Riflessioni al Femminile
di Rita Farneti - Indice articoli
All'inizio fu la cura
Febbraio 2020
Esiste una pratica di cura esercitata dalla notte dei tempi, ha visto protagoniste in Europa soprattutto le donne, medichesse, streghe ed esperte di erbe, titolate all’uso delle medesime ed in grado di estrarre quanto serviva per decotti, pozioni, infusi e prodotti di cosmesi. Ne parla, ampiamente, nei suoi testi Erika Maderna, esperta di una materia delicata e complessa, resasi disponibile per alcune domande e raggiunta telefonicamente* nell’ormai sua Maremma in un grigio mattino di gennaio. Se in questo tempo siamo curati da una medicina che si declina anche nella tecnica, se possiamo, dunque, diventare gli oggetti di sofisticate e complesse indagini, in grado di frammentare il corpo in più organi sezionabili, siamo anche dei soggetti più sgomenti, impauriti, ansiosi. Perché finiamo per sapere sempre un po’ di più? Perché quello che sappiamo finisce per farci sentire di volta in volta meno attrezzati, più fragili, e dunque è ancora tormento? Perché un nuovo (e forzante) equilibrio con un corpo abitato dalla malattia confligge col bisogno di un corpo immutabile? Per Erika Maderna siamo curati di più e meglio, ma abbiamo aspettative altissime. Quindi continuiamo a cercare risposte a scapito delle nostre intenzioni: non sappiamo più di cosa abbiamo bisogno e abbiamo perso l’intuito, quella nostra naturale capacità di capire.
Pur proprietario di conoscenze e metodo, garanti di ortodossia, il sapiens sapiens fatica a sentirsi davvero in possesso di bussola. Nonostante sappia di sapere, il suo linguaggio è ben difforme da una lingua che, invece, le donne narrate dalla Maderna hanno, attraverso la cura, saputo interpretare. Forse, per dirla con la scrittrice lombarda, era linguaggio antico e pagano, poi denudato da una storicizzazione che ne ha biasimato il suo essere oscuro. Ma proprio per questo altamente suggestivo e magico. La ritualità evocativa, densa di suoni e odori, costruita nell’alchimia fra silenzio e parola, dice di una tecnica che si sviluppa in modo diverso, su un impianto che ha radici nella tradizione.
È in qualche modo il mito vs il logos.
Ciò che oggi è misurabile, catalogabile, riconducibile e riducibile, antagonizza l’impalpabile, reso intenso dalla misteriosità, dunque fortemente connotato da valenze in grado di sfuggire al controllo del razionale. Prova ne è l’altissima familiarità che si aveva con la morte. Anche il contatto fisico col morente era vissuto come parte integrante della vita quotidiana. Era cosa conosciuta la morte, afferma l’autrice, non aliena. La fatalità aleggiava, ma esisteva anche una forma di consolazione che riusciva a lenire un dolore, rendendo meno temibile quella morte così vera ed incombente.
Rita Farneti
Indice Riflessioni al Femminile
Riferimenti bibliografici
*Le parole della scrittrice lombarda sono riportate in corsivo nel testo
E. Maderna, Per virtù d’erbe e d’incanti. La medicina delle streghe, Aboca edizioni, 2018
E. Maderna, Medichesse. La vocazione femminile alla cura, Aboca edizioni, 2012
E. Maderna, Con grazia di tocco e di parola. La medicina delle sante, Aboca edizioni, 2019
E. Maderna, Le mani degli dei. Mitologie e simboli delle piante officinali nel mito greco, Aboca edizioni, 2017
E. Maderna, Aromi sacri fragranze profane. Simboli, mitologie, passioni profumatorie nel mondo antico, Aboca edizioni, 2010
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