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Riflessioni sulla Tecnosophia di Walter J. Mendizza

Riflessioni sulla Tecnosophia

di Walter J. Mendizza - indice articoli

 

La tecnosofia farà scomparire le credenze religiose

Settembre 2016

 

Spesso mi capita di spiegare che, quanto alla prospettiva di un miglioramento, la tecnosofia non è solo aggiornamento del pensiero (una sorta di updating del software), ma racchiude in sé la possibilità (e il dovere etico) di proseguire nella ricerca della verità scientifica superando anche i nostri limiti biologici. In termini informatici sarebbe come dire che non si tratta di un semplice update (variazione del software) ma di un vero e proprio upgrade, cioè una modifica dell’hardware.
Quando si tocca questo punto ci sono rigidità mentali difficili da superare: se fosse possibile potenziare le proprie capacità di calcolo, la memoria, la creatività, la lucidità e rinvigorire tutti i sensi attraverso una modifica dei geni o magari con l’installazione di microchip, per quale motivo non dovremmo farlo? Non sarebbe un dovere morale? Perché l’aggiornamento nel proprio lavoro è considerato giusto e doveroso mentre il potenziamento no? Un medico che non si aggiorni, che non conosca i sistemi di prognosi o le terapie farmacologiche più moderne, non è soltanto un cattivo medico ma è anche una cattiva persona dal punto di vista morale in quanto la pigrizia, l’imperizia, sono biasimate e criticate come violazioni dell’etica professionale perché con l’atteggiamento indolente tradisce la propria missione.
Le cose stanno, se possibile, ancora peggio allorquando si parla di “mind uploading” cioè la possibilità di essere “vivi” in un computer avendo effettuato un uploading di sé stessi. L’argomentazione utilizzata è ovviamente quella che essere vivi nel mondo fisico non ha niente a che vedere con l’essere vivi in un computer. Tuttavia dato che più della metà della popolazione mondiale crede nell’aldilà, non possiamo non chiederci in cosa si differenzierebbe il mondo spirituale (in quanto a-corporale) dal mondo virtuale. Ed è marginale il fatto che quasi nessuno (se non un numero ridottissimo di ingegneri) capisca alcunché del mondo digitale fatto di microchip, di circuiti, ecc. dato che neppure le persone religiose capiscono molto dello spirito anche se credono nella sua esistenza. Tuttavia la differenza tra questi due mondi è che gli ingegneri elettronici possono ricreare software, microchip e ambientazioni digitali ogni volta che vogliono, così come possono cambiare, manipolare e migliorare le loro creazioni laddove coloro che credono nelle religioni più diffuse non possono fare lo stesso con i loro mondi spirituali. Bisogna soltanto avere fede e la cosa più assurda è che non hanno bisogno di prove.
Gli esperti del settore dicono che si riuscirà a caricare tutta la nostra mente su un computer entro il 2050. Alla fin fine gli umani sono macchine biologiche, perché allora rifiutare l’idea che possiamo avere una copia di noi stessi che rappresenta la nostra parte immortale in caso di morte del corpo fisico? L'interazione tra i microchip e il cervello sta già avvenendo: ci sono microchip che già riescono ad aiutare persone con handicap. Uno dei più famosi ateisti a livello mondiale, Sam Harris, nel suo ultimo libro Waking Up: A Guide to Spirituality Without Religion, dice che siamo ancora delle creature profondamente spirituali che cercano delle risposte e che riflettono sui misteri dell'universo; solo che chi è credente, crede in una divinità esterna che controlla il mondo mentre chi non lo è, non vede nessun Dio, ma crede caso mai in forze universali che con la loro propria volontà  danno forma al mondo. Per millenni, la società è stata controllata, guidata e manipolata dalla religione — spesso nel peggiore dei modi: più fondamentale e più elementare era una determinata religione, più otteneva che i cervelli andassero all’ammasso. Alla fine, questo ha comportato solo una società addormentata, cloroformizzata.
E quali vantaggi ci sarebbero nel mind-uploading? Andreas Lubitz, il co-pilota responsabile del disastro aereo Germanwings ha tragicamente ucciso equipaggio e passeggeri del volo che pilotava perché soffriva di depressione. In futuro, ciò non potrà più accadere, perché avremo degli avatar (versioni perfettamente riprodotte di noi stessi nel cloud o dentro un chip nel nostro cervello) che guideranno la nostra vita, impedendoci di fare sciocchezze di questo tipo. Checché se ne dica e per quanto rigetto possa causare tale tesi negli encefali dei nostri concittadini, la verità è che praticheremo il mind uploading molto prima che la razionalità e l'agnosticismo trionfino sulla Terra, perché si tratta di una sorta di angelo custode che ci spinge a fare e dare il meglio di noi. Una metafora di questo tipo di assistenza digitale è la driverless car, che comparirà sulle nostre strade entro i prossimi cinque anni. Così come queste auto ci aiuteranno a tornare da ubriachi, i nostri avatar ci aiuteranno a essere più giudiziosi e ragionevoli nelle nostre vite.
Nel mondo digitale di domani potremo essere perfetti, o quasi. Sarà un mondo molto migliore, una sorta di paradiso dove vedremo i tossicodipendenti guarire, i violentatori calmarsi, la depressione scomparire, e… conseguenza inevitabile, la scomparsa della religione. I computer e più in generale la tecnosofia un giorno rimpiazzeranno la religione ufficiale e solo allora diventeremo persone migliori.

 

   Walter J. Mendizza

 

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