Riflessioni sulle Scienze
di Alberto Viotto indice articoli
Effetti paranormali dell'assunzione di alcol
Ottobre 2014
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Zero alcol nel sangue
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Vietata la vendita
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Perché tante parole?
Zero alcol nel sangue
Bere prima di mettersi alla guida è sicuramente pericoloso, ma nella tabella che la Polizia impone agli esercenti di esporre nei locali(1) c’è qualcosa che non va:
Osserviamo bene la prima riga della tabella. Significa che se una sostanza non è presente non dà effetti, ma tutti coloro tra noi che non credono al paranormale lo sapevano già!
Perché chi ha redatto la tabella ha sentito il bisogno di aggiungere questa riga completamente inutile? Immagino che sia per inquadrare il discorso, dargli solennità. Questo bisogno fa parte del nostro ben radicato amore per la complessità ma è una tentazione a cui, secondo me, si dovrebbe resistere.
Vietata la vendita
Sempre in tema di alcol, guardiamo quest’altro cartello esposto alle casse di una delle principali catene di supermercati italiani:
In caso di cliente di giovane età, palesemente o presumibilmente inferiore o vicina ai 18 anni, che si presenti alla cassa per acquistare alcolici di qualsiasi tipo (es. birra, vino, superalcolici, ecc.) è fatto obbligo al personale di cassa di richiedere un documento di identità e verificare l’età del cliente.
In caso di età accertata inferiore ai 18 anni o di rifiuto di persona giovane di età dubbia ad esibire un documento di identità, il prodotto non potrà essere venduto”
Ma questi lunghi periodi (79 parole) contengono più informazioni della semplice frase (7 parole):
“Vietata la vendita di alcolici ai minori” ?
Analizziamo la prima formulazione:
“In caso di cliente di giovane età”
Se vuole che gli vendiamo qualcosa è un cliente, se è minore è di giovane età
“palesemente o presumibilmente”
Se è palese è anche presumibile, ed in ogni caso che bisogno c’è di avverbi per qualificare l’età? Se un cliente sembra avere circa 18 anni gli chiedo i documenti, altrimenti non serve
“inferiore o vicina ai 18 anni”
Se invece l’età è chiaramente inferiore non glieli chiedo nemmeno, non gli do gli alcolici. Quanto ai diciotto anni, chiunque sa (e deve sapere) che corrispondono alla maggiore età
“che si presenti alla cassa per acquistare alcolici “
Se vuole che gli vendiamo qualcosa deve andare alla cassa
“di qualsiasi tipo (es. birra, vino, superalcolici, ecc.)”
Se c’è un divieto per qualche cosa vale per “qualsiasi tipo” di quella cosa. E poi nella enumerazione dimentichiamo il sidro, l’idromele, il vermouth?
“è fatto obbligo al personale di cassa di richiedere un documento di identità e verificare l’età del cliente”
E come verificarla se no?
“In caso di età accertata inferiore ai 18 anni o di rifiuto di persona giovane di età dubbia ad esibire un documento di identità”
Sarebbe troppo facile che ce la si potesse cavare rifiutandosi di esibire il documento
“ il prodotto non potrà essere venduto”
Ci mancherebbe altro: “vietata la vendita”!
Perché tante parole?
Gli esseri umani non sono computer, non basta comunicargli un codice perché capiscano qualcosa, a volte i concetti devono esseri ripetuti più e più volte. Del resto, già gli antichi romani dicevano che “repetita juvant”.
Tante parole inutili, però, creano anche dei problemi. La mente umana riesce a gestire un numero piuttosto limitato di concetti per volta, e anche la memoria umana “a breve termine” è piuttosto limitata.(2) Anche se riusciamo a ricordarci dove abbiamo passato le vacanze quindici anni fa, non riusciremmo a ripetere una poesia di dieci versi due minuti dopo averla ascoltata per la prima volta. Se le parole sono troppe, semplicemente non si recepiscono, e per forza di cose tendiamo a scartarle. In questo modo rischiamo di perdere ciò che invece sarebbe importante.
Il divieto di vendere alcol ai minori è sicuramente importante, ed è possibile che effettivamente qualcuno non lo conosca e protesti quando viene applicato. Ma, invece di tanta pomposità, non sarebbe meglio usare poche semplici parole? Mantenere le cose semplici, anche nell’uso delle parole, è sempre una strategia vincente.
Alberto Viotto
Se qualche lettore trovasse questo articolo interessante o ne volesse discutere, all'autore farebbe piacere ricevere delle e-mail all'indirizzo: alberto_viotto@hotmail.com
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NOTE
1) www.comune.udine.it/obblighi_per_pubblici_esercizi.html
2) www.human-memory.net/types_short.html
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