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19-02-2006, 03.01.10 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-06-2005
Messaggi: 455
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...spiace dirlo...ma avevo scoperto attraverso un'altro forum che la poesia non e' affatto di Borges...
"Scusate, lo so. Sono il solito rompiscatole, già avevo segnalato la falsità di un'attribuzione a Padre Pio di un testo che qualcuno aveva postato in questo forum. Devo anche questa volta fare cadere qualche illusione. Lo so che questa poesia circola sul web già da un po' di tempo e la si trova in tanti siti oramai. Sia in italiano, che nella sua versione spagnola. Solo che non è di Borges. Ebbene è così. Ecco qui la prova: http://www.rompecadenas.com.ar/instantes.htm La poesia sembra invece di un tal Don Herold, che non conosco. Leggendo poi il libro di Ram Dass, "Cambiamenti", Corbaccio, 2005, alle pp. 116-117, ho trovato questo brano - che Ram Dass cita -, quasi identico alla poesia di "Borges", ma attribuito a Nadine Stair. Leggete e stupite per le somiglianze: "Se mi fosse dato di rivivere la mia vita, la prossima volta mi piacerebbe fare più errori. Mi rilasserei. Farei più riscaldamento, prima di correre. Sarei più matta di come sono stata stavolta. Prenderei meno cose sul serio. Coglierei più occasioni: scalerei più montagne, nuoterei in più fiumi. Mangerei più gelati e meno fagioli. Forse avrei più problemi, ma ne avrei meno di immaginari. Vedete, io sono una di quelle persone che ha vissuto in maniera ragionevole e sana, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Certo, ho avuto i miei bei momenti anch'io... e se dovessi ricominciare da capo ne avrei di più. di fatto cercherei di avere solo quelli: solo momenti, uno dopo l'altro, invece di vivere così tanti anni un giorno dopo l'altro. Sono stata una di quelle persone che non va mai da nessuna parte senza un termometro, una borsa dell'acqua calda, un impermeabile e un paracadute. Se dovessi ricominciare da capo viaggerei più leggera. Se dovessi rivivere la vita di nuovo comincerei ad andare a piedi nudi all'inizio di primavera e smetterei in autunno. Andrei a più feste da ballo. Darei inizio a più girotondi. Coglierei più margherite. Vivrei di più ogni singolo istante". Ripeto quello che già avevo detto: in internet è molto facile smerciare del materiale falso e diffonderlo. Vi prego: verificate le fonti, non fermatevi a un nome altisonante. Non rendiamoci corresponsabili di un'ignoranza dilagante spacciata per cultura. Ciao. Francesco" ...noces...klara |
19-02-2006, 14.00.09 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
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EL SUR (Fervor de Buenos Aires, 1923) - J. L. Borges
Desde uno de tus patios haber mirado
las antiguas estrellas, desde el banco de la sombra haber mirado esas luces dispersas que mi ignorancia no ha aprendido a nombrar ni a ordenar en constelaciones, haber sentido el círculo del agua en el secreto aljibe, el olor del jazmín y la madreselva, el silencio del pájaro dormido, el arco del zaguán, la humedad -esas cosas, acaso, son el poema. Da uno dei tuoi cortili aver guardato le antiche stelle, dalla panchina dell'ombra aver guardato quelle luci disperse che la mia ignoranza non ha imparato a nominare nè a ordinare in costellazioni aver sentito il cerchio dell'acqua nella segreta cisterna, l'odore del gelsomino e della madreselva il silenzio dell'uccello addormentato l'arco dell'androne, l'umidità queste cose, forse, sono la poesia." por francisco y klara: certo mirado non è guardato, antiguas è molto più che "antiche" etc. e l'atmosfera dei patios della Buenos Aires del 23 dove la ritrovi in uno squallido cortile? ... così nulla sarà mai autentico se non "lavoriamo" per farlo nostro ... ma almeno la versione spagnola è scritta da Jorge ... di suo proprio pugno. |
21-02-2006, 12.44.15 | #7 |
Unidentified
Data registrazione: 20-02-2006
Messaggi: 403
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Re: EL SUR (Fervor de Buenos Aires, 1923) - J. L. Borges
EL INSTANTE
¿Dónde estarán los siglos, dónde el sueño de espadas que los tártaros soñaron, dónde los fuertes muros que allanaron, dónde el Arbol de Adán y el otro Leño? El presente está solo. La memoria erige el tiempo. Sucesión y engaño es la rutina del reloj. El año no es menos vano que la vana historia. Entre el alba y la noche hay un abismo de agonías, de luces, de cuidados; el rostro que se mira en los gastados espejos de la noche no es el mismo. El hoy fugaz es tenue y es eterno; otro Cielo no esperes, ni otro Infierno. Borges |
21-02-2006, 12.57.41 | #8 | |
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Messaggi: 403
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Sí, sembra abbastanza dubbioso che "instantes" sia di Borges ed effettivamente somiglia molto al poema di Nadine Stair "If I Had My Life to Live Over "... e qualcuno addirittura segnala che c'è già questo testo firmato da un caricaturista americano chiamato Don
Herold pubblicato ad ottobre 1953 Citazione:
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