Testi per Riflettere
Erich Fromm - Psicanalisi e Religione (1950)
Edizioni di Comunità, Saggi di cultura contemporanea n. 3, Milano
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Il primo dei due punti di vista è stato espresso da rappresentanti sia dell’uno che dell’altro gruppo: basti citare “The future of an Illusion” (1949) di Freud, e “Peace of Soul” (1949) di monsignor Sheen, ciascuno dei quali sottolinea i contrasti tra psicanalisi e religione. Invece scrittori come Jung, in “Psychology and Religion” (1938), e il rabbino Liebman, in “Peace of Mind” (1946), tentano una riconciliazione. L’opinione che una sintesi è possibile e desiderabile si va diffondendo anche tra coloro che sono impegnati in attività pastorali, non pochi dei quali oggi studiano la psicanalisi.
Questo mio saggio sulla religione e la psicanalisi si propone di mostrare che è errato sia concepirle come due discipline irriconciliabilmente opposte, sia pretendere di identificarle del tutto. Entrambi questi punti di vista sono semplici e comodi: mentre un esame approfondito e imparziale rivela che i rapporti tra la religione e la psicanalisi sono molto più complessi.
Spero tra l’altro di poter mostrare che non è vero che se non si accettano i dogmi religiosi si deve rinunciare a occuparsi dell’anima. Lo psicanalista è in grado di studiare sia la realtà umana che è presente nella religione, sia quella che è presente nei sistemi simbolici non religiosi. Dal suo punto di vista non interessa sapere se l’uomo torna alla religione e crede in Dio, ma se vive con amore e pensa secondo verità. Se la risposta è sì, i sistemi di simboli che adopera hanno poca importanza. Se la risposta è no, non ne hanno alcuna.
Biografia di Erich Fromm
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