Riflessioni al Femminile
di Rita Farneti - Indice articoli
Il linguaggio segreto dei fiori
Febbraio 2021
“Quella sera Hazel avrebbe dormito per la prima volta con me (…) Forse mia figlia si sarebbe sentita intimorita e io inadeguata ma (…) col tempo avremmo imparato a conoscerci ed io avrei saputo darle, come ogni madre alla propria figlia, un amore imperfetto e senza radici.”
Questo il sentimento che Victoria, figlia non amata, sente di poter provare per la piccola (figlia) Hazel.
E’ l’ultima frase del libro di Vanessa Diffenbaugh, un testo che ha riscosso indubbio successo già dall’aprile 2010, mese in cui è stato presentato alla Fiera del Libro a Londra. L’autrice spiega perché abbia avuto animo di trattare una tema oltremodo delicato, il dialogo interiore di una figlia con il proprio ed altrui materno.
“Mi piaceva la complessità di una ragazza”, dice l’autrice della sua protagonista che comunica con una lingua pressoché dimenticata, quella dei fiori. Figlia insoddisfatta Victoria, irrequieta, ritrosa nei contatti, schiva e distanziante, conquista un suo lessico di libertà, dunque salvifico, una specie di linguaggio simbolico in grado di sostituire il reale. Sobrio ed essenziale potrà scandire stati d’animo, ricordi, pensieri, risultanze di interiori drammi.
Il romanzo è costruito con grazia e tatto, misurata la prosa, pur in continua tensione per cesellare una sorta di tristezza dura, antica.
Dei personaggi prevalgono le fisionomie impetuose, diffidenti, imprevedibili, lasciando nel lettore una sorta di ustione. Sanno farsi traccia e voce di disadorna sofferenza, anima così indurita quella protagonista da non voler fare trasparire l’accoramento che potrebbe liberarla dal luogo della pena dove l’autrice stessa ha voluto porla.
Ne è esempio l’intercalare, frequente, del passato, un tempo usato come spazio del “già” rispetto al presente, fruibile a sua volta come tempo “altro” perché di volta in volta catturato da una giovanissima ragazza costretta a bastarsi. Victoria obbedisce e subisce la logica imposta dal suo viversi frammentata, è persona creata dal dolore, diventa testimone di solitudine e del bisogno di trovare equilibri fragili dentro un’asettica logica esistenziale, fatta di gesti e comportamenti, complici a loro volta nel sussurrare una vita possibile.
Rita Farneti
Indice Riflessioni al Femminile
Riferimenti bibliografici
Vanessa Diffenbaugh, Il linguaggio segreto dei fiori, Garzanti edizioni, Milano, 2011 (titolo originale The language of flowers nella traduzione di Alba Mantovani).
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