Salute e alimentazione naturale
Del dott. Giacomo Bo indice articoli
Cibo e salute del pianeta
Febbraio 2015
Ciò che mangiamo ha un grande valore in termini di salute e di benessere delle persone.
Ciò che però raramente consideriamo quando acquistiamo e consumiamo dei cibi è il loro impatto sul pianeta; per produrre gli alimenti si utilizzano il territorio e l’acqua, si immettono nell’atmosfera anidride carbonica e altri gas serra, e si producono rifiuti che poi andranno smaltiti. In parole semplici, quanto lavoro è stato necessario e quante risorse sono state consumate per avere nel piatto ciò che stiamo per mangiare? E quale ne è il costo complessivo, non solo economico ma anche e soprattutto ambientale?
Bisogna infatti tenere conto che un’alimentazione adeguata dal punto di vista nutrizionale può avere sull’ambiente un impatto più o meno elevato, può consumare in maniera diversa le risorse limitate a disposizione del nostro pianeta.
La Doppia Piramide Alimentare/Ambientale, nella nuova edizione diffusa quest’anno dal BCFN (Barilla Center for Food and Nutrition), è uno strumento adeguato per orientare le scelte alimentari delle persone, a tutela della loro salute ma anche allo stesso tempo aiutare l’ambiente in cui viviamo riducendo gli impatti su di esso. Il punto chiave è trovare un equilibrio tra ciò che desideriamo mangiare e il suo impatto dal punto di vista ambientale.
Quanto più complesso e articolato è il processo di produzione e il ciclo di vita di un alimento, tanto maggiore sarà ovviamente il suo impatto sull’ambiente. Appare quindi evidente che ciò che mangiamo, le nostre scelte in campo alimentare, hanno un impatto diretto sulla salute del pianeta. A prova di ciò è stato appena pubblicato sul numero di settembre della rivista scientifica internazionale "Foods" un articolo di autori italiani che calcola e confronta l'impatto ambientale di tre diverse tipologie di dieta: vegan (100% vegetale), latto-ovo-vegetariana (include latticini e uova ma esclude ogni tipo di carne e pesce), onnivora. Il risultato, a conferma dei già numerosi studi in questo settore, dimostra come la dieta di gran lunga meno impattante sia quella vegan, fornendo anche precise indicazioni numeriche.
Il titolo dell'articolo è "Impatto ambientale totale di tre schemi dietetici in relazione al contenuto di cibi animali e vegetali" e utilizza come metodo di analisi l'LCA (Life Cycle Assessment), una procedura standardizzata per la valutazione dell'energia utilizzata e degli impatti sull'ambiente causati dalle attività sotto studio. In questo caso, le attività sono quelle di produzione dei cibi che compongono le diete esaminate (formate dagli ingredienti che una persona consuma nell'arco di una settimana). Il metodo LCA consente di ricavare per ciascuna dieta un cosiddetto "single score", un "punteggio totale", tanto più alto quanto maggiore è l'impatto sull'ambiente di quello scenario.
Risultati: le diete 100% vegetali (indicate come VEG) hanno un impatto sempre minore delle altre, qualsiasi sia il contenuto calorico. Vengono poi le diete latto-ovo-vegetariane (indicate sul grafico come LOV) e da ultime, con impatto maggiore, quelle onnivore (OMN sul grafico).
L’immagine che abbiamo usato per questo articolo è la cosiddetta ‘Piramide Ambientale’ e classifica i cibi a seconda del loro impatto sull’ambiente. Confrontata con la più conosciuta ‘Piramide Alimentare’ – che indica quali cibi sono più o meno sani per noi – appare evidente il collegamento tra le due; gli alimenti più sani per noi sono anche quelli più sani per il pianeta, e viceversa.
Nadia e Giacomo Bo
www.ricerchedivita.it
Altri articoli dedicati alla salute e alimentazione naturale
Libri pubblicati da Riflessioni.it
RIFLESSIONI SUL SENSO DELLA VITA 365 MOTIVI PER VIVERE |
|