Riflessioni sulla Tecnosophia
di Walter J. Mendizza - indice articoli
I valori della tecnosophia
Agosto 2010
La parola tecnosophia (o tecnosofia) è etimologicamente composta da téchné (arte) e (sofia) che significa “sapienza”. Quindi si tratta della sapienza dell’arte, dove la parola “arte” è a sua volta intesa nel suo etimo come insieme di regole per trattare scientificamente un soggetto. La téchné è dunque la “tecnica” cioè l’immediata applicazione delle scienze fisiche, chimiche e matematiche alle arti ed ai mestieri. Potrebbe apparire alquanto singolare parlare di “sapienza” della tecnica in un mondo che ogni giorno accusa la tecnica stessa di tutti i mali dell’umanità; tuttavia proprio per questo ritengo che sia arrivato il momento di denunciare questo stereotipo culturale e di mostrare i grandi valori della tecnica e la centralità che essa assumerà nel futuro.
Per la tecnosofia l’essere è intimamente correlato alla progettazione, essere significa progettare. Per questo motivo gli oggetti che stanno attorno a noi, non sono solo “cose”, ma sono strumenti per l'uomo, strumenti che l’uomo modifica continuamente. Da questo punto di vista, possiamo definire la tecnica come la totalità degli strumenti che esistono in un determinato momento nel mondo. La manipolazione delle cose rappresenta il nostro essere che si confronta con il mondo. Le cose stesse “esistono” solo quando la mente dell’uomo le pensa, le modifica e le converte in un progetto: come dire che le cose esistono solo quando vengono trasformate in strumenti, vengono all'essere solo in virtù dell'uomo e la loro oggettività dipende prima dall'esserci, dalla soggettività dell’uomo. Questa piccola premessa di carattere filosofico porta però una conseguenza: fallite tutte le ideologie, soltanto la tecnologia ha prodotto una vera rivoluzione. Sono le macchine (le schiave dalla rivoluzione industriale in poi) che hanno portato il progresso, che hanno permesso di abbassare il prezzo degli alimenti, dell’abbigliamento, della casa, delle medicine.
Purtroppo alla tecnologia non viene dato il credito che meriterebbe, ciononostante il suo potere è talmente immenso che determinerà sempre di più la Storia dell’umanità. Perciò è necessaria una nuova cultura nella quale si diano gli spazi necessari alla scienza e alla tecnica, spazi che nei media sono relegati nelle ultime pagine per la carta stampata e in tv, molte volte, in palinsesti per nottambuli. Uno dei valori più importanti della tecnosofia è la partecipazione fattiva nel denunciare e smascherare le credenze false che vengono largamente adottate dalle persone senza farci caso e con la complicità dei mezzi di informazione. La sopravvivenza delle credenze false è il pericolo numero uno che l’umanità deve scrollarsi di dosso perché rappresenta la proliferazione dell’oscurantismo, che è il contrario di quanto gli illuministi pensavano essere il portato e il compito della ragione.
Ad esempio una delle ideologie più alla deriva per quanto riguarda le false credenze è l’ecologismo che ha sposato la via più facile e populista sbraitando contro qualunque progresso, per mostrare che dietro ad esso si nascondono rischi. La considerazione è di per sé lapalissiana ma anche sconsolante perché i rischi, insiti in ogni attività umana, vengono ingigantiti ad arte per allarmare l’opinione pubblica. Un’altra ideologia imbevuta di false credenze è quella dei no global, costoro vogliono la pace a qualunque costo, anche con il nostro ritiro unilaterale senza “se” e senza “ma” dall’Iraq o dall’Afghanistan ma non si rendono conto che così facendo si danno le armi agli altri per soggiogare il loro popolo e i soldi per permettere ai fondamentalisti di porre le bombe sotto il nostro sedere. Un pacifismo cieco e a senso unico, foriero a lungo andare soltanto di una resa incondizionata. Lo stesso vale per gli antiricercatori sulle cellule staminali che predicano la sacralità dell’embrione e bloccano la ricerca lasciando che altri paesi se ne avvantaggino a nostre spese. Insomma, la lista degli oscurantisti è molto, molto lunga.
Per questi motivi, per porre un freno all’oscurantismo, dobbiamo avere il coraggio di abbracciare la techné fino in fondo, la saggezza, il convincimento, l’evidenza che ci offre la scienza e la tecnica. Perché dalla situazione in cui siamo se ne esce con più ricerca e non con meno, con più scienza e non con meno, con più tecnologia e non con meno. E se ne esce con meno associazioni ambientaliste e non con più, e con meno no global e non con più, perché queste ideologie rendono più onore alla menzogna che alla verità.
Walter J. Mendizza
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