Religioni?
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di Paolo Bancale indice articoli
Le religioni si parlano? Un “dialogo” col coltello sotto il tavolo
Aprile 2015
Un anno fa, nel volume 28 di NonCredo, così scrivevamo al riguardo di quel sogno utopico che, senza alcuna convinzione, viene periodicamente speso in ambito cristiano occidentale, più un alibi che un investimento, e che va sotto il nome di “dialogo interreligioso”:
“Quale “dia-logo” può immaginarsi tra interlocutori, le religioni, che non indietreggiano di un centimetro nelle loro rispettive fumose nonché dogmatiche “dottrine”, centimetro oltre il quale esse già intravedono la trasgressione dei loro “dogmi” con il pericolo di eresie, apostasie o scismi? Può esserci dialogo tra il distacco e il trascendimento dell’Io del Buddha e il “Chi non è con me è contro di me” di Gesù? Quando poi questi sedicenti interlocutori del “dialogo” interreligioso non sono neppure riusciti in due millenni a mettersi d’accordo su banalità come quale debba essere il giorno di riposo settimanale o quale carne mangiare o non mangiare? Cleri differenti che “dialogano” tra loro (in che lingua?) e pregano insieme ognuno a modo suo e ognuno i propri dèi o dio, arrivando anche a picchiarsi come fanno spesso i monaci cattolici e quelli ortodossi nella chiesa del Sepolcro a Gerusalemme di cui sono entrambi “custodi”? E poi “dialogano” di che cosa? Non di divinità, non di Scritture, non di dogmi, non di aldilà, non di presunte e differenti pseudo-verità, non di culti, non di riti, non di propri santi, non di propri miracoli: dialoghi in cui, per concludere, tutto resta come era prima con qualche delusione e tante differenze in più”.
Alcuni lettori ci scrissero che in tal modo noi frapponevamo ostacoli sul cammino della pace tra credenze religiose. Ma la convalida del nostro scetticismo basato su un principio di realtà viene ora da Franco La Cecla, fiduciario vaticano per la realizzazione nella reggia di Venaria dell’esposizione sul tema “Pregare, un’esperienza umana” cui partecipano tutte le religioni. Ebbene, dopo mesi di tentativi, il La Cecla si è visto costretto ad inviare a papa Francesco il seguente appello:
”Santità, qui alla mostra interreligiosa sulla preghiera si rischia la rissa tra religioni. Dialogo? Io ci ho provato, ma qui si pensa che solo la propria religione sia quella migliore. Si sostiene che la preghiera islamica sia l’unica gradita a Dio, quella ebraica quella vera, quella induista impossibile a chi non fa parte di quella cultura e quella buddhista una saggezza da cui i più sono esclusi. Siamo condannati a pensare che le religioni siano solo fonte di divisione e di violenza? Per favore, Santità, ci aiuti a sperare.”
Vi ricordate quando nei libri di geometria, dopo la dimostrazione del teorema, appariva la sigla c.v.d.? Lì, come qui, la sigla sta a rappresentare, pertinentemente, le iniziali di: “ Come Volevasi Dimostrare”.
Natura non facit saltus.
Paolo Bancale
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