Riflessioni sul Paganesimo
di Monica Casalini indice articoli
Dea Cretese dei Serpenti
Novembre 2011
Dea Cretese dei Serpenti.
Età minoica - 1500/ 1600 a.C.
La conosciamo tutti: è la divinità-serpente per eccellenza, e qui cercherò di spiegare alcuni elementi abbastanza noti e altri meno.
La prima figurina rappresenta una donna riccamente abbigliata, con il seno in mostra, due serpenti nelle mani e un copricapo sormontato da un gatto.
L'abbigliamento tipico delle donne cretesi era più o meno questo, tranne che il seno veniva esposto soltanto durante i rituali religiosi, mentre il resto del tempo era normalmente coperto. Il seno esposto sta ad indicare la fertilità della donna, connessa - ovviamente - ai due diversi animali che la adornano. La ricchezza del vestito e le elaboratissime balze indicano la grandezza della divinità.
I due serpenti sono un chiaro riferimento alla creazione-rigenerazione e si rifanno a tutta quella cultura sciamanica arcaica dove la donna ERA un serpente. Sciamanicamente parlando il serpente non era un semplice animale totemico simbolo della donna, bensì era la donna che si faceva serpente per utilizzare i propri poteri divini. D'altronde basta guardarla in viso: sguardo fiero, dritto a sé, deciso di chi possiede la conoscenza, esattamente come le donne del tempo, rispettate e venerate.
Questo ha portato a pensare che la statuina non indichi una divinità, ma una sacerdotessa. A parte il fatto che i due concetti all'epoca erano praticamente la stessa cosa, occorre sottolineare che tutte le altre figure di sacerdotesse, hanno vesti meno elaborate, si toccano il seno e non hanno in mano serpenti (che è una bella differenza).
Infine il gatto in testa, che collega ancora la Dea all'idea di procreazione e fertilità. Molto simile all'estetica egiziana, in questo caso, con cui ha certamente condiviso molti aspetti, non solo religiosi ma anche stilistici.
Anche la seconda figurina risale al 1600 a.C. ma è un po' diversa. Innanzi tutto il serpente "nasce" dalla mano sinistra, si inerpica sul braccio, dietro la nuca e scende sino alla mano destra, dove poggia il capo. Un altro serpente le cinge la vita e sale su per la schiena come la Kundalini e si affaccia al di sopra dell'alto copricapo.
Anche qui abbiamo vari elementi simili alla prima: il vestito elaborato, i copricapo "alto come una torre"... vi ricorda nulla? Le corone turrite delle divinità più tarde, come l'Artemide di Efeso, ad esempio.
Questa terza statuina sembrerebbe non essere del tutto autentica. E' possibile che sia stata "ritoccata" con l'aggiunta dei due serpenti in oro, più simili ai cobra egiziani che non ai soliti serpenti cretesi. Inoltre il disegno che recano sul dorso somiglia più ad un filo che non al fregio tipico dei rettili. Il filo a cui gli studiosi si riferiscono è ovviamente quello di Ariadne! In fatti queste statuine sono state ritrovate a Knossos...
In tutti e tre i casi le braccia sono in avanti o del tutto aperte, il che ci ricorda moltissimo la "posizione della Dea", ovvero il "Drawing down the Moon" tipico di Tanit e di moltissime altre divinità, arrivate sino ai giorni nostri (avete presente la posizione della preghiera cristiana... dai, quella in cui anziché congiungere le mani, si aprono verso il cielo...)
Infine, per i veri amanti del genere, vi propongo una simpatica carrellata di Minoan Snake Goddess Fan Art!
Monica Casalini
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