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Riflessioni Teosofiche

Riflessioni Teosofiche

di Patrizia Moschin Calvi  - indice articoli

 

I pericoli dell'occultismo

Di Franz Hartmann

Maggio 2011

 

Franz Hartmann (22 novembre 1838 - 7 agosto 1912) medico tedesco, teosofo e scrittore. Fu uno dei collaboratori di H.P. Blavatsky ad Adyar.

Tra i suoi lavori vi sono vari testi di esoterismo e le biografie di Jakob Böhme e Paracelso. Ha tradotto la Bhagavad Gita in tedesco ed è stato editore della rivista Lotusblüten.

Nel 1896 ha fondato la Società Teosofica in Germania.

 

La mia attenzione è stata colpita dai disastrosi risultati che derivano dall’affrontare le pratiche occulte senza comprenderne la vera natura. Ho davanti agli occhi una lunga lista di amici e conoscenze personali che, negli ultimi anni, sono diventati vittime delle loro “ricerche psichiche”, per le quali non erano ancora maturi ed in cui hanno persistito a dispetto di tutti gli avvertimenti.

Alcuni di loro sono diventati folli, alcuni malati insanabili, altri hanno sviluppato delle ossessioni e delle depravazioni morali e non pochi tra loro hanno finito per suicidarsi. Non erano persone prive di intelligenza o incolte, al contrario uno di essi era un famoso scienziato e inventore, magnanimo e generoso, altri erano scrittori o poeti di un certo rilievo, e alcuni perfino conferenzieri su argomenti teosofici e sullo spiritismo – cose comunque di cui avevano scarsa esperienza personale e di cui sapevano qualcosa solo perché l’avevano letta.

H.P. Blavatsky ha detto ripetutamente che allo scopo di ottenere la conoscenza occulta si deve per prima cosa diventare dei “Teosofi”. Questo non significa che una persona non possa ottenere la conoscenza occulta senza essere prima diventata membro nella Società Teosofica o che così facendo diventi immediatamente matura per ricevere i poteri magici, ma indica che il primo requisito per ottenere la vera conoscenza è il saper discernere tra l’effimero e l’imperituro, tra l’alto e il basso, tra l’irreale e il reale, il vero ed il falso – distinguere cioè tra il proprio Sé permanente e la personalità fugace a cui quel Sé è legato durante la sua vita terrestre e astrale.

In altre parole dobbiamo comprendere che ciò che è divino e spirituale in noi ed in ogni altra cosa che sta davanti al portale della profonda conoscenza occulta ci può essere svelato e noi divenire iniziati ai misteri divini della natura. Dobbiamo però essere in grado di innalzare la nostra coscienza ad un piano più elevato, altrimenti non potremo percepire e conoscere veramente ciò che attiene a quel livello, evitando le trappole e le insidie che aspettano coloro che si aggirano ad occhi chiusi nelle vicinanze del piano astrale.

Una certa diffusione di insegnamenti occulti è stata inevitabilmente legata all’avvento della Società Teosofica ed al revival della Teosofia.

Il movimento spiritistico aveva già spianato la strada e i suoi fenomeni avevano suscitato costernazione tra le persone colte e attratto invece la folla ignorante. E’ stato così necessario divulgare alcuni dei segreti occulti che erano stati tenuti riservati per tanto tempo e spiegare alcune delle misteriose leggi della natura, per distruggere alcune idee sbagliate che erano nello stabilire una comunicazione tra i mortali e quelli che si supponevano essere gli spiriti immortali dei defunti. E’ stato necessario spiegare la natura di alcune di queste entità astratte e così contrastare l’ondata di superstizione che sembrava invadere il mondo mentre il materialismo stava recedendo e il clericalismo perdeva la presa.

Pertanto, quella che chiamerei una nuova era di occultismo e psichismo è stata inaugurata come ramo collaterale del movimento teosofico, e i fenomeni occulti, sia autentici che fasulli, in egual misura hanno attratto l’attenzione del pubblico.

Gli insegnamenti occulti, calcolati sulle prime solo per coloro che si supponeva ne avrebbero fatto un uso appropriato, divennero presto di pubblico dominio e furono largamente fraintesi. La curiosità, il grande motore della mente umana, e prima guida sulla strada della conoscenza, venne destata. Molti furono coloro che, avendo volto la loro attenzione alle più alte verità della religione, vennero indotti a condurre una vita più elevata, grazie agli insegnamenti teosofici che avevano ricevuto, ma c’erano e ancor oggi ci sono persone desiderose di entrare in possesso di poteri soprannaturali al solo scopo di usarli per gratificare le loro passioni o desideri egoistici, poiché, come dice il proverbio: “Gli estremi si toccano, e la distanza tra il sublime ed il ridicolo è molto breve”.

Ogni grande movimento, quando diventa popolare, oltrepassa il limite, e ha così inizio la decadenza.

L’albero dell’occultismo, che traboccava di vita, produsse molte escrescenze. Ipnotismo e suggestioni mentali apparvero sulla scena e i loro miracoli avevano valenza in entrambi i sensi, poiché la migliore medicina può, se usata malamente, divenire un veleno che uccide, e i due grandi nemici dell’umanità, la stupidità e l’egoismo, sono sempre pronti ad abusare del dono che hanno ricevuto.

Gli insegnamenti dati da H.P. Blavatsky e i suoi seguaci fecero una grande impressione sul pubblico. Presto nacquero nuovi movimenti generati da persone che si appropriavano di una qualche porzione di tali insegnamenti, da loro compresi solo a metà. Pertanto l’esistenza della Società Teosofica fornì il pretesto per la costituzione di altre differenti associazioni e sette che in parte, sebbene in modo deformato, insegnavano le stesse verità della prima, ripudiando però i fondamenti originali da cui la loro sapienza era stata derivata poiché è, e sarà sempre un fatto nella natura, che il settarismo fanatico è intimamente legato all’intolleranza, che si basa sulla massima: “Non osare toccare altro cibo se non quello che viene dalla mia cucina, anche se è stato fatto con gli stessi ingredienti e cucinato nella stessa maniera”.

Alcune di queste associazioni, essendo basate su uno schema finanziario ideato per produrre denaro, fingendo di padroneggiare i poteri divini e di disporre della volontà di Dio a comando, allo scopo di procurare salute fisica e beni mondani ai loro adepti, ebbero grande successo.

Si potrebbero raccontare storie infinite, alcune divertenti e ridicole, altre tragiche, riguardo alle esperienze di chi, cercando di ottenere poteri occulti o magici, è caduto nelle mani di pazzi o ciarlatani. E’ piuttosto sorprendente notare quante persone altrimenti intelligenti siano pronte ad obbedire a ordini impartiti da quelli che si suppone siano sconosciuti superiori, anche se tali ordini sono totalmente privi di senso.

La storia della stupidità umana è senza fine, inesauribile l’esercito dei creduloni, inclini a commettere qualsiasi tipo di assurdità, se viene fatto loro credere che in tal modo possono ottenere una qualche superiorità sul resto del genere umano. Essi sono pronti a sacrificare tutto eccetto l’egocentrismo risultante dall’illusione del sé.

Dirigeremo ora la nostra attenzione su un altro genere di “scuole occulte”, che sono più pericolose, poiché le loro guide sono invisibili, e appartengono agli abitanti del piano astrale. Uno di tali casi è stato pittorescamente descritto da C.W. Leadbeater in un articolo intitolato “Una visione e quel che ci stava dietro”, pubblicato nel Theosophist dell’aprile 1909.

Alcuni dei nostri lettori forse ricorderanno che qualche anno fa una dozzina di studenti insoddisfatti dei lenti progressi in campo spirituale, formò un “circolo interno” a Budapest, e divenne presto testimone dei fenomeni più sorprendenti. Questi studenti ricevevano materializzazioni e i fantasmi che si presentavano loro affermavano di essere i dodici apostoli, ciascuno dei quali avrebbe accettato uno di essi come discepolo.

Tutto ciò che fino ad allora era stato insegnato da H.P. Blavatsky e dai grandi Saggi indiani veniva ora dichiarato senza senso da questi apostoli; il sacrificio di sé e l’ascetismo vennero resi ridicoli e furono date istruzioni contrarie, strettamente segrete. Infine “Gesù Cristo” stesso apparve in persona; agli studenti venne ordinato di andare in Madagascar e, essendo in parte ossessionati da tali fantasmi, essi andarono veramente là, aspettando “ordini ulteriori”.

In Madagascar vissero per un po’ nelle paludi, contrariamente a tutte le leggi igieniche e presto, l’uno dopo l’altro, caddero vittime del clima. Di dodici sette morirono e gli altri tornarono, forse più saggi, sicuramente più poveri.

Un altro caso è il seguente, e mi dispiace di dover omettere i nomi, sulla base di considerazioni personali. Ad Amburgo venni introdotto in una associazione di “occultisti” che contava, tra i suoi frequentatori, persone di un certo rilievo. Essi avevano i loro “Maestri”, dei quali avevano grande venerazione, e questi Maestri producevano i loro fenomeni e facevano giungere le loro comunicazioni attraverso la moglie del proprietario della casa dove si riuniva il circolo. Questa signora sembrava in stato di ossessione cronica, giacendo spesso per settimane in stato di semi-trance, durante le quali dichiarava che il suo spirito era assente e che i “Maestri” avevano preso possesso di lei. In quella abitazione si verificavano i fenomeni più incredibili: si sentivano rumori come se delle palle di cannone venissero fatte rotolare sul pavimento di legno, tanto da far scuotere le pareti, di notte apparivano luci così forti da far credere ai vicini che la casa stesse bruciando, manciate di sabbia venivano gettate in faccia ai visitatori e venivano realizzate foto di paesaggi, di persone vive o morte, di elementali e mostri, senza l’uso di macchina fotografica.

Tali “Maestri” non solo dirigevano i “progressi spirituali” dei loro discepoli, ma anche i loro affari mondani, e i discepoli agivano sempre secondo gli ordini ricevuti. La fine fu che il marito della signora trascurò tanto i suoi affari da farli andare a rotoli e in seguito, sempre su ordine dei “Maestri” vendette la sua casa a prezzo di grande sacrificio. La famiglia si ridusse in povertà ed essendo in stato di indigenza dovette abbandonare definitivamente le “ricerche occulte”.

Tali disastri però dimostrano che c’è desiderio di progresso ed evoluzione spirituale nell’animo umano e che ciascuno, consciamente o inconsciamente, lotta per ottenerlo, per quanto erronei possano essere i mezzi e i modi utilizzati per arrivare allo scopo.

L’aspirante non guidato, che cerca la conoscenza occulta, somiglia ad una mosca che cade in una bacinella d’acqua e cerca di salvarsi nuotando ora in una direzione ora in un’altra, cambiando spesso rotta, perfino quando è ormai vicina alla riva, e finendo così annegata.

Ma dove trovare tale guida? Ci sono innumerevoli “cercatori di verità” e “studenti di Teosofia” che desiderano qualcuno che li guidi e chiedono continuamente “altre istruzioni”, senza mai pensare di seguire quelle che hanno già ricevuto. Essi sono sempre focalizzati sulle cose esteriori nella speranza di ottenere quello che può essere trovato solo dentro di noi, nonostante venga spesso ripetuto: “Solo dentro di te troverai la liberazione”.

Il primo gradino sulla via per l’Iniziazione è la purificazione del cuore e della mente, poiché la luce della Divina saggezza non può manifestarsi se siamo offuscati da pensieri impuri e pieni di desideri egoistici. Nessuno ha avuto accesso al secondo gradino se non ha fatto il primo, e tutti gli sforzi per costringere gli aspetti “elevati” a servire quelle inferiori sono finiti nella degradazione, nella sventura, e nel male.

Pertanto la vera pratica dell’occultismo consiste nel controllo delle proprie emozioni e dei propri pensieri più bassi, che può essere fatto solo con l’aiuto della propria natura superiore.

E così, invece di correre dietro a falsi “Maestri” e pseudo-adepti, invece di farsi prendere per il naso da truffatori e ciarlatani di questo o del piano astrale, è meglio coltivare pensieri elevati ed aspirazioni altruistiche, da cui risulteranno naturalmente buone azioni. Se la sua consapevolezza è fermamente stabilita su un piano elevato, lo studente di Teosofia sarà pronto a ricevere luce ulteriore e le Grandi Anime che presiedono all’evoluzione del’umanità non mancheranno di andare in aiuto di coloro che tengono davanti a sé gli ideali divini e cercano di realizzarli nei loro cuori.

 

Franz Hartmann

 

Riassunto pubblicato sul “Theosophical Digest” (primo trimestre 2010) di un articolo tratto da “The Light Bearer”, rivista della Federazione Canadese della Società Teosofica, autunno 2003.

Traduzione di Patrizia Moschin Calvi.


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