Religioni?
Il mondo di NonCredo
di Paolo Bancale indice articoli
Libertà di opinione o imposizione della censura per il cosiddetto negazionismo?
Febbraio 2015
Serpeggia nel parlamento italiano l’intento di comminare per legge il carcere a chi, perché è matto o perché è un esibizionista controcorrente ovvero perché lo ritiene per suoi motivi verosimile, esprimesse la sua opinione che mette in dubbio certi tristi eventi della Storia legati alla persecuzione razziale o politica o religiosa. Guai a voler argomentare riduttivamente su tristissimi fatti storici come foibe, olocausto di ebrei o armeni, Srebrenica, lo stupro-strage di Nanchino, forse Katyn o Cefalonia, chi sa se pure lo sterminio dei Catari. La libertà di espressione non può fare il surf sulle onde del potere politico pro tempore: per quanto mi riguarda già non tollero che il diritto penale debba occuparsi di vilipendio e blasfemia in uno Stato liberale di diritto. Io penso che qualsiasi limitazione della libertà di parola e di opinione, e quindi di stampa, sia solo l’inizio di un proibizionismo delle idee che può sempre aumentare nel tempo facendo leva sul fatto che esiste già un “precedente”, che a sua volta legittimizza una logica censoria e repressiva (al riguardo ricordiamoci il monito del grande David Hume “La libertà non si perde tutta in una volta”).
In una democrazia liberale non si fa censura: una società civile e matura ha i propri anticorpi per isolare, depotenziare e neutralizzare quanto di nocivo può minacciare con l’informazione la pace, la giustizia e il bene comune. La democrazia non può vivere di bavagli, censure, perquisizioni e manette, nè può giustificare il reato di opinione. Jefferson, che fu il padre della costituzione americana del 1776 e su cui fonda quella grande democrazia, affermò: “La libertà del nostro Paese riposa sulla libertà dei suoi giornali”. Io e la rivista NonCredo che dirigo lo sottoscriviamo con totale convinzione. Proibire la libera manifestazione di opinioni (e qui non parlo di apologia) significa imitare l’ayatollah Khomeyni rispetto a Rushdie ovvero tutte le dittature e i regimi militari. Ammiro, invece, e condivido la nota suora domenicana (quindi erede degli “inquisitori” domenicani, maestri nella persecuzione del dissenso!) francese Marie-Emmanuel che ha spontaneamente partecipato alla marcia di Parigi per Charlie Hebdo assieme ai capi di Stato, e che ha detto: “Sono una cittadina, difendo la libertà di espressione. Anzi la libertà tout-court”.
Le tesi contrarie si confutano, si criticano, si stigmatizzano ma NON si mettono a tacere col bavaglio della censura e la minaccia del carcere, come vorrebbero gli isterismi estremistici di integralisti insicuri. Sarebbe illiberale, antidemocratico e liberticida. La libertà di opinione va sempre garantita e difesa da possibili “leggi speciali”: il maccartismo è sempre dietro l’angolo. Ce lo dice la Storia.
Paolo Bancale
Dalla rivista NonCredo
Oltre 300 articoli come questo, ma inediti, in 600 pagine all’anno, a casa tua, con l’abbonamento a NonCredo, per meno di un caffè al mese:
Pdf € 17,00 e cartaceo € 32,90.
NonCredo rappresenta l'unica pubblicazione culturale italiana totalmente dedicata alla informazione e documentazione dei NonCredenti, cioè di quei cittadini che, nel primato della laicità dello Stato, per qualsivoglia motivo NON SI RICONOSCONO IN ALCUNA RELIGIONE, ma soltanto nel rispetto delle leggi, di un'etica condivisa e nella solidarietà, optando in termini culturali per la cultura del dubbio contro ogni dogmatismo, per una consapevole autonomia della coscienza e per la più totale libertà della conoscenza e del pensiero.
Altri articoli di questa rubrica
Libri pubblicati da Riflessioni.it
RIFLESSIONI SUL SENSO DELLA VITA 365 MOTIVI PER VIVERE |
|