Prosa e Poesia   Indice

La Nostra Guerra

di Pixar

 

E’ sera. Accendo la tv. Mi siedo comodamente sulla mia cara poltrona. 

Freneticamente mi sintonizzo su tutti i canali possibili, ne ho bisogno. Vengo colpito a raffica dalle immagini del Grande Fratello; le voci degli esperti militari e di infuriati politici tuonano nella mia camera; pubblicità e pubblicità, oroscopi e oroscopi, rubriche e rubriche, talk show, dibattiti, discussioni, contestazioni, polemiche, scontri, telefilm, cartoni animati, sport.

Alcune reti trasmettono quasi ininterrottamente immagini di guerra: armi, corpi devastati, folle di pugni alzati al cielo, pubblicità e pubblicità, bambini che piangono, ridono, giocano, muoiono, soffrono.

Aiuto. Non capisco: libertà, giustizia, pace, guerra, male, bene, dittatura, democrazia, despota, bombe, distruzione, disastri, intelligenza, coscienza. 

Accendo il computer, visito qualche sito foto, immagini, picture, seni, sederi, corpi nudi, sms, cellulari, suonerie, webcam, chat.

Accendo la radio: dance e commerciale, tutta la sera, intervallata da notiziari.

Questa è la guerra. La nostra guerra. 

La guerra di chi ha chiuso gli occhi e si è tappato le orecchie. La guerra di chi costantemente cerca spiegazioni e giustificazioni. La guerra di chi ha troppe risposte ma non si pone domande. La guerra di chi non si è mai messo in discussione.

La guerra di bandiere, di colori, di ideologie, di soldi, di politica.

La guerra degli interessi. La guerra degli spettatori immobili, la guerra lontana, la guerra che non esiste, la guerra giusta, a guerra breve. La guerra di chi ha fretta.

La guerra che ci fu, la guerra che c’è, la guerra che verrà.

Pixar