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Salute e alimentazione naturale

Del dott. Giacomo Bo   indice articoli

 

Alimentazione e tumore. Vegani, vegetariani o carnivori?

Settembre 2014

 

Prima di addentrarci nell’analisi di un’interessante ricerca scientifica sui rapporti tra alimentazione e cancro, occorre fare una premessa fondamentale; per tutto il secolo scorso (ed anche prima) si è fermamente creduto che malattie come il cancro avessero un’origine genetica, ossia fossero dovute a mal funzionamenti del Dna e dei suoi geni che ad un certo punto uscivano fuori controllo producendo appunto una delle molteplici forme di tumore.
EAlimentazione e tumore’ facile comprendere che partendo da questa visione si esclude ogni possibile partecipazione della persona alla propria malattia, ossia, il malato non è responsabile di quanto gli è accaduto, perché il cancro è causato dal geni, e noi non abbiamo nessun potere su di essi.
Questa concezione della malattia fortunatamente sta profondamente cambiando proprio in questi anni, man mano che ci rendiamo conto che queste tipologie di malattie non sono semplicemente causate da malfunzionamenti del Dna dovuti al caso o all’ereditarietà, ma che noi possiamo influire direttamente sul comportamento dei geni attraverso le nostre scelte che riguardano lo stile di vita, in primis l’alimentazione. Sempre più studi scientifici infatti mettono in relazione ciò che mangiamo con la maggior parte delle malattie moderne.
Detto questo, addentriamoci in questa recente ricerca: un nuovo studio pubblicato dall'AACR (American Association for Cancer Research) sulla rivista scientifica "Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention", nel novembre 2012 dal titolo "Vegetarian Diets and the Incidence of Cancer in a Low-risk Population" (Diete vegetariane e incidenza di cancro in una popolazione a basso rischio") dimostra che le diete vegetariane, in special modo nella variante vegana, risultano essere protettive nei confronti del cancro rispetto alle diete non vegetariane. Gli autori evidenziano come il cancro sia la seconda causa principale di morte negli USA e come i fattori dietetici siano responsabili di almeno il 30% di tutti i tumori dei paesi occidentali. Questa percentuale aumenta di molto per specifici tipi di tumori, i più diffusi: il 50% per il tumore a pancreas e mammella e 70-75% per quello alla prostata e al colon-retto. Questo studio ha cercato di determinare le associazioni tra la dieta e il rischio di sviluppare il cancro. I modelli dietetici esaminati sono: onnivoro, lacto-vegetariano, pesco-vegetariano, vegano, semi-vegetariano. I ricercatori hanno analizzato i 69.120 partecipanti allo studio Adventist health Study-2 e hanno conteggiato sia il numero di casi totali di insorgenza di cancro, sia le varie tipologie di cancro. In totale, sono stati riscontrati 2.939 casi di cancro. I risultati dell'analisi statistica della correlazione tra dieta e incidenza di cancro sono stati:
1. I latto-ovo-vegetariani hanno una probabilità di sviluppare il cancro dell'8% inferiore rispetto agli onnivori, vale a dire che il loro rischio di sviluppare un tumore è mediamente del 92% rispetto agli onnivori; questo per quanto riguarda il numero totale di tumori.
2. Quando parliamo di tumori specifici del tratto gastrointestinale, il rischio è ancora minore, il 76% rispetto agli onniovori, mediamente (vale a dire il 24% in meno).
3. Con l'alimentazione vegan, 100% vegetale, i risultati sul totale sono ancora migliori: una dieta vegan ha un rischio dell'84% rispetto a quella onnivora, vale a dire un 16% in meno, sul totale del numero di casi di cancro.
4. In particolare, per i tumori specifici femminili, il rischio diminuisce al 66% (il 34% in meno rispetto agli onnivori).
Va notato tuttavia che questi risultati sono stati ottenuti studiando una popolazione in cui gli onnivori hanno un consumo di carne decisamente inferiore rispetto alla media dei paesi occidentali (si tratta della popolazione degli Avventisti, il cui stile di vita è mediamente più sano rispetto al resto dei paesi industrializzati), quindi un confronto rispetto a una dieta onnivora coi consumi medi reali sarebbe stato ancora più favorevole all'alimentazione vegetariana, in particolare vegana, come d'altra parte ammettono gli stessi autori della ricerca, sia nelle conclusioni che nello stesso titolo (parlano infatti di una popolazione "a basso rischio").
Conclusione: un’ulteriore prova che non possiamo più nasconderci dietro al fatalismo. Le nostre scelte influiscono sul comportamento dei nostri geni, che vuol dire spesso la differenza tra la salute e la malattia, e il primo passo è l’alimentazione, ciò che mangiamo quotidianamente. Un’alimentazione vegana (che esclude ogni tipo di alimento che derivi dagli animali) o anche al limite vegetariana (che esclude solo carne e pesce) sono sicuramente un fattore protettivo rispetto a molte forme di tumore, quando al contrario gli alimenti di origine animale sembrano favorirlo.

 

Nadia e Giacomo Bo
www.ricerchedivita.it


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