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Testi per riflettere

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Brani estratti da "La luce della conoscenza".

Dialoghi sulla Realtà Suprema e la Libertà dall'Illusione.

Di Ranjit Maharaj - Edizioni AEQUILIBRIUM
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Interlocutore: Quando contemplo la mia vera natura e mi immergo nella sensazione di essere, mi sento pervadere da un sentimento d’amore che non ha alcuna causa. E’ qualcosa di reale questo sentimento o è ancora un’illusione?
MAHARAJ: E’ la beatitudine dell’essere. Avverti semplicemente la presenza “Io sono”. Ti sei dimenticato di tutto, di ogni concetto... E’ uno stato non condizionato. Questa sensazione di beatitudine affiora quando l’oggetto viene completamente dimenticato. Tuttavia nell’essere rimane ancora una lieve sensazione, che in fondo è sempre un concetto. Sperimenti uno stato più alto, che tuttavia fa ancora parte della mente. Il Sé non ha nulla a che fare né col piacere né con la sofferenza; non ha alcun senso dell’io. L’illusione c’è ancora, ma non la prendi più per realtà. Se qualcuno ti chiama rispondi: ”Sono qui”. Ma tu ci sei ancora prima di rispondere: ”Sono qui”. La sensazione di essere non è presente, ma affiora spontaneamente non appena qualcuno ti chiama. Voi potete esprimere soltanto qualcosa che avete in qualche modo sperimentato. Non appena avvertite l’esistenza di qualcosa vi state allontanando dalla realtà, vi state allontanando da voi stessi. Non c’è nulla di male a vivere nell’illusione, nel mondo; ma poiché non esiste, non può toccarti… ”sperimentare”non è la parola giusta. Nessuna parola è adatta a esprimere quello che è al di là del nulla, al di là dello zero, dove le parole non possono esistere. Lo stato che descrivi è senz’altro qualcosa di buono, ma devi andare oltre. Tu sei te stesso solo quando la mente accetta che tutto quello che percepisce è illusione.

I.: Vorrei sapere perché certi essere realizzati si reincarnano per aiutare gli altri…
MAHARAJ: Nessuno va, nessuno viene. Chi ti ha detto una cosa simile? Lo hai letto da qualche parte e ora lo ripeti? E’ una sciocchezza dire che ritornano. Nessuno va, nessuno viene. Questo non è altro che un sogno. Nel sogno puoi credere di essere un grande Maestro, ma quando ti svegli torni ad essere quello che sei. Chi è andato e chi è tornato? Non è successo nulla.

I.: Se tutto è un’illusione, anche lei è un’illusione?
MAHARAJ: Oh si! Io sono la più grande delle illusioni! Tutto quello che vi dico con grande passione e franchezza è completamente falso. Ma le falsità che ascoltate dal Maestro possono condurvi alla meta. Quando andate a trovare qualcuno, a voi interessa la persona, non il suo indirizzo. Arrivate a casa di quella persona…a questo punto l’indirizzo non vi serve più. Le parole servono solo ad indicare qualcosa; in se stesse non hanno alcuna realtà. Le parole sono false, ma il significato che esse esprimono è vero... dovete usare l’illusione per capire l’illusione. Quando pensate “io”…dite: ” Questa è casa mia, queste sono le mie cose.” Le cose dal canto loro non diranno mai che vi appartengono... Io insegno, ma non mi aspetto che questa o quella persona debbano capire. Chi è fortunato troverà la chiave…Tutto dipende dalla sua capacità, dalla sua prontezza a capire.

I.: Un essere realizzato vive in uno stato di felicità? E’ così che si esprime la realtà... o anche questa è un’illusione?
MAHARAJ: La realtà è la realtà; è unica, sempre identica a se stessa. Che bisogno c’è di dire che si esprime nella felicità? Se perdete il portafoglio e qualcuno ve lo riporta, siete felici, ma in effetti vi hanno reso qualcosa che vi apparteneva. La vostra è una felicità temporanea, che non ha nulla a che fare con la realtà. Voi credete che si possa perdere la realtà, mentre questo non è assolutamente possibile. Quindi anche quella sensazione di felicità è un’illusione. Chi dovrebbe provare gioia e a chi potrebbe esprimerla? Nella realtà non c’è dualità.

I.: Ho sentito dire che l’evoluzione dell’umanità consisterebbe nel passare dall’ ”io” al “noi”, cioè la coscienza individuale deve diventare coscienza universale. E’ così?
MAHARAJ: Non avete capito come stanno le cose e credete di essere entità separate. Tutti funzionano nella coscienza; naturalmente anche voi. Se capite di non essere il corpo, la vostra coscienza diventa universale e scompare ogni genere di limitazione Quando rompete il vaso, lo spazio al suo interno diventa una cosa sola con lo spazio dell’intera stanza…ma qui dovete capire che anche questa coscienza è un’illusione, è ancora ignoranza. L’ego divenuto coscienza universale è il peggiore che esista, perché potrà dire .”Io sono il creatore del mondo…” Ma a che serve creare un’illusione? Le persone ignoranti… secondo loro, (i saggi)non dovrebbero sentire alcun dolore. Ma anche un saggio è una persona viva, non è un cadavere, quindi se tocca il fuoco, sente che brucia. Il saggio prova dolore, ma sa che questo riguarda il corpo.

 

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