetto. Ogni artista ragionava sulle idee e sugli spunti che riceveva, le sceglieva e le inseriva secondo le sue esigenze nel quadro che poi costruiva da solo. Era una sorta di “lavoro di bottega”, ma aleggiava un’energia spirituale straordinaria; armonia e senso critico viaggiavano paralleli per sfornare opere uniche che sono tutte pubblicate sui libri di Prabhupada.
L'esperienza ci cambia, si imparano cose, si approfondisce il senso, ma rimango lo stesso testimone, lo stesso ego, la stessa atma, anima, che passa tra i cambiamenti; non ho fatto null’altro che riprendere da dove avevo lasciato. Storie e insegnamenti sono sempre lì a ispirarmi.
Questo è un progetto di grande spessore atto a impressionare un grande pubblico; la gente porterà con se i semi di una nuova esperienza.
Pandu Putra, la galleria d’arte al momento occupa il piano d’ingresso della villa, è prevista un’ulteriore espansione in altri spazi?
Sulla scia di questo successo con lo stesso entusiasmo stiamo iniziando i lavori al piano superiore che per com’è strutturato sarà sicuramente più ricco e affascinante del piano inferiore, ed è bene che sia così, dal momento che tutto deve essere in continua evoluzione ed espansione.
Quando pensate di inaugurare ufficialmente tutta l’area artistica?
Prevediamo di terminare sia i lavori di recupero degli spazi, sia la realizzazione delle opere, che richiedono sicuramente più tempo, nel giro di un anno. Parteciperanno alla realizzazione delle opere anche altri due nostri grandi amici e artisti che sono Ram das e sua moglie Drithi.
E’ già possibile visitare questa prima parte della galleria?
E' possibile intanto visitare, gratuitamente, la prima parte della galleria facendone richiesta alla segreteria della villa. La domenica pomeriggio in occasione della tradizionale festa che si svolge nei templi di tutto il mondo, la galleria è sempre aperta.
Parabhakti das
Villa Vrindavana via Scopeti 108 – San Casciano in Val di Pesa – FI -
www.villavrindavana.org - info@villavrindavana.org
Segreteria 055820054
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