Riflessioni sull'Ottava
di Michele Proclamato - indice articoli
Quando la Gioconda disse. 72
giugno 2011
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Nell’affresco, infatti, i 12 apostoli sono raffigurati in una stanza ai lati della quale si possono osservare 4 + 4 aperture, culminanti con 3 finestre finali (delle quali potrei dire tantissimo), mentre la sacra rappresentazione, viene sormontata da un soffitto a cassettoni composto da 36 spazi. Il tutto, dominato da tre immagini araldiche che sovrastano la scena attraverso la loro Ottuplice suddivisione.
Cosa dire poi di intere pagine del Codice Atlantico, passate nel completo e più assoluto silenzio, dove miriadi di OTTO vengono tracciati, per i più svariati motivi, dal Maestro (Fig.19), ai quali si potranno aggiungere schizzi e disegni di ogni tipo, tutti contraddistinti da “nodi” o dalla simbologia dell’Ottava, nel modo più inatteso e chiaro.
Forse tutto ciò potrebbe essere utile a chiarire ulteriormente quali erano i Numeri di Leonardo, ma se ci fossero ancora dubbi, potrei utilizzare il suo cuscinetto a sfera (Fig. 20) oppure il suo carro-armato a 36 cannoni (Fig.21).
Carro armato che vedeva così condotto :
“questo è buono per rompere le schiere, ma vuol seguito. modo come sta dentro il carro, “otto” uomini trarranno e questi medesimi volteranno il carro e seguiranno”.
E potrei continuare con centinaia di altri esempi, come il solido a 72 facce disegnato per il Pacioli (Fig.22), o le 6 incisioni regalate alla sua scuola di Pittura milanese, ancora oggi teatro di indagini e ricerche senza fine, per poter definire il perché della presenza esclusiva di …nodi (Fig.23).
Infine, vorrei concludere con l’Uomo Vitruviano, disegnato dal Vinci in una griglia geometrica costituita da 8x8 quadrati (Fig.24), poiché in tale occasione, penso abbia superato sé stesso, riportando alcune frasi, tratte dal sapere Vitruviano dell’edificare:
“Vetruvio mette nella sua opera di architettura chelle misure dell’OMO sono distribuite in questo modo: cioè che 4 diti fa un palmo e 4 palmi fa un piè, 6 piè fa un cubito, 4 cubiti fa un passo e ”24“ palmi fa un omo e queste misure son né sua edifizi”.
Insomma, il numero non mancò mai nell’opera Vinciana ed è proprio il numero, il vero filo conduttore attraverso il quale mi è stato possibile capire quale sia stato il vero sapere ispiratore del grande Genio.
Non è, quindi, plausibile, poter rimettere in un unico riscontro numerico, un significato prettamente cabalistico implicante una scelta umana completamente asservita a determinati impulsi sessuali. Pur riconoscendo un ruolo,nella vita di Leonardo, del servo Salaì, pur
ammettendo determinate scelte sessuali del Genio toscano, mi vedo costretto a dire che, ridurre il suo operato, a causa della presenza di un numero come il 72, in un’opera certamente importante, al mero riconoscimento di un sentimento affettivo, è troppo riduttivo, quasi offensivo.
Qui si sta parlando di Leonardo da Vinci e, come sopra dimostrato, per Lui, il numero, o meglio, certi numeri, avevano un significato molto più sublime ed alto, come è giusto aspettarsi da chi utilizzò un sapere unico e senza tempo, come quello dell’Ottava.
Vorrei concludere utilizzando una definizione del grande Giordano Bruno, per il quale il Numero era:
”limpido principio fisico metafisico e razionale”
e mi concederei un’ultima parola, per il grande esperto vinciano, il Prof. Carlo Pedretti, una parola sola, che un giorno mi renderà finalmente ….libero:
“OTTO”.
Michele Proclamato
Su YouTube: IL SAPERE DELL'OTTAVA
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