Riflessioni al Femminile
di Rita Farneti - Indice articoli
La storia del buio
Ottobre 2019
La comprensione è spesso in bilico tra la forza dell’esperienza e l’intreccio dei nostri pensieri.
Raccontare dell’oscurità può, dunque, definirsi quasi una sfida, lanciata contro l’indubitabile conoscenza di un nostro quotidiano.
Sulla copertina del testo inglese di Nina Edwards Darkness a cultural history, tradotto in italiano con Storia del buio, troviamo l'immagine di un gentiluomo assorto nella lettura di un libro. Fioca la luce di una candela, la mano sinistra appoggiata su un mappamondo e ben in evidenza una clessidra.
Nel testo italiano, invece, completamente nera la copertina e di nero bordate le pagine.
Pensando al buio può sfiorarci, di primo acchito, il ricordo di nostre paure, l’inquietudine generata dall’apprensione che qualcosa abiti davvero l’oscuramente indefinito ed inopinatamente ne possa diventare bisbiglio.
La sera porta in grembo, all’uopo aggiungerei anche la notte, cose che il mattino neanche immagina.
Nina Edwards nel suo saggio sull’oscurità, di recente pubblicato per Il Saggiatore, è certa si possa superare una posizione decisamente antica, per lo più dicotomica, il leggere il buio come mero opposto della luce.
Luce e buio segnalano, piuttosto, la metafora dell’esistere e la testimonianza, scambievole, del contrapporsi di aspetti che possono dirsi reciprocamente complementari.
Noi siamo usualmente poco disposti ad avvertirne la potenziale co-esistenza, forse troppo ligi dentro una epistemologia, quella delle scienze esatte, che potrebbe averli assunti esclusivi ed escludenti.
La posizione di Nina Edwards, indubbiamente originale, non forza concettualmente a priori, piuttosto lavora ai fianchi certezze pregresse.
Siano esse metafore, miti, leggende o semplicemente messaggi, testimonianze di arte, letteratura, design, financo religione e psicologia, nel testo sono condensate come saggio di dottrina.
Forse anche compendio, non troppo omogeneo, ma ricco di rimandi, note, citazioni e di una nutrita bibliografia, un testo che complessivamente evoca suggestioni ma con minore disinvoltura appella ad un procedere sistematico nel percorso narrativo.
Nina Edwards, non nuova a simili operazioni letterarie, sembra spingerci verso una lettura forse impervia, ma indubbiamente originale e stimolante.
Non dimentica l’autrice essere il buio materia trattata dai poeti, i soli disposti a narrare l'ineffabile densità delle tenebre e la loro misteriosa essenza, la suggestione di una bellezza prima imposta dalla chiarità della luce poi intinta, un soffio, nel più nero degli abissi.
Siamo, magari, troppo spesso impegnati in contesti culturali a loro volta specchio di una obsolescenza dei saperi, poco disposti ad interessarci autenticamente l’un l’altro, più sovente entro la trappola di una realtà nella quale finiamo per sentirci immersi, cose noi per primi.
Alla luce, spesso fioca, di una candela, magari associabile, in forma allegorica, ad un navigare al buio, con bussole poco adeguate alla comprensione del mondo dei vedenti ed alla (loro) metafora sulla visione.
Rita Farneti
Indice Riflessioni al Femminile
Riferimenti bibliografici
Nina Edwards, Storia del buio, Il Saggiatore, Milano, 2019.
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