Riflessioni sul Senso della Vita
di Ivo Nardi
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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a Edoardo Boncinelli
Gennaio 2011
Edoardo Boncinelli è professore di Biologia e Genetica presso l'Università Vita-Salute di Milano. E' stato Direttore della SISSA, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, dopo essere stato Capo del Laboratorio di Biologia Molecolare dello Sviluppo presso il Dipartimento di Ricerca Biologica e Tecnologica dell'Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. Fisico di formazione, si è dedicato allo studio della genetica e della biologia molecolare degli animali superiori e dell'uomo prima a Napoli, presso l'Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica (IGB) del CNR, dove ha percorso le tappe fondamentali della sua carriera scientifica, e poi a Milano. E' membro dell'Academia Europaea e dell'EMBO, l'Organizzazione Europea per la Biologia Molecolare, ed e' stato Presidente della Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare. Nel 2005 ha ricevuto l'EMBO Award for Communication in the Life Sciences. Nel 2006 vince con il libro L'anima della tecnica nella sezione saggi il quarto Premio letterario Merck Serono, premio dedicato a saggi e romanzi, pubblicati in italiano, che sviluppino un confronto ed un intreccio tra scienza e letteratura, con l'obiettivo di stimolare un interesse per la cultura scientifica rendendo accessibile anche ai meno esperti.
Appassionato grecista, Boncinelli ha pubblicato nel 2008 una raccolta di lirici greci classici: 365 liriche, una per ogni giorno dell'anno. www.boncinelliedoardo.com
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?
La felicità è fatta di serenità, di appagamento, di soddisfazione e di qualcosa di più, che può dare solo il corpo e per brevi istanti. Beato chi può dire di averla sperimentata spesso.
2) Professore Boncinelli cos’è per lei l’amore?
In italiano amore significa troppe cose contemporaneamente. Se l’amore riguarda il compagno o la compagna, è un sentimento fortissimo finalizzato alla riproduzione ma intriso di rapporti genitori-figli, come ho scritto a più riprese.
Per altri significati non sono attrezzato a rispondere.
3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
Perché no? Gli esseri viventi sono una bestemmia nell’universo fisico e sono soggetti quindi a continui problemi di ogni tipo. La vita è univocamente connessa alla sofferenza e, purtroppo, al male. Vedi il mio libro: Il male. Storia naturale e sociale della sofferenza (Mondadori 2007).
4) Cos’è per lei la morte?
La fine della coordinazione presente in un essere vivente vivo. Questo è per definizione limitato nel tempo e nello spazio, per le ragioni di cui sopra, e prima o poi deve morire.
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
Sopravvivere, perseguire gli affetti, lavorare, produrre qualcosa che valga, interrogarsi. Mi pare che basti.
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Avere non ne abbiamo nessuno, ma ce lo possiamo inventare. Onestamente non so dire quanti lo facciano.
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?
Tutte fandonie. L’essere umano è sempre stato lo stesso, nel bene e nel male. Fa quello che può.
8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Poiché non hanno un’esistenza autonoma, non possiamo riconoscerli. Si tratta solo di giudizi di valore e ognuno adotta i suoi. Certo, se vogliamo vivere in una comunità i giudizi non possono essere troppo discrepanti. Ma non hanno comunque valore assoluto.
9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?
La religione non mi ha mai detto niente; riguardo alla filosofia, preferirei non parlarne.
10) Qual è per lei il senso della vita?
La vita non ha senso e non ha senso nemmeno chiederselo. La domanda sul senso della vita è in effetti un’estensione indebita della domanda sul senso di questa o quella azione alla vita in toto. Ciò non toglie che uno non possa dare un suo senso, individuale e personale, alla vita, ma ne deve essere consapevole.
Un mio aforisma dice: “Non posso fare a meno di pormi certe domande, ma debbo resistere alla tentazione di darvi una risposta. Tanto sarebbe priva di ogni fondamento.”
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