Sul Sentiero I
Dalla “divina inquietudine” alla Gioia
di Bianca Varelli
Indice
Capitolo precedente -
Capitolo successivo
Innocuità e Inclusività
Acquistiamo più chiaramente la percezione di noi stessi e della nostra esistenza quando entriamo in relazione. La qualità della nostra vita è determinata in gran parte dalla qualità dei nostri rapporti; a seconda della loro maggiore o minore armonia e delle ampie o ristrette potenzialità progettuali che da essi scaturiscono, la nostra esistenza sembra acquistare o perdere senso, illuminarsi d’amore o spegnersi nell’indifferenza.
L’Età dell’Acquario vedrà attuarsi sulla Terra la Legge dei retti rapporti, basata sull’altruismo e sulla Pace; per l’avvento di tale realtà siamo tutti chiamati a portare il nostro contributo di amore e intelligenza.
Il nostro passaggio sulla Terra richiede che sviluppiamo:
-
l’Innocuità, intesa in senso attivo, come la capacità di favorire il progresso di tutti gli elementi della Manifestazione;
-
l’Inclusività, la qualità del cuore che permette di abbracciare una parte sempre più vasta di umanità;
-
l’Impersonalità, ovvero la capacità di stabilire rapporti privi di colorazioni “personalistiche”, rivolti all’anima, e non alla personalità dei nostri interlocutori; si terrà presente, cioè, che tutti coloro che avviciniamo sono, in realtà, “anime in evoluzione”.
Afferma Hermann Hesse, scrittore e ricercatore spirituale:
Il mio prossimo non è solamente “un uomo come me” ma è “me” poiché la separazione è solo un’illusione. Chi ha compreso che il mondo è un’unità ha ben chiara l’assurdità che le singole parti di un tutto si facciano del male reciprocamente.
Nel cammino evolutivo la qualità dell’Innocuità è il presupposto affinché i gruppi umani funzionino a livelli più alti. “Innocuità” (da non nocere, non nuocere) non è da intendersi solo nel senso omissivo di “non fare del male” ma in senso assertivo e propositivo: sostenere lo sviluppo delle creature di tutti i regni di natura, i quali sono parti del grande Essere in cui abbiamo la nostra esistenza e che evolve con noi. L’innocuità diventa “ovvia” quando l’uomo comprende che la propria evoluzione è collegata a quella di tali altre “parti”.
In questa più ampia visione, scompaiono, perché sentiti disarmonici e meschini, il cinismo (da kyunismos, imitazione del cane), il sarcasmo (da sarkasmos, lacerazione di carni), l’ironia (da eironéia, finzione), la mal-dicenza.
Ci sentiamo sempre più a disagio a praticarli, poiché avvertiamo che, facendone uso, derubiamo gli altri di ciò che è più sacro all’essere umano: la dignità e il rispetto. Ci rendiamo anche conto che, dal disprezzo per l’altro, sotteso a tali atteggiamenti, deriviamo un malsano “vantaggio”: umiliando l’altro è come se, implicitamente, innalzassimo noi stessi.
Quando alla nostra consapevolezza si esplicitano le poco nobili motivazioni di tali atteggiamenti, ci accorgiamo che, ora, ogni forma di derisione o abbassamento dell’altro provoca in noi fastidio e imbarazzo.
Comprendiamo che le forze del sospetto, del criticismo e della condanna, assorbite dalla sfera magnetica dell’altro, vi possono accentuare proprio quelle caratteristiche “sgradevoli” che avremmo voluto fossero eliminate, e la lotta tra questi aspetti e le qualità evolutive diventa più aspra.
Comprendiamo che criticando in qualche modo comportamenti e modi di fare è come se affermassimo: “Posso dire la tal cosa di Tizio perché io, invece, sono immune da tale mancanza”:
È così che vanno trattati i propri fratelli e le proprie sorelle?
Come fanno (alcuni) a non rendersi conto che sono legati a loro e che, deformandoli, deformano qualcosa anche in loro stessi?
(Omraam Mikhaël Aïvanhov, Pensieri quotidiani)
Bianca Varelli
Indice
capitolo precedente - capitolo successivo
Libri pubblicati da Riflessioni.it
RIFLESSIONI SUL SENSO DELLA VITA 365 MOTIVI PER VIVERE |
|