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Verità del Tao

Testo inviato da Giuseppe S.

Tratto da: La seconda che hai detto! di Corrado Guzzanti, Baldini Castoldi Dalai.

 

Il maestro si trovava vicino alla grande Pagoda Wyin Chou che si stagliava immensa, grande all’incirca come quella vera, al di là del fiume, dove il vecchio Gou Lin Dhao scrutava i suoi fantasmi nell’ombra. Riempiva quasi tutta la stanza di Huao Chyen che ormai preferiva dormire fuori dalla porta.
Quella mattina la costruzione della grande Pagoda era stata finalmente completata. Era una delle cose più belle che il giovane Gou Lao Ryu avesse mai visto; non ci si stancava mai di guardarla, specie al tramonto, quando i raggi rossi e obliqui del sole entravano nelle sue aperture, penetravano nei suoi prismi di carta e resina e la illuminavano di mille colori.
Per costruirla erano occorsi quasi tre anni di lavoro… con pazienza e perizia era stata edificata un poco alla volta, raccogliendo e intagliando mille pezzetti di pane secco, di foglie del grande giardino Botsiao di tutte le grandezze e colori, di fiori e aghi di pino lavorati, impastati insieme e manipolati per farli diventare minuscoli gradini di legno, infissi di microscopiche finestre, tegole d’oro del grande tetto ondulato, largo quasi quanto l’intera stanza di Huao Chyen, che erano state incastrate e giustapposte in un enorme, inafferrabile mosaico. Il discepolo si avvicinò con discrezione, forse quasi un reverenziale pudore, vedendo il proprio maestro assorto nella contemplazione di quell’opera maestosa.
<<E’ molto bello, maestro>>, sussurrò infine, con incontenibile ammirazione.
Il vecchio monaco distolse lo sguardo dalla Pagoda e delicatamente lo condusse negli occhi commossi del ragazzo.
Sotto la saggezza di mille rughe pietrificate la piccola bocca sorrideva serena e gentile con l’amore silenzioso di un vecchio padre.
Il giovane sorrise a sua volta e il suo petto vibrava di orgoglio. Guardò in terra,  sul pavimento dove le quindici scale in miniatura della Pagoda, come radici di un grande albero vorace.
Ma quando rialzò la testa il suo sorriso scomparve.
Con occhi increduli vide il suo maestro sollevare in silenzio il braccio destro sopra la sua testa e colpire con violenza la mirabile struttura, una volta, una volta e una ancora, con le mani, con i piedi, gettandovisi con tutto il corpo finché non rimase più niente da guardare, solo un inutile cumulo di foglie, croste di pane dipinte, fiori secchi e paglia.
In un solo istante il paziente lavoro di tre anni si era dissolto nel nulla.
L’allievo guardò stupefatto e addolorato prima il cumulo poi il maestro; le sue labbra tremavano, gli occhi spalancati dallo stupore rigettavano quella scena e cercavano ancora le belle forme che pochi istanti prima li avevano riempiti con i loro  colori. Il giovane stette in silenzio a lungo , corrucciato e attonito. Il maestro non parlava ancora ed egli non riusciva a reprimere profondi e desolati sospiri.
Allora il saggio s’incurvò con grazia e dalle macerie raccolse un piccolo fiore di Wo Tu Tse e lo portò sotto i suoi occhi grandi e calmi facendone rotolare il gambo secco tra le dita.


<<Mio caro Gou Lao Ryu>>, disse allora, <<non dobbiamo pensare che le cose debbano durare per sempre; la loro natura è quella di cambiare continuamente sotto i nostri occhi, e i nostri occhi cambiano con le cose… La vera bellezza non è una Pagoda che sogna di sopravvivere al suo tempo… ma è il tempo stesso, con il suo respiro che crea e distrugge. E’ il movimento del Tao in cui gli opposti si inseguono come due amanti ma, bada bene, in nessuno di essi arderebbe la fiamma dell’amore se non ci fosse l’amato da inseguire. La grande Pagoda è inscritta nel cerchio infinito del tempo: essa è Pagoda, è stata il pane che è avanzato dal nostro desco e prima ancora il grano per farlo, oggi è il piccolo fiore Wo Tu Tse che si sbriciola tra le mie dita. Tutte queste cose e nessuna di esse perché il prima e il dopo non esistono singolarmente; il passato, il futuro e il presente sono la stessa cosa e io e te siamo gia morti, siamo qui e dobbiamo ancora nascere… questa è infatti la verità del Tao.>>

 

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