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Riflessioni sull'Ottava di Michele Proclamato

Riflessioni sull'Ottava

di Michele Proclamatoindice articoli

 

La legge perfetta

agosto 2011
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Mesi fa, mi chiesi se avrei utilizzato, per il mio libro dedicato a Giordano Bruno (L’Uomo di Dio),  una massima che più di tante altre mi aveva colpito:

 

”la memoria e’ colei che ci permette di rivedere il passato, capire il presente ed intuire il futuro”.

 

Non lo feci.
Non la utilizzai perché nonostante ne intuissi il significato, la mia “logica” non era ancora pronta per comprenderla appieno.
Intuire il futuro.
Mi domandavo come potesse celare un simile potere, la reminiscenza archetipicamente resa immortale dai Suoi “sigilli”.
Sostanzialmente, era come se dicesse che la “Sua” memoria  è in grado di divinare!
Poi, quando ormai pensavo di aver dimenticato quelle poche parole dal significato dirompente, improvvisamente, nello scrivere dell’IChing (l’arte divinatoria cinese per eccellenza), mi ritrovai a meditare su un passaggio che mi fece molto riflettere.
La Precessione degli Equinozi - che secondo me è un fenomeno fisiologico universale - coinvolge una capacità organizzativa al limite della preveggenza, che può essere analogicamente simile a quella divinatoria cinese.
Penso, infatti, che si tratti di un evento periodico millenario, dove il ripetersi dei “momenti” stellari si avvicina molto alla ciclicità karmica degli eventi umani ed allora mi sono detto: caro Michele, adesso ti metti lì e spieghi perché, secondo te, Precessione degli Equinozi, I Ching, Karma e Reminiscenza sono solo modi diversi di… prevedere il futuro.
Lo so, la mia è un’affermazione estremamente delicata, pericolosa e piena di insidie, ma ciò che studio da tempo mi ha abituato a percorsi conoscitivi puntuti e affilati senza limiti di tempo o spazio, abituandomi, come una specie di fachiro, a trovarsi a suo agio anche nelle situazioni più estreme.
Ma avendo iniziato, come spesso faccio, dalle conclusioni, forse è il caso che spieghi come vi sono giunto, affinché questa mia voglia di cercare una verità “altra” possa essere condivisa e consumata anche da…  altri.
Quindi, non voglio indugiare oltre.

 

La Prima Emozione

La prima volta che scoprii che all’interno di un meraviglioso rosone medievale, si cela numericamente la Precessione degli Equinozi, provai un’emozione intensa, fatta di una felicità euforica, ma immotivata, visto e considerato che di questo fenomeno, in pratica, non sapevo quasi nulla.
Le cose lentamente cambiarono quando quegli stessi numeri, alla base del fenomeno assiale terrestre, mi consegnarono un mondo nuovo, inaspettato, inimmaginabile ed un sistema conoscitivo senza tempo, tutt’oggi alla base dei miei studi. Un mondo in cui le ere Precessionali rappresentano qualcosa di estremamente importante per tutte le civiltà del passato, che ebbero influenze simbolico-religiose direttamente collegate al divenire processionale.

Ufficialmente il fenomeno in questione sembra essere motivato dall’attrazione Luni-Solare, che “costringe” un ipotetico asse Nord-Sud terrestre, a coprire un’invisibile Ellisse spaziale, attraverso lo spostamento di 1°, dei 360° celesti, ogni 72 anni.

 

Precessione degli Equinozi


Di conseguenza, tale movimento millenario (conosciuto da sempre dall’uomo come Anno Platonico, non si sa come, né perché) ha una durata pari a 25920 anni ed una suddivisione, analoga all’anno solare, costituito da 12 mesi di 2160 anni l’uno. Il suo divenire, con sconcertante precisione viene sottolineato all’Equinozio di primavera in modo Eliaco, al sorgere del sole, ponendo dietro la nostra stella una nuova costellazione, che ci accompagnerà per un mese precessionale.
Come noto, dopo il lungo presidio della costellazione dei Pesci, ore è in arrivo quella dell’Acquario.
In sintesi questa è la Precessione degli Equinozi.
L’asse terrestre ha anche altri movimenti, questa volta angolari, molto più lunghi a livello temporale, ma il fenomeno in questione è di gran lunga il più importante.
Ora però, vorrei sottolineare alcuni ”particolari“ che a volte sfuggono.
Infatti, affinché il fenomeno si concretizzi, è necessaria una sintesi organizzativa delle rispettive velocità rotazionali, orbitali e traslatorie non solo della Terra, ma anche del Sole, di tutto il sistema solare, dei sistemi stellari coinvolti, dei relativi sistemi planetari a noi invisibili (ma sicuramente esistenti alla luce delle ultime scoperte astronomiche), ai quali bisogna aggiungere la relativa velocità delle braccia galattiche (noi ci troviamo alla periferia di una di esse). Il tutto, condizionato dalla velocità rotazionale, orbitale e traslatoria della nostra galassia, la quale risulta probabilmente costituita da un numero di stelle compreso fra i 200 ed i 400 miliardi di unità.
Per avere un idea delle velocità in gioco, gli astronomi ipotizzano che la Via Lattea si muova, con tutto il suo contenuto, a 600Km al secondo, motivo per cui la Terra si sposta nello spazio di 51,84 milioni di Km al giorno, cioè 18,9 miliardi di Km l’anno.
Se poi volessimo, per difetto, immaginare quanti sono i corpi celesti coinvolti in un simile scenario galattico, forse potremmo utilizzare il nostro sistema solare come media celeste. Dovremmo così moltiplicare la presenza stellare per sei, sette volte senza contare asteroidi e comete.
Ora, alla luce di quanto sopra risulta abbastanza evidente che affinché la Precessione si consumi, è necessaria una tale sincronia stellare, che difficilmente potrebbe sottrarsi ad una legge di portata galattica.
Di conseguenza: perché la scienza si limita a motivare il fenomeno in questione attraverso una spiegazione gravitazionale che definirei…. condominiale?
Inoltre, se, come ipotizzo, la legge in questione non è solo “locale”, quali potrebbero essere le sue caratteristiche, considerando l’imponderabile difficoltà sincronica di un tale ammasso celeste?

 

Il Simbolista
Un mio grande e saggio amico poco tempo fa mi disse:

 

"Michele, ma tu di che cosa ti occupi? Che cosa studi?"
Io balbettai una risposta riguardante il mio impegno nel codificare un sapere che avevo definito dell’OTTAVA.
Prontamente, quindi, giunse una nuova domanda…
”Ma tu, per occuparti di questo sapere che definisci millenario, come fai?”
“Leggo e studio di tutto, ma spesso, molto spesso, utilizzo immagini riguardanti reperti piuttosto antichi e non.”
“Allora tu utilizzi i Simboli per Ricordare“.
Sul momento non capii la portata di quell’affermazione, ma indubbiamente oggi so di essere e di fare parte di una sparuta e indistinta schiatta di individui che condividono una strana predisposizione. Oggi so di essere un: “Simbolista”.
E proprio attraverso i simboli e l’analogia che li lega, vorrei dimostrare come, questa ipotetica legge, sia in grado di prevedere ed organizzare la vita di un Essere così complesso come una Galassia.
Ma procediamo per gradi.

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