Riflessioni sulla Psicosintesi
di Fabio Guidi indice articoli
Amore e non-amore
Agosto 2015
Tutte le tradizioni spirituali insistono sulla necessità di sviluppare il «cuore» e coltivare l’amore, inteso come la vibrazione fondamentale della vita, l’energia psichica più pura, in grado di unire ogni cosa e di produrre miracoli. Un po’ come recita la chiusa della Commedia di Dante: «L’amor che move il sole e l’altre stelle». (Paradiso XXXIII, 145)
Analogamente, possiamo dire che, in ultima analisi, tutte le malattie sono legate ad una carenza di amore. Molte persone si ammalano perché hanno l’intima sensazione di avere qualcosa di irrimediabilmente sbagliato, qualcosa di ‘cattivo’ che non le rende degne di essere amate. Ciò viene a creare una sensazione di vuoto profondo, d’impotenza stagnante, una spirale di negatività che si autoalimenta progressivamente. Ciò non fa altro che aggredire la vitalità del sistema immunitario e quindi l’insorgere delle più diverse patologie.
La profonda convinzione di non avere speranza di essere amati porta all’autodistruttività e, non raramente, alla morte. Di contro, è stato scoperto che il sangue delle persone che vivono un innamoramento contiene meno acido lattico, quindi sono più resistenti, e nello stesso tempo producono una maggiore quantità di endorfine e, conseguentemente, sono meno sensibili al dolore.
Sviluppare l’amore dentro di noi, da un punto di vista biologico, consiste in una maggiore organizzazione delle cellule e delle molecole, attraverso la modificazione del campo energetico sottostante, a sua volta determinato da un particolare stato mentale. Recenti studi di genetica, lo sappiamo, hanno fornito prove di come la coscienza umana sia in grado di produrre cambiamenti chimico-fisici nella struttura della molecola del DNA. I pensieri conflittuali e rabbiosi possono favorire la crescita di tessuto cancerogeno, mentre l’emissione di onde cerebrali armoniche e pacificate, anche a grande distanza, sono in grado di riparare e rivitalizzare la struttura del DNA, ricollegandone le spirali in una cellula morta.
La vibrazione energetica dell’amore spirituale, un amore che vibra ad una frequenza più elevata, crea l’ambiente adatto alla guarigione profonda, come appare in tutta la sua evidenza dalla seguente vicenda di Jack Schwarz, un sopravvissuto ai campi di sterminio, descritta da Bernie Siegel:
«Jack Schwarz ricorda di avere perso conoscenza mentre veniva frustato e di avere avuto una visione del Cristo. Pieno d'amore per l'immagine che aveva visto, si rivolse al suo torturatore dicendogli: «Ich liebe dich» [ti amo]. La guardia rimase talmente scioccata che si fermò e con enorme stupore vide che le ferite del prigioniero si stavano rimarginando davanti ai suoi occhi.»
Mentre l’odio mette in moto energie distruttive non solo all’esterno, ma soprattutto all’interno del nostro cuore, l’amore, al contrario, costituisce una grande forza di trasformazione verso la vita e l’armonia psico-spirituale. Il dottor Ellerbroek narra di un fatto straordinario, circa una sua paziente, malata di cancro in fase terminale:
«Il retto e le pelvi le erano stati asportati e sembrava essere niente più che un contenitore di carne che ricopriva uno scheletro nel quale trovavano rifugio non organi interni, ma dilaganti tumori. Chiese di essere portata a morire sulla riva di un lago vicino. Nella pace di quell'ambiente successe qualcosa: abbandonate la collera e la depressione, il suo spirito si alleggerì e volò in alto come un pallone liberato dalla zavorra. I tumori cominciarono a ritirarsi e guarì.»
Sviluppare l’Amore significa, in definitiva, maggiore armonizzazione psichica e organizzazione biologica. Ovviamente, è più facile a dirsi che a farsi. Come tutti sanno, le astratte esortazioni all’amore – sentimentale, fraterno o cosmico che sia – non hanno mai creato significative trasformazioni nel cuore di alcuno. Hanno semmai prodotto vistose illusioni, dovute alla negazione dei reali sentimenti interiori e alla formazione di una superficiale maschera altruistica di benevolenza e disponibilità. Il mondo new age è perlopiù affetto dalla sindrome del «pensiero positivo», che di per sé, stai pur certo, non riesce a trasformare alcunché. Il metodo di coltivare pensieri positivi – d’amore, di perdono, di accettazione, di pace, e così via – può avere successo solo dopo aver lavorato seriamente sui nostri profondi condizionamenti inconsci, i quali ci imprigionano in risposte abitudinarie apprese in esperienze remote. La potenza della programmazione stimolo-risposta, che affonda nelle oscurità dell’inconscio, non può essere intaccata da un semplice atto di buona volontà! Tieni bene a mente una cosa: quando la tua volontà conscia si scontra con i tuoi impulsi inconsci, sono sempre questi ultimi a vincere, in un modo o nell’altro.
Fabio Guidi
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