Riflessioni sul Senso della Vita
di Ivo Nardi
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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a Elena Frasca Odorizzi
Settembre 2009
Elena Frasca Odorizzi alias “Arthea” è nata a Firenze il 30 agosto 1969, ma da sempre vive e lavora a Siena. E’ Illustratrice, Pittrice e Grafica. Trae la sua ispirazione dai suoi stessi interessi, ovvero l’esoterismo, i simboli, la mitologia e l'archeologia. Vive e lavora con il suo compagno Francesco, con il quale divide tutto, anche l’essere vegetariani ed animalisti.
Dal mese di aprile 2008 collabora con Riflessioni.it come autrice della rubrica "Riflessioni sull'Alchimia".
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per te la felicità?
La felicità per me coincide con la serenità, ma non si può essere felici, mentre gli altri soffrono, quindi non cerco solo la mia serenità, ma per quanto mi è possibile aiuto gli altri a trovare la loro, esattamente come qualcuno una volta ha fatto con me.
2) Cos’è per te l’amore?
La capacità di vedere oltre se stessi e scoprire che l'altro è come noi. Questa consapevolezza è un balsamo che guarisce ogni ferita, toglie ogni paura, riempie del desiderio di dare e di condividere.
3) Come spieghi l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
Non credo che vi sia una necessità purificatrice o spirituale nella sofferenza. Se la sofferenza ci migliora o ci peggiora è solo responsabilità nostra. La sofferenza che l'essere umano arreca a se stesso, ai suoi simili e a tutti gli altri esseri viventi diminuirà solo all'aumentare della sua sensibilità e al diminuire della sua ignoranza culturale e emotiva. Per quanto riguarda la sofferenza come conseguenza dell'evoluzione genetica della vita materiale, quella purtroppo dipende dalle caratteristiche evolutive del Progetto Vita, che io non condivido, ma alla Natura la mia opinione “non interessa”.
4) Cos’è per te la morte?
Quello che è per la maggior parte delle persone. A seconda delle situazioni: impotenza, perdita dolorosa, sollievo, stimolo a non perdere di vista quello che ho.
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i tuoi obiettivi nella vita e cosa fai per concretizzarli?
Il mio obiettivo è trovare una serenità sufficiente a poter sopportare anche l'infelicità e l'impotenza che sono parte di questo mondo. Lotto quotidianamente con le mie paure, ho degli ideali, una scala di valori, ma mi mantengo flessibile, perché di situazione in situazione, di anno in anno vedo le mie risposte cambiare e solo i bugiardi non hanno mai dubbi o non cambiano mai idea.
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Si. Per me ogni vita rappresenta un potenziale che partecipa all'evoluzione di questo pianeta. Purtroppo molti sprecano la loro possibilità di dare un contributo in positivo e ancora peggio impediscono anche ad altri di farlo. Chissà quante invenzioni e quanta cultura abbiamo perduto facendo morire fisicamente o mentalmente migliaia di bambini nel mondo per la fame, le malattie, violenze e guerre.
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensi?
Penso che al contrario si tratti di una evoluzione culturale, ancora in svolgimento, con i suoi alti e i suoi bassi. Dopo tanta repressione è normale un eccesso di euforia, ma pian piano questa nuova condizione di libertà darà i suoi frutti. Il termine individualismo ha come radice la parola individuo. Senza l'individuo non ci sarebbe la società e se fossimo tutti uguali, non ci sarebbe evoluzione. Quindi ben venga l'individualismo, come sinonimo di ricerca di se stessi, delle proprie possibilità e dei propri limiti. Individui consapevoli non possono che creare una società migliore. E' l'ignoranza che genera l'egoismo, mentre la conoscenza rende liberi e altruisti.
8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Io mi sforzo di applicare ogni giorno una “famosa” massima: “non fare al prossimo tuo quello che non vorresti fosse fatto a te”.
9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato te?
Interessarmi ai meccanismi psichici e chimici della mente, esplorare l'animo umano, studiare lo storia dei popoli e delle religioni, esprimermi attraverso l'Arte.
10) Qual è per te il senso della vita?
Mi contento di chiedermi quale senso voglio dare io alla mia di vita, perché almeno a questa domanda posso dare di volta in volta una risposta soddisfacente.
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