Riflessioni in Rosa
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Gli uomini e le donne sono(dis)uguali?
Maggio 2013
Avendo amici uomini e amiche donne, ho notato che i motivi di lamentela sono quasi sempre gli stessi.
Le donne non si sentono capite, e... udite udite... anche gli uomini pare abbiano lo stesso problema... mah.
Col passare degli anni e delle esperienze mi sono resa conto, alla faccia della canzone di Cesare Cremonini che ci diceva: “Gli uomini e le donne sono uguali” che non c'è niente di più lontano e diverso nonostante gli sforzi per tentare un avvicinamento. I maschietti e le femminucce sono due universi paralleli (ne avevamo già discusso su Essere donna. Divertenti riflessioni sull'essere una donna. Pregi e difetti), due rette parallele che non si incontreranno mai in nessun punto (se non qualche rara volta nel famigerato punto G, ammesso che qualcuno lo abbia mai trovato).
Gli uomini sono creature semplici, non fanno giri di parole, quello che dicono e fanno corrisponde esattamente a ciò che intendono dire e fare. Noi invece no. Un caso tipico è la domanda che ci fanno i maschietti che hanno la “fortuna” di starci vicino quando gli teniamo il muso.
La domanda è: “Cos'hai?” Anche se in quel momento avresti voglia di scaraventargli addosso una valanga di parole e altri oggetti di uso comune a portata di mano, solitamente la risposta è: "Niente". Noi sappiamo che quel niente in realtà nasconde rabbia e frustrazione mentre loro da bravi organismi unicellulari intendono la tua risposta in modo letterale, che tu non hai niente, che quindi è tutto a posto e che tu donna, organismo notevolmente più complicato sia quasi vicina ad esplodere e sputargli in faccia tutte le recriminazioni e la rabbia che hai macerato dentro non gli passa neanche per il neurone (cervello mi sembrava azzardato). E intanto tu donna pensi: “se non è cretino dovrebbe arrivarci da solo”... No cara amica rassegnati, da solo non ci arriva e talvolta neanche accompagnato, non capirà mai!. Lui poverino (un c.....o) vive tranquillo nella sua beatitudine, mentre tu ti logori e ti rodi dentro. Ora non voglio infierire troppo contro la categoria maschile. Loro, i maschietti, riescono a fare anche delle ottime cose, quando vogliono e soprattutto gli interessa farlo ma SOLO UNA COSA PER VOLTA. Tu, cara amica lavori, pensi alla casa, fai la spesa, paghi le bollette, vai in banca, porti i figli a scuola li vai a riprendere, li porti in piscina, a catechismo e chi più ne ha più ne metta, poi torni a casa dopo aver girato come una trottola tutto il giorno e ti aspetteresti che il primate con il quale hai deciso di dividere la tua vita, dividesse con te anche le faccende domestiche o quanto meno ti desse una mano, e che cavolo no? Lui invece torna a casa, distrattamente ti da un bacio, e solitamente ti dice: “amore sono distrutto” e si siede o meglio collassa sul divano con lo sguardo fisso, catatonico, fino a quando non localizza il telecomando e accende la televisione, a quel punto il suo sguardo torna apparentemente vigile soprattutto se tra uno zapping e l'altro trova qualche programma sportivo e magari ti chiede anche candidamente: “Cosa c'è per cena?”...“Il tuo culo impanato se non ti alzi e mi dai una mano” vorresti dirgli e invece gli rispondi un po' bruscamente mugugnando il piatto del giorno. Poi cenate, e magari in un impeto di rara generosità, dopo essere stato sollecitato da te, quasi mai di sua spontanea volontà, si offre di lavare i piatti. Di solito succede più o meno questo: “Ammmorrre, li lavi tu i piatti stasera”? E lui ti risponde (poco entusiasta) “Ok, li lavo io”. Tu nel frattempo, vai a fare altro, non sia mai che ti rilassi 10 minuti, altrimenti ti sentiresti in colpa.... Dopo un po' torni in cucina e trovi i piatti lavati e messi a scolare nel lavandino, tutto ciò che è a più di 3 centimetri dal lavandino è rimasto dove era, le pentole che hai usato per cucinare solitamente ancora sporche dov'erano, la tovaglia da tavola ancora sulla tavola con briciole, tovaglioli e quant'altro, il piano cottura bello impataccato. Allora se non sei una santa, ti incazzi e dalla tua bocca escono parole che neanche Regan la protagonista de l'Esorcista avrebbe pronunciato.
Se poi per assurdo ti venisse la folle idea di chiedergli di cucinare qualcosa ricordati che: è possibile che questo essere mitologico col corpo di uomo e la testa di minchia riesca anche a produrre qualcosa di commestibile, anzi alcuni di loro si vantano anche di essere ottimi cuochi e a volte lo sono davvero, il problema è che dopo il loro prezioso contributo potresti non riconoscere più la tua cucina, che si sembrerà aver subito un raid aereo nemico, a questo punto dovrai armarti di pazienza (o di mattarello se preferisci) per rimediare ai danni provocati, dopo di che ci penserai molto bene prima di fargli fare di nuovo il protagonista di “Chef per un giorno”, perché a te ce ne vorranno tre per mettere a posto.
Il problema è che loro tranne rare eccezioni, da evitare come la peste, vedi Furio il precisino rompicoglioni protagonista del film “Bianco Rosso e Verdone”, hanno un senso dell'ordine pari a quello di un Talebano (per non parlare della possessività). Loro il disordine e lo sporco NON LO VEDONO, di contro noi donzelle a volte esageriamo in senso contrario. Per loro la polvere non esiste a meno che i batuffoli non raggiungano un diametro minimo di 30 centimetri, la casa non è mai sporca, insomma nulla, li tange o li scompone.
Care amiche la triste realtà è che nonostante il femminismo, le battaglie per ottenere l'emancipazione femminile che è più teorica che pratica, il maschio italico, anche e soprattutto per demerito delle mamme che educavano ed educano il figlio maschio viziandolo e servendolo come fosse il Sultano dei Brunei, non è cambiato poi molto dalla generazione dei nostri genitori (si spera nelle nuove generazioni), i ruoli sono ancora piuttosto stereotipati e certe cose erano e rimangono tuttora Roba da Donne.
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