Religioni?
Il mondo di NonCredo
di Paolo Bancale indice articoli
À tout seigneur, tout honneur!
La scomparsa di Carlo Maria Martini
Settembre 2012
A egregie cose il forte animo accendono l’urne dei forti...
Ugo Foscolo
Debbo riconoscere al gesuita Carlo Martini di aver intuito, con profondo sentire, il ruolo dei noncredenti ben prima di Noncredo, istituendo molti anni fa, quando era vescovo di Milano, la sua “Cattedra dei non credenti”, collana di ottimi libri su etica e scienza che ho letto con personale arricchimento, e che Martini faceva scrivere soprattutto da atei. E li divulgava. E ne condivideva la funzione di avvicinamento degli uomini tra loro senza separazione di barriere confessionali.
Ne scrissi rispondendo ad un lettore nel primo fascicolo di questa rivista ben quattro anni fa mettendo in evidenza come i pensieri di Martini che qui ri-trascriviamo equivalevano al programma ideale ed etico annunciato e perseguito da NonCredo. La prova? Eccola: sono le sue parole che riportammo allora:
“Noi possiamo acquisire dalle religioni orientali quella profondità contemplativa e quel senso di silenzio che abbiamo perduto nella religiosità occidentale.”
”Il non credente non sente i valori trascendenti, ma desidera avere qualcosa cui appoggiarsi, ed è perciò possibile stabilire un dialogo nella ricerca di punti di riferimento per un’azione morale, per impegnarsi a realizzare un vero bene umano condiviso da tutti”.
“La critica dei non credenti ha portato la Chiesa a correggersi e ampliare i suoi orizzonti: hanno donato ai giovani la tolleranza, abbiamo sentito che condividevano i nostri obbiettivi fondamentali e vedevano spesso percorsi migliori, individuavano i dolorosi limiti della Chiesa. Si avvertiva la loro amicizia”.
"C’è in noi un ateo potenziale che grida e sussurra ogni giorno le sue difficoltà a credere. Su questo principio si fondava l’iniziativa della “Cattedra dei non credenti” che voleva di per sé porre i non credenti in cattedra e ascoltare quanto essi hanno da dirci della loro non conoscenza di Dio”.
Rileggiamole e riflettiamoci: chi altro mai nella chiesa romana avrebbe mai predicato tanto nobile e ispirato relativismo? Ebbene, questo è l’uomo che fu, e come noncredente io rendo omaggio allo sforzo immane compiuto delle sue intuizione e spiritualità per arrivare tanto al di là degli steccati fideistici della sua parte ideologica.
Insomma, in una chiesa cattolica che ha perduto spiriti alti come Maritain, de Jardin, de Lubac, Kung e gli a me cari Merton e Panikkar, oggi viene meno anche questa ultima speranza di metaforico dialogo e di mutua comprensione.
In una chiesa cattolica inquinata dagli scandali a livello mondiale, dove lo spirito di potenza giustifica ogni compromesso, dove ci sono proconsoli spregiudicati come Ruini e Sodano, satrapie balneari extra lusso con Formigoni e la sua Comunione e Liberazione, una massoneria operante nell’occulto come l’Opus Dei, uno IOR disonesto e antitaliano, gli immorali apologeti dei loro vertici pedofili come nell’ordine-setta dei Legionari di Cristo, ebbene volete che non mi mancherà per tanto tempo un raro interlocutore ed un amico virtuale così intellettualmente onesto e spiritualmente autonomo come Carlo Martini?
Paolo Bancale
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