Riflessioni Teosofiche
di Patrizia Moschin Calvi - indice articoli
Animali e uomini e loro rapporti ideali
Di Geoffrey Hodson
Luglio 2014
Per questo mese suggerisco un articolo che possa suscitare quella compassione che sola può eliminare la crudeltà dalla faccia della terra. La Vita Una e la Bellezza si nutrono di questo spirito amorevole e fraterno. Mi auguro perciò che la riflessione su animali e uomini, del grande teosofo, esoterista e chiaroveggente Geoffrey Hodson (Lincolnshire, 12 marzo 1886 – Auckland, 23 gennaio 1983), autore di famose pubblicazioni quali “Il regno degli Dei”, sia in grado di stimolare i tanti lettori a considerare sempre più la Pace come imprescindibile ed improrogabile necessità dell’uomo.
Patrizia Moschin Calvi
Animali e uomini e loro rapporti ideali
Di Geoffrey Hodson
“Siate più gentili di quanto le circostanze lo richiedano”.
I rapporti ideali dell’uomo con i membri del regno animale possono essere espressi meglio con la parola “umanità”.
A sua volta il termine “umanità” viene definito come benevolenza, compassione, gentilezza sentita ed estesa a tutte le creature senzienti e, quindi, anche agli animali.
Ma perché mai il senso di “umanità” del trattamento degli animali è tanto importante?
È importante per almeno otto ragioni:
1 - Per garantire la pace universale e per fare cessare le guerre.
Vi è un rapporto di causa ed effetto fra il trattamento degli animali e lo stato di tensione e di guerra o di pace sulla terra. Affermo che così è ed anche sostengo che nessuna persona ben pensante può ignorarlo. La Vita tutta, tutta la manifestazione e tutte le umane cose sono governate da una Legge immutabile.
L’effetto invariabilmente segue la sua causa. Ad ogni azione segue una reazione analoga. La guerra e l’ostilità perpetua dell’uomo contro gli animali generano a loro volta le guerre fra gli uomini.
L’esistenza e l’azione di questa Legge fondamentale è sempre stata sostenuta da ogni grande Maestro dell’Umanità.
La Bibbia dice: “Il sangue di colui che spargerà sangue, sarà sparso dall’uomo” (Genesi, IX/6).
Il Cristo disse: “In verità vi dico che il cielo e la terra passeranno prima che uno jota della Legge venga smentito, finché tutto sarà adempiuto” (Matteo, V/18).
Ed anche: “È più facile che il cielo e la terra vengano meno, piuttosto che la Legge manchi” (Luca, XVI/17).
Ed inoltre: “Non giudicate affinché non siate giudicati, poiché con la misura che misurerete agli altri, sarà pure misurato a voi” (Matteo, VII/1,2).
“Poiché qualunque cosa volete che gli altri facciano a voi, fatelo prima voi a loro: in ciò si compendiano la Legge ed i Profeti” (Matteo, VII/12).
Il grande filosofo Carlyle disse: “Ogni opera è come un seme che viene seminato; esso cresce, si sviluppa e porta i suoi frutti, che a loro volta seminano altre azioni, per infinite generazioni di vite e di opere”.
Infine san Paolo chiaramente afferma: “Dio non si può ingannare, ciò che l’uomo semina, raccoglierà”.
Queste frasi non rappresentano minacce, ma sono Leggi precise in conformità delle quali operano le forze della vita e cioè chiunque procura o tollera un dolore fatto agli altri, riceverà altrettanto dolore, chi opera crudeltà, riceverà crudeltà.
Gli sfruttamenti, le torture, il maltrattamento, l’uccisione degli animali da parte dell’uomo, apportano a loro volta all’uomo gli orrori della guerra.
Soltanto un’umanità “umana” può sperare in una pace duratura sulla terra.
2 - Per bandire la malattia ed assicurare la salute generale.
Le malattie derivano da due cause principali: la prima è dovuta al fatto di infliggere del dolore agli altri esseri senzienti in qualunque forma e a qualsiasi essere umano o animale, poiché un dolore provocato ritorna sempre su chi lo ha generato sotto forma di altro dolore e malattia.
La seconda causa consiste nell’errata condotta di vita che comprende cattivo trattamento del proprio corpo ed errato uso dei suoi poteri.
Il mangiare carne, per esempio, contribuisce ad entrambe queste cause e cioè per il dolore procurato agli animali e, in secondo luogo, per l’introduzione nel corpo di sostanze altamente tossiche e putrescenti.
Il carnivoro soffrirà quindi tanto per la legge di causa ed effetto quanto per l’introduzione nel corpo di tossine.
Ogni non necessario dolore causato agli animali, sia come maltrattamento, vivisezione, uccisione per sport, per nutrimento o profitto, contribuisce in gran parte all’origine delle malattie di cui soffre l’umanità.
La salute dipende molto dal senso di “umanità” che l’uomo nutre per il prossimo, uomo o animale che sia e senza il quale non potrà mai essere durevolmente goduta.
3 - Per purificare l’anima dell’uomo dalla crudeltà e dalla colpa di sangue inerme, per promuovere l’evoluzione spirituale.
La misura della statura della pienezza di Cristo fu dichiarata da san Paolo quale méta suprema dell’umana evoluzione.
La collaborazione con le finalità evolutive significa affrettare il suo adempimento in se stessi e nel prossimo.
Il raggiungimento della “Cristianità” nell’uomo dipende dal modo di vita simile a quello di Cristo, ciò vuol dire condurre una vita di amore e di servizio, libera da passioni animali e dalla colpa di sangue.
Inoltre, vuol dire l’eliminazione delle caratteristiche di crudeltà della natura umana, cessando di essere crudeli ed esprimendo e sviluppando la compassione.
Uno dei maggiori servigi che l’uomo possa rendere a Dio è l’esercizio della compassione verso il prossimo, sia uomo che animale.
In tal modo, purificandosi e cooperando con lo scopo spirituale della Natura, l’uomo può rapidamente progredire verso la méta della sua perfezione o della Cristianità.
4 - Per assistere l’evoluzione animale sostituendo la crudeltà (che produce paura) con l’umanità che evoca fiducia.
La vita divina è sempre presente e si svolge in grado elevato tanto nell’uomo quanto negli animali, evoca la paura che ritarda il progresso.
Il senso di umanità e l’amore, al contrario, risvegliano ed accelerano il progresso evolutivo degli animali che sono in relazione con l’uomo. Egli, che è evolutivamente più vecchio, ha il preciso dovere di aiutare con ogni mezzo a sua disposizione il progresso dei fratelli minori del regno animale e, con questo servizio reso ai minori, l’uomo a sua volta accelera il proprio progresso verso la perfetta umanità.
5 - Per bandire la bruttezza dalla faccia della terra e per incrementare il Bello.
La bellezza costituisce la caratteristica dell’uomo e della stirpe civile e colta.
La crudeltà, il maltrattamento, sono bruttura.
L’uomo è bellezza ed armonia.
Una vita benefica è una vita bella. L’incremento della bellezza costituisce un’estrema necessità.
Il mercato della carne invece rappresenta una delle sorgenti più feconde della bruttura e rozzezza.
Il vegetarismo promuove la bellezza, la raffinatezza, la cultura.
Il confronto fra i lamenti di morte e l’odore dei mattatoi con la bellezza e la fragranza di un giardino non lascia alcun dubbio. Dimostra il contrasto fra l’orrendo e il gaio e il bello.
La pura semplicità e la bellezza dei frutti maturati al sole, degli aranci, dell’uva, delle noci, del frumento, del miele è infinitamente preferibile agli orrori e alla bruttura del commercio della carne, cioè di cadaveri e carcasse.
6 - Per salvare gli animali, i bambini, le donne, gli anziani, i deboli dalla sofferenza e dal dolore.
A parte le finalità evolutive e dell’idealismo religioso, il dolore per se stesso ha un significato diretto immenso, tanto nell’esperienza umana quanto in quella animale.
Il dolore restringe, la felicità espande.
Il dolore ha un’importanza tremenda per l’umanità e per gli animali, costituisce la cacofonia nel canto della vita.
Causare o tollerare una sofferenza non necessaria costituisce un delitto contro il Creatore, contro la Creazione, contro il Divino Amore e contro il nostro prossimo.
Gli animali e gli uomini sono interdipendenti, per quanto riguarda la loro felicità e il benessere.
Tuttavia, l’inumanità dell’uomo nei confronti degli animali è proverbiale e certamente è di gran lunga il peggiore nemico che il regno animale ha da temere.
La Vita in tutte le creature è unica e perciò ogni qualvolta l’uomo nuoce ad un essere senziente, in realtà ingiuria la Vita stessa, perché tutti gli esseri sono affini.
Per la stessa ragione l’uomo nuoce a se stesso e anche se non in modo immediato, pure, deliberatamente, ferisce il proprio corpo.
I mattatoi costituiscono il culmine della malvagità: ogni momento di ogni giorno, in una terrificante agonia e indescrivibile paura, centinaia di migliaia di inermi animali vengono uccisi senza necessità.
Vengono allevati per essere ammazzati allo scopo di soddisfare l’umano appetito per il sangue e la carne e per fare tornare i conti ai commercianti.
Ogni mattatoio è come un campo di Buchenwald e ogni laboratorio di vivisezione è come quello di Belsen e Dachau, ma quelli continuano ad esistere; ce ne sono a migliaia in tutto il mondo.
Se il mondo potesse tendere il suo orecchio interiore al canto della Vita la sentirebbe addolorata dai lamenti di milioni di animali torturati e questo lamento si eleva come un rantolo di agonia da tutte le parti della terra.
Chi una volta ha udito un tale lamento non potrà mai più dimenticarlo, sapendo quale intensità di dolore provoca tanto orrore.
Se il lettore ritiene che queste descrizioni non siano che parti di fantasia, cerchi di leggere i resoconti dettagliati delle esperienze dei vivisezionisti.
Un autore scrive: “Che sia vero che una nuova era di salute sarà raggiunta per mezzo di tali crudeltà?”
È questo il nuovo spirito che deve animare i popoli pacifici?
No!... È impossibile costruire un mondo di amore su basi di odio e di crudeltà.
Si devono trovare nuovi capisaldi nella simpatia e compassione per l’inerme, allora avremo il tempo che è stato profetizzato dal Dottor Bigellow: “… quando il mondo dell’avvenire considererà i tempi della moderna vivisezione nel nome della scienza, come oggi consideriamo i tempi tenebrosi quando, in nome della religione si bruciavano sul rogo le creature umane”.
La vivisezione ha ormai più di 50 anni di vita e si possono quindi avere le prove dei suoi successi.
È stata finanziata dallo stato, incoraggiata dalla stampa, sostenuta dagli interessi commerciali e ha avuto tutto quello che un istituto scientifico potrebbe avere.
Che cos’è ancora che ritarda il progresso della scienza medica?
E perché mai tali esperimenti sugli animali non hanno recato gli sperati successi di una nuova era di salute?
Gli animali sanno esprimere anche un senso di bellezza e armonia. Nel nostro osservarli emerge un significato simbolico di risonanza. Questo orso incute timore o ispira simpatia? La risposta non dipende solo dall’immagine ma anche dagli occhi dell’osservatore.
A queste domande risponde il Dottor Starling, docente di Fisiologia all’Università di Londra: “Tutti gli esperimenti sugli animali sono assolutamente inutili, a meno che i metodi escogitati non siano destinati a beneficio degli animali stessi e come supplemento alla conoscenza che deriva dalle osservazioni cliniche. Il problema verte sempre nell’applicazione all’uomo e perciò l’esperimento finale deve essere fatto esclusivamente sull’uomo, sia che si sottoponga volontariamente sia che le necessità lo costringano”.
Nel “Medical Times” dell’aprile 1934 si afferma: “Dallo studio dell’anemia provocata negli animali per deficienza di ferro e per ripetute emorragie, si è pervenuti alla conclusione che la somministrazione del ferro per via parentale non ha alcun effetto terapeutico”.
La carne non solo non è necessaria all’uomo ma, al contrario, è causa di cattiva salute.
Gli animali più robusti sono tutti vegetariani.
La lunghezza del canale alimentare nell’uomo dimostra che egli non è adatto alla dieta carnea. Il canale alimentare è lungo nove metri e inadatto all’assunzione di sostanze altamente putrescenti.
Gli animali carnivori hanno invece un apparato tubolare assai semplice che non consente una lunga digestione e generalmente consumano carcasse fresche e da poco uccise.
I denti canini presenti nell’uomo non significano affatto che la natura ha destinato l’uomo alla dieta carnea, perché le scimmie antropoidi ne hanno due anche più aguzzi, per quanto siano assolutamente frugivore.
L’uomo primitivo non si può dire che sia stato creato carnivoro, né su base anatomica né scritturale, infatti nel “Genesi” (I/29) leggiamo: “E Dio disse: Io vi dò tutte le erbe che producono seme che son sopra la terra e tutti gli alberi fruttiferi che fanno seme; queste cose vi saranno di cibo”.
La non necessaria sofferenza mentale, emozionale, fisica inflitta dall’uomo all’uomo è pure continua e universale.
Grida e lamenti di agonia sorgono dalle vittime umane della crudeltà. Queste si uniscono a quelle evocate dalla sofferenza delle punizioni, degli incidenti, della cattiva salute, delle malattie e fanno appello al cuore del sensitivo.
Il problema è estremamente importante, anzi costituisce una impellente necessità che la sofferenza cessi nel mondo. La sofferenza non necessaria è un male che deve essere bandito dalla terra.
Il Nuovo Ordine deve essere caratterizzato dalla diminuzione dei dolori del mondo e dall’aumento della felicità e della pace.
7 - Per rendere l’umanità responsiva agli impulsi spirituali e alla divina influenza.
Con questo mezzo si può accelerare l’evoluzione di tutta la razza umana.
Lo spirito cerca la materia sempre più raffinata per esprimersi. La vita cerca di modellare forme di bellezza sempre più perfette. La coscienza cerca continuamente veicoli più efficienti e meno resistenti alla sua influenza.
La crudeltà, il dolore e la paura che ne risultano rendono il corpo più rozzo, sordo spiritualmente e non sensitivo e così pure le emozioni e la mente.
La crudeltà perciò ritarda la sua evoluzione.
L’umanità e la felicità, la fiducia e la libertà che derivano da questa, raffinano e rendono spiritualmente più responsiva la natura di coloro che ne ricevono i doni.
Il sentimento di umanità perciò accelera gradatamente l’evoluzione.
8 - Perché la divina qualità dell’amore viene impedita dalla crudeltà e non permette l’espressione dell’umanità.
L’umanità si trova all’alba di una Nuova Era e sulla soglia di un livello nuovo di coscienza.
La Nuova Era sarà un’era di unità e il nuovo livello di coscienza sarà quello della percezione intuitiva della vita di tutti gli esseri, invece la crudeltà, come un demonio mostruoso, sbarra la via al raggiungimento di questa méta.
Essa è la grande nemica dell’umanità. Bisogna bandire la crudeltà e sostituirla con la compassione.
Il divino nell’uomo arretra, respinto dalla crudeltà della quale la materia nell’uomo stesso lo rende colpevole. Chi opera per la causa della compassione, opera per la causa del progresso, della civiltà e dell’evoluzione dell’uomo.
Queste sono le otto ragioni che consigliano di coltivare l’umanità.
Ma vi sono almeno sette modi con i quali l’uomo caritatevole può servire il prossimo e il regno animale.
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Il primo consiste nell’adottare l’ideale dell’innocuità come principio e guida nella vita; con l’essere cioè veramente umani nel pensiero, nel sentimento, nelle parole e nell’azione. La parola è assai importante perché le parole sono forze potenti tanto nel ferire quanto nel lenire.
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Il secondo modo consiste nel diminuire la crudeltà del mondo con l’attenzione di non offendere senza necessità alcuna creatura vivente e con la determinazione di rifiutare di mangiare carne, volatili e pesci o di usare pellicce o piume e di partecipare ad alcuno sport crudele o sanguinario, di partecipare a spettacoli dove vengono esibiti animali, abbandonando il teatro dove si esibiscono; di rifiutare ogni prodotto di vivisezione come sieri, estratti glandolari e trapianti. La crudeltà, infatti, infatti, è inseparabile da tutti questi fatti.
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Il terzo modo consiste nell’aderire ai movimenti veramente umanitari e nella collaborazione con i medesimi.
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Il quarto modo consiste nel promuovere la causa umanitaria nel tutelare e operare per l’educazione umanitaria dei bambini. Ciò significa estendere a tutti i bambini indistintamente il trattamento più gentile possibile a casa e a scuola e dare educazione e trattamento umani a tutte le creature. La punizione corporale non è né giustificabile né benefica; essa crea difficoltà psichiche e incoraggia la crudeltà. Se i bambini vengono trattati con gentilezza, crescono come cittadini dotati di umanità. Se invece vengono trattati crudelmente tendono, a loro volta, ad esibire la loro crudeltà. La crudeltà verso i bambini è una delle forme più diffuse e dolorose di inumanità. Tutti coloro che operano per la sua abolizione rendono un servizio di incalcolabile valore all’umanità. I bambini così ispirati e diretti con l’esempio e l’educazione apprenderanno per tutta la vita come procedere con gentilezza e amore.
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Il quinto mondo consiste nel diventare “una voce” che si fa sentire con tatto, saggiamente, a tempo debito, sapendo quando si deve parlare e quando tacere. Chi è dotato di spirito umanitario deve dimostrare amorevole gentilezza per tutto quello che vive e conservare ciò come il più nobile modo di vivere e il più elevato ideale della condotta umana.
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Il sesto modo viene offerto dalla Chiesa. Gli esseri caritatevoli devono richiedere l’interessamento della Chiesa per la causa umanitaria, perché il nostro Signore Cristo con il Suo divino amore per tutto quello che soffre diede il più nobile e perfetto esempio a tutto il mondo cristiano, anzi a tutta l’umanità. Durante la settimana mondiale per la protezione degli animali e specialmente il giorno di san Francesco d’Assisi, chiedere a tutti i sacerdoti di predicare sul dovere della compassione e della gentilezza verso gli animali.
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Il settimo metodo per promuovere la causa umanitaria: bandire la crudeltà dalla terra ed evocare lo spirito di compassione, con l’uso della preghiera e dell’affermazione mentale. Ecco una preghiera che ogni essere caritatevole dovrebbe usare: “Oh, Signore Nostro di Compassione e di Amore possa la Potenza del Tuo Amore, che tutto abbraccia discendere nei cuori degli uomini, risvegliando in loro l’amore e la compassione per tutto quello che vive”.
L’affermazione della verità spirituale e della Legge può essere fatta mentalmente e verbalmente o nei due modi assieme. Può essere ripetuta per tre volte al giorno, mattina, mezzogiorno e sera.
Eccovi alcuni altri esempi: “La vita di tutti gli esseri è unica. Il dolore inflitto ad un essere qualsiasi, ferisce tutti gli altri. Che l’umanità realizzi l’Unità della Vita. Che la compassione, la tenerezza e la pietà possano colmare i cuori degli uomini. Che la crudeltà possa scomparire dalla faccia della terra. Possa il divino amore che tutto abbraccia, colmare il cuore degli uomini”.
Ognuno dei pensieri elencati sopra, mentre viene affermato mentalmente dovrebbe essere profondamente sentito e chiaramente con forza diffuso nel mondo mentale. A questo scopo bisogna fare una breve pausa dopo ogni affermazione.
La compassione, la gentilezza, l’umanità sono le caratteristiche dell’uomo veramente colto e virile.
La causa umanitaria perciò in questo tempo è estremamente importante.
Come simbolo può essere assunto un cuore vivente e pulsante, sempre più sensibile al dolore e alla gioia.
Al servizio del Cuore divino della Vita, che è il nostro Signore Cristo, al servizio dei cuori di tutti gli esseri alati, natanti e striscianti, al servizio di tutti questi esseri si dedica la vita dell’uomo umanitario.
La causa umanitaria è perciò grande e nobile oltre ogni dire.
Un grande portatore di luce e servo dell’umanità scrisse: “Tenda la tua anima l’orecchio ad ogni grido di dolore, come il loto apre il suo cuore per bere il sole mattutino: il sole ardente non asciughi una sola lacrima di dolore, prima che tu non l’abbia tersa dall’occhio del sofferente. Ma ogni lacrima umana cada sul tuo cuore e vi resti, né tergerla mai finché non sia rimosso il dolore che la produsse. Queste lacrime, o tu dal cuore compassionale, sono i rivi che irrigano i campi della carità imperitura”. (“La Voce del Silenzio” di H.P. Blavatsky).
Geoffrey Hodson
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