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Salute e alimentazione naturale

Del dott. Giacomo Bo   indice articoli

 

Cibo spazzatura.
Come ammalarsi bene e velocemente!

Luglio 2014

 

Il cibo spazzatura (dall’inglese junk-food) riguarda un’ampia categoria di alimenti considerati malsani a causa del loro bassissimo valore nutrizionale, della pessima qualità degli ingredienti primari, dell’altissimo valore calorico e della ricchezza di grassi saturi, zuccheri e sostanze chimiche.cibo spazzatura Riconducibili a questa tipologia di alimenti troviamo: hamburger, hot dog, patatine fritte, bibite, gelati confezionati, pop-corn, pizza surgelata, salumi e insaccati industriali, wurstel, pasticceria industriale. Il dato preoccupante è che il consumo di questi prodotti alimentari ricchi di calorie vuote (ipercalorici), senza principi attivi, pieni di coloranti e sostanze chimiche, cresce a vista d’occhio, di anno in anno, e sul tema continua ad esserci molta disinformazione, anche a causa del fatto che questi alimenti vengono prodotti da potenti multinazionali che attraverso la pubblicità sui mass-media letteralmente ipnotizzano i consumatori stordendoli con messaggi falsi e fuorvianti.

 

Vediamo allora alcune ricerche emerse in questi anni che fanno luce sui possibili danni alla nostra salute. Un primo studio mette in luce il fatto che dietro alla preparazione di questi alimenti ci sono veri e propri studi scientifici mirati ad aumentarne la palabilità a tutti i costi. A svelarlo è Salt, Sugar, Fat: How the Food Giants Hooked Us, libro scritto dal giornalista del New York Times Michael Moss dopo 3 anni passati a studiare quella che può essere definita la scienza del cibo spazzatura. Entrando in contatto con dirigenti e scienziati di diverse multinazionali del settore alimentare, Moss ha scoperto che gli elementi su cui si concentra il lavoro di perfezionamento del junk food sono essenzialmente tre: sale, zuccheri e grassi. Per rendere i loro prodotti più appetibili, le aziende si basano addirittura su studi di risonanza magnetica mirati a svelare il potere sensoriale di questi elementi, cioè in che modo attivano aree del cervello coinvolte nel piacere associato al loro consumo. Proprio sulla base degli indizi forniti da questi studi i produttori lavorano alla ricerca di metodi per rendere il cibo spazzatura irresistibile e far sì che i consumatori lo acquistino nuovamente.

Tutto ciò ci porta ad una seconda ricerca su come questi cibi possano influenzare il nostro cervello; ebbene, i junk-food modificano il cervello a tal punto che smettere di mangiarli può scatenare i sintomi della depressione. A dimostrarlo è uno studio pubblicato dai ricercatori dall'Università di Montreal (Canada) sull'International Journal of Obesity, secondo cui topi alimentati con una dieta ricca di grassi – com'è ricco di grassi il cibo spazzatura – hanno a che fare con una vera e propria sindrome d'astinenza nel momento in cui ne vengono privati. Secondo Stephanie Fulton, coordinatrice della ricerca, cambiare l'alimentazione “causa sintomi di astinenza e una maggiore sensibilità alle situazioni stressanti” perché il consumo di junk food altera i livelli di molecole associate alla depressione. Questo fenomeno, ha spiegato la ricercatrice, “instaura un circolo vizioso di alimentazione scorretta”. Nel momento in cui ai topi veniva sottratto il cibo spazzatura queste caratteristiche si accentuavano a tal punto da sfociare in depressione. Quindi, se smettiamo di consumarli andiamo incontro all’astinenza e alla depressione. Uno studio condotto da Paul Johnson e Paul Kenny dello Scripps Research Institute nel 2008 ha suggerito che il consumo di cibo spazzatura alteri l'attività cerebrale in modo simile a quello provocato dalle sostanze stupefacenti. Dopo molte settimane di uso abbondante di cibo spazzatura si è notato che la parte del cervello di ratto destinata alle stimolazioni del piacere è diventato insensibile richiedendo quantità sempre maggiori di cibo per ritornare sensibile.
Ecco altre ricerche interessanti: nel 2007 il British Journal of Nutrition ha pubblicato uno studio secondo il quale le madri che mangiano cibo spazzatura durante la gravidanza aumentano la probabilità di malattie nei figli. Un articolo simile del 2008 suggerisce che le madri che mangiano cibo spazzatura durante la gravidanza o in allattamento hanno figli che sono più inclini all'obesità. I bambini sono anche più inclini a diabete, al colesterolo e problematiche riguardanti la circolazione.

E sempre parlando di bambini, secondo uno studio dell'Università Goldsmith di Londra, il cibo-spazzatura abbassa il quoziente intellettivo dei più piccoli. A questa conclusione è arrivata la ricercatrice Sophie von Stumm, che ha voluto indagare le differenze tra le diete di 4.000 bambini scozzesi di età compresa tra i 3 e i 5 anni.

Dallo studio emerge che nelle famiglie dove i pasti e merende sono preparati solitamente con cibi freschi e cotti al momento a lungo andare ciò sembra influenzare positivamente le capacità intellettive dei bambini. “È noto che il tipo di cibo che mangiamo influenzi lo sviluppo del cervello – spiega von Stumm -, ma le ricerche precedenti avevano osservato solo gli effetti di specifici gruppi di alimenti sul quoziente intellettivo piuttosto che un tipo generico di pasto”.

 

Conclusioni: le ricerche presentate sono solo la punta di diamante di un’ampia bibliografia di studi scientifici che mettono in luce i pericoli per la nostra salute derivanti dal consumo di questi alimenti. Contrariamente ai messaggi pubblicitari questi cibi non hanno nulla di sano e di positivo per noi e prima li abbandoniamo meglio è.

 

Nadia e Giacomo Bo
www.ricerchedivita.it

 

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