Scrittura e vita, simbiosi perfetta
di Matilde Perriera
Una domenica speciale in un regno fatato
di Alice Pullerone
Gennaio 2022
Da IL CARRO DELLE MUSE 2021
Alice Maria Domenica Pullerone ha appena compiuto 11 anni e frequenta la prima media alla Filippo Cordova di Caltanissetta. Emozionata e felice per aver vinto, nella SEZIONE MUSETTE (dai 6 ai 13 anni), il primo premio internazionale per sole donne al Concorso internazionale IL CARRO DELLE MUSE riservato a sole donne che conoscano la lingua italiana con il racconto “Una domenica speciale in un regno fatato”.
Eccola, si presenta:
“Anche se mi appassiona lo studio delle materie scientifiche, amo scrivere. Penso che, con una madre giornalista e un padre contabile, avrò tenuto la penna in mano sin dalla nascita. Con mia sorella Aurora spesso litigo, ma non potrei concepire la mia vita senza di lei. I miei genitori mi curano con amore e io cerco di seguirli ovunque. Invogliata a partecipare al concorso dalla nonna Matilde Perriera, spero di seguirla quando, per partecipare alle serate ufficiali, raggiungerà la sede della premiazione annuale. La serata di gala, per il 2021, si è svolta il 18 dicembre u.s. nella “gialla” Bolzano. Come intervenire alla diretta in un momento in cui il “fatale mostro”, con l’incubo della pandemia, ci ha tarpato le ali? Sarebbe stato oltremodo pericoloso e ne sono molto dispiaciuta, anche se l’organizzazione capillare dello staff dirigenziale mi ha coinvolta in videoconferenza. Nonostante la distanza fisica, cosi, mi è giunto il caloroso applauso della platea che mi ha veramente commosso. Io credo che l’iniziativa della Presidente, Dott.ssa Loredana Reppucci, egregiamente collaborata dal Dott. Pierfrancesco Cegna e da altre figure di spicco, abbia avuto un’iniziativa eccezionale. La scrittura creativa, infatti, dà alle donne la forza necessaria per mettersi alla prova e uscire dall'anonimato”.
Una domenica speciale in un regno fatato
Io sono una siciliana e ne sono orgogliosa. In quest’isola ideale, continuamente illuminata dal sole, ogni occasione è buona per riunirsi con i familiari e gli amici.
Ecco il Carnevale, con le grandi feste, i vestiti un po’ bizzarri, i visi coperti da maschere spiritose. O riuniti a casa o andando in giro per la città, mangiucchiamo … UUUUMMMM, CHE SQUISITEZZA!!!… Sfingi, chiacchiere, pignolata... Da ogni parte, si lanciano coriandoli e stelle filanti, si suonano le trombette o – PENSATE CHE AVVENIMENTO SPECIALISSIMO - si possono bersagliare a manganellate anche le maestre … Ogni pazzia è, insomma, concessa.
Quando, invece, arriva la Pasqua, le persone a cui facciamo simpatia ci regalano le uova di cioccolato… E io quest’anno sarò stata molto simpatica, tanto che ne ho ricevuto ben tre gigantesche… Che gioia scartarle velocemente per scoprire la sorpresa!!! Tutto in questa settimana santa è indimenticabile. Passeggiando, mentre sfilano le vare e le varicedde, si rivedono gli amici e, per strada, si mangiano insieme panini con le panelle e arancini.
Che dire, poi, di Halloween? Ci si traveste fino a diventare… SPAVENTOSI… Peccato che il Covid, lo scorso anno, ha frenato i miei istinti da diavoletta cattivella!!! Con le amiche saremmo andate in cortile, avremmo bussato alle porte del palazzo di sette piani per svegliare tutti con il dispettoso DOLCETTO O SCHERZETTO.
E le aspettative per il Natale? Si monta l’albero, si prepara il presepe, si pensa ai regali da scegliere per gli amici e i parenti. Io, in tutto il periodo, mi sento dominata dall’eterna domanda: il magico nonnino natalizio con il suo sacco sulle spalle arriverà veramente? Domanda inutile perché io VOGLIO ancora credere all’esistenza di questo vecchietto panciuto e generoso.
Per me, che vivo in una terra in cui gli inverni sono miti e le estati calde, dunque, era stato sempre impossibile immaginare una realtà totalmente diversa. A volte pensavo ai bambini del Nord Italia e mille domande mi bombardavano la mente. Come trascorrevano i lunghi pomeriggi invernali? Come si riunivano con gli amici se erano circondati da nevi perenni? Come resistevano sempre rintanati a casa? Come, soprattutto, trascorrevano le vacanze estive? E avevano mai la possibilità di fare lunghe nuotate in un mare tiepido? O di “costruire” fragili castelli di sabbia? O emozionarsi con avventurose scalate sugli scogli altissimi da cui poi tuffarsi nelle acque limpide… MAMMA MIA, CHE BELLO !!!… Ricordo ancora il batticuore di due anni fa quando io e mio padre, tenendoci stretti per mano, abbiamo fatto un volo di circa 5 metri…
Quella mattina, però, mi resi improvvisamente conto che esistevano modi altrettanto piacevoli per divertirsi e… Care Muse, buona lettura…
Era l’inverno del 2016.
Mi trovavo ancora a letto quando mio padre, spalancando le persiane, mi svegliò. Aprii gli occhi e un bagliore intenso me li fece richiudere. Il sonno mi avrebbe invitato a dormire ancora, ma lo straordinario chiarore mi mise le ali ai piedi. Guardai fuori. Oh, MERAVIGLIA DELLE MERAVIGLIE.
Feci alzare mia sorella… Auroraaaaaa, nevicaaaa!!! Mi incollai subito ai vetri e rimasi ad ammirare quella meravigliosa cappa bianca che copriva i balconi, le case, le strade, le macchine. A 5 anni, avevo sempre sentito parlare della neve. Mai e poi mai, però, avrei potuto immaginare uno spettacolo così magico. Una velocissima colazione e, immediatamente, mia madre mi fece imbottire come un pacco postale: maglietta e calzamaglia di lana, leggins e felpa in pile, stivali, giacca a vento, cappello, sciarpa, guanti… Mammaaaa, non devo andare al Polo Nord, stai esagerando!!!…
Certo, a casa, il dolce tepore dei termosifoni accesi per tutta la notte mi aveva fatto stare al calduccio, ma, uscendo fuori… Brrrr… che freddo!!!... Capii che mia madre aveva avuto ragione!!! E, a quel punto, ero stata tentata, addirittura, di tornare a casa a prendere la coperta dal letto matrimoniale per coprirmi ancora di più.
Che prodigio!!! Mi sembrò di avere davanti un mondo incantato in cui anche i grandi tornano un po’ bambini.
Gioiosa, tentai di correre, ma i piedi mi affondarono in quel manto impalpabile. Pensavo di essere sola con mia sorella e i miei genitori. Sembrò, invece, che tutti, bambini e adulti del quartiere, ci fossimo dati appuntamento su quella collina.
È vero, le nevicate, in Sicilia, rappresentano un evento raro e, quindi, quella giornata fu un momento generale di festa.
Si scatenarono combattimenti senza tregua. Prendevo un bel po’ di neve in mano, la modellavo… e via alla battaglia di palle di neve!
I più eccitati sembravano i grandi che non riuscivano a resistere alle tentazioni fortissime. Un gran divertimento. Mio padre pensò di prendere dei sacchetti di plastica. Con questi slittini primitivi, incuranti del pericolo di sbattere su una pietra durante la discesa, cominciammo a scivolare giù per la montagnetta... Mia madre, invece, ci trasformò in “angeli della neve”. Fece distendere me e Aurora sul manto bianco e ci disse di muovere le braccia dalla testa ai piedi e viceversa. In questo modo disegnammo sulla neve delle ali e, alzandoci, scoprimmo di aver lasciato a terra il nostro bellissimo angelo.
Le mie emozioni raggiunsero il massimo livello quando cominciammo a dare vita a … FREDDA… Avevo sempre sognato di crearne una tutta mia, plasmarla con le mie mani, darle una forma…
Ed eccola la mia “pupazza di neve”, che diventò non solo un’attrattiva, ma anche una tentazione per i più golosi ... La mia omina di neve, infatti, aveva in testa ciuffetti di radicchio rosso scuro per i boccoli dei capelli, due cucchiai senza manico come orecchie, due macarons azzurri per gli occhi, un pomodorino per il naso assiderato, due ramoscelli privati di foglie come braccia, la mia sciarpa attorno al collo, tre caramelle di liquirizia per i bottoni e… STAVO DIMENTICANDO IL TRATTO FISICO PIU’ IMPORTANTE: due spicchi di mandarino per rappresentare le labbra carnose che sorridono felici.
Sì, proprio felici come, certamente, lo erano i miei coetanei del Nord quando andavano a sciare e, soprattutto, come lo era il mio cuore in quel momento per aver trascorso UNA DOMENICA SPECIALE IN UN REGNO FATATO.
Alice Pullerone
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