Riflessioni sull'Ottava
di Michele Proclamato - indice articoli
Feng Shui
Fondamentali di geomanzia marzo 2012
Tema
Comincia così, con un sottile defluire di pensieri indirizzati verso un tema.
Verso “il” TEMA, che di per sé rappresenta l’ennesima sfida rivolta a quella parte di me che continua a non voler accettare che le “cose”, le mie cose, sono per pochi “intimi”- come direbbe un mio grande amico - e non, come vorrei, per tutti.
Ho fatto trascorrere alcuni mesi da quando ho scritto di scienze, arti e filosofie orientali, durante i quali, comunque, non ho smesso di proseguire sul mio cammino conoscitivo, ma lo avevo avvertito chiaramente dopo aver osservato la simbologia del Feng Shui: su quell’argomento mi sarei dovuto soffermare con attenzione, calma e distacco.
Avevo maturato la convinzione che non sarebbe bastato parlare di “vento ed acqua” nel solito modo, ma avrei dovuto affrontare, approntare e proporre dei fondamentali di Geomanzia che comunque avrebbero rappresentato di per sé, una negazione di sé stessi, vista la scarsa attenzione da parte dell’ufficialità.
La geomanzia, infatti, oggi scientificamente non esiste, non può più esistere, non si vuole che esista, nonostante tutta la scienza si stia muovendo verso un concetto metafisico di comprensione della realtà. In futuro, infatti, saremo costretti ad ammettere - come la Fisica sta già facendo da decenni – l’esistenza di concause dimensionali dalle caratteristiche spirituali, appartenenti ad una progettualità universale chiaramente senziente.
In altre parole ci stiamo dirigendo verso la comprensione di una realtà dove la “materia“ smette di essere l’oggetto osservato, ma diviene un soggetto osservante, dotato di volontà, eticamente paritetica alla nostra volontà indagante.
Più semplicemente, saremo costretti a prendere atto di una realtà animica.
Una realtà che l’uomo non vuole più accettare, non solo a livello scientifico ma anche a livello personale ed è in questa mancata accettazione che risiede la motivazione per cui la Geomanzia non può esistere ufficialmente.
Questo è il cuore del discorso.
Se l’umanità tutta, dovesse nuovamente riconoscere a direzioni, tempi, materiali e forme, una matrice pensante, spiritualmente evoluta, dalle palesi capacità modellanti, dovrebbe conseguentemente ammettere l’esistenza di un CAMPO, di un DIO, archetipicamente consultabile, in grado di plasmarsi e plasmare la nostra vita ed i nostri eventi semplicemente reiterando la sua reale essenza geometrica.
Se questo può sembrare impossibile a menti e cuori che si ritengono oggi “evoluti,”, quanto tutto ciò diventerebbe ancora più impossibile se si dovesse porre le stesse menti e gli stessi cuori di fronte ad una realtà conoscitiva che, da sempre, ha codificato l’essenza divina della materia, formalizzando le sue caratteristiche nel feng shui, ed asservendole alla vita umana in modo universalmente compatibile?
Ecco perché la mia volontà di rifondare dei fondamentali geomantici, contiene in sé stessa la negazione del proprio esistere.
Come riferito più sopra, oggi, non si vuole far ri-esistere ciò che non si crede esista.
Ma ciò che è falsamente valido per l’ignoranza umana oggi, probabilmente non lo sarà in futuro e, come ormai faccio da anni, scrivo di ciò che studio, inserendo il mio sapere in luoghi simili a bottiglie, temporalmente sempre pronte a cadere nelle mani “giuste” in momenti ciclicamente altrettanto giusti.
O almeno lo spero.
Ed ora, poiché non mi reputo il solito rivenditore di “precetti” New Age, essendo abituato a formulare un’ipotesi conoscitiva di lavoro basata su esempi concreti, vorrei partire dai “protagonisti“ del contendere.
Svolgimento
Nel seguente ennesimo atto di questa commedia tragi-comica chiamata “Storia del sapere umano” gli attori sono:
1. Un misconosciuto simbolista col fiuto dell’Ottava
2. Un sapere orientale millenario
preposto alla costruzione di qualsiasi tipo di edificio abitativo e non, spesso di forma geometrica rettangolare o quadrata.
Tale conoscenza si basa, tra l’altro: sull’armonizzazione dei 5 elementi (vento, aria, acqua, legno e metallo), l’allineamento alle 8 direzioni geografiche (Nord, Sud, Est, Ovest e le intermedie) ed una particolare attenzione all’aspetto cromatico.
Il sapere in questione è diretta emanazione del Taoismo e tiene sempre in seria considerazione la presenza dello Yin e Yang nella distribuzione di colori, forme, direzioni, momenti temporali e materiali in quanto essi sono portatori di caratteristiche femminili e maschili, che, una volta armonizzate, permettono l’equilibrato scorrimento dell’unica energia universale, il QI, responsabile di tutta la creazione.
Il tutto è finalizzato alla corretta e salutare vita degli occupanti (nel caso di luoghi abitativi) che, rispettando tali “meccanismi” ne traggono beneficio fisico e morale.
Essi potranno, infatti, non solo interagire positivamente con gli avvenimenti della loro vita, ma addirittura influenzarli nel modo migliore, in quanto consapevoli inquilini di spazi viventi, che dialogano con spazi infinitamente più grandi (come quelli universali), la cui matrice creante è, fondamentalmente, divina.
Per farla breve, il feng shui suggerisce: “costruisci come Dio crea, come Dio è, ed avrai salute e fortuna attraverso l’equilibrato scorrere della “Sua” energia.
Nonostante ricorrenti diversificazioni riguardanti il numero delle direzioni e dei colori ecc. ecc. in linea di massima, i vari stili feng shui, pur non avendo un unico canone bibliografico a cui rifarsi, applicano tale sistema conoscitivo.
3. Una scienza moderna
giustamente fiera dei suoi successi conoscitivi, ma anche sprecona, prepotente e soprattutto poco incline all’umiltà, che ritiene tutto ciò completamente privo di ogni fondamento scientifico.
4. Una parte consumistica
tipicamente occidentale, rappresentata dell’“Arredo di Interni”, figlia di un’architettura dimostratasi raramente cosciente della portata del messaggio del feng shui, poiché troppo spesso attratta solo dal suo uso commerciale.
5. Una piccola rete di “scuole“ e di seri amanti del feng shui, carichi di passione divulgativa.
Questi sono i personaggi coinvolti nel mio “tema”.
E l’attuale situazione qual’è?
La seguente:
La scienza non si preoccupa minimamente di dedicare autorevoli studi al feng shui in quanto lo reputa un’anacronistica pratica negromantica.
Il feng shui continua a rimanere sospeso in una specie di limbo di semiufficialità conoscitiva.
Il mondo dell’architettura non ha la volontà, né probabilmente i mezzi conoscitivi, in grado di inglobarlo in una reale struttura formativa ed universitaria.
Scuole e praticanti vivono il loro sapere ai margini di un’ufficialità irritante, privati dei giusti riconoscimenti formali.
Morale: un fastidioso senso di stallo continua ad avvolgere non solo il feng shui, ma tutto il sapere orientale, formalmente trattato oggi come l’eco di un’umanità un po’ pagana ed incapace di un vero razionalismo scientifico.
Quindi, l’unico modo per mettere tutti d’accordo sembrerebbe essere quello di riuscire a trasformare il non-ufficiale in ufficiale, rendendo:
-
il sottile misurabile,
-
il dimensionale visibile,
-
il presunto disordine, ordinato e
-
l’animico percepibile.
Una cosetta da poco insomma.
In tale contesto ho deciso di dire la mia, nella speranza di unire conoscenze, secondo me, solo apparentemente diverse fra loro e non conosco altro modo per farlo, come sopra accennavo, se non attraverso la simbologia.
Il simbolo infatti ha dentro di sé tutto ciò che serve per accedere ad un sistema di informazioni estremamente più “allargato” di quanto si possa mai sospettare, e la capacità di innescare le nostre capacità analogico-intuitive è fondamentale in questo tipo di studi.
Inoltre, nel caso specifico, ho a disposizione non pochi aiuti numerici per dare inizio al mio compito descrittivo.
Direi quindi di partire dall’attenta osservazione del “SEGNO”, con l’intenzione di renderlo, inizialmente, matrice evocativa… scientifica.
Numeri magici nella storia
Iniziamo perciò ad osservare quello che da millenni sintetizza il sapere del Feng Shui, partendo dalla “forma“ del simbolo che lo rappresenta, concedendo molta attenzione al numero.
Una forma chiaramente ottagonale è delimitata da 8 trigrammi che ne caratterizzano ogni lato.
Soffermiamoci ora sulle particolarità dei suddetti trigrammi.
Essi sono composti da 24 segmenti costituiti da 12 linee unite e 24 spezzate.
A questo punto, potremmo già operare un distinguo utile ad appianare molte “incomprensioni” che separano gli attori chiamati in causa.
Per farlo è sufficiente un magnifico e tragico esempio di vita trascorsa, avvenuta a cavallo fra il primo ed il secondo decennio del secolo scorso che vide protagonista un giovane e povero bramino del sud dell’India, baciato da un immenso talento matematico.
Chiunque lo desideri potrà facilmente documentarsi ulteriormente sulla vita del grande Srinivasa Aiyangar Ramanujan che, in pieno periodo colonialistico inglese, ebbe l’ardire di rivolgersi al cuore del sapere matematico occidentale, allora rappresentato dalle università di Oxford e Cambridge, inviando una semplice lettera composta da nove fogli di equazioni e teoremi che aveva sviluppato attraverso il suo personalissimo studio di un normale libro di testo di matematica occidentale.
Tali equazioni e teoremi, si rivelarono in parte già noti in ambito matematico, in altri casi invece, rappresentarono quanto di più avanzato mai elaborato nelle facoltà di fisica e matematica delle citate università britanniche.
Fu il lungimirante intuito matematico del Prof. Godfrey Herold Hardy, membro del Trinity College di Cambridge, a permettere al giovane Srinivasa di realizzare il suo sogno, raggiungendo il cuore del sapere occidentale.
I due collaborarono a Cambridge senza sosta, per tutto il periodo, piuttosto breve purtroppo, durante il quale il grande Tamil ebbe forza e salute sufficienti a sorreggere il suo genio.
Un destino beffardo, infatti, avrebbe, da lì a poco, posto fine alla sua breve vita, a soli 33 anni.
Ciò premesso, esaminiamo il motivo di questa citazione dovuto ad un FATTO ben preciso.
A Ramanujan dobbiamo un sistema equazionale modulare posto alla base della Teoria delle Stringhe oggi evolutasi in teoria delle Membrane.
Per chi non lo sapesse, la Teoria delle Stringhe e la sua naturale trasformazione già citata, è ancora oggi considerata il modo più verosimile per descrivere la nascita della materia, oggi vista come il frutto di filamenti vibranti, posti in altre dimensioni.
La cosa interessante che ci riallaccia all’argomento in questione, è rappresentato dal sistema numerico utilizzato da Ramanujan per ottenere le sue famose Equazioni.
Essenzialmente tutto il sistema elaborato deriva da soli tre riferimenti numerici, i seguenti: 8 12 24
A distanza di millenni, quindi, la Fisica ricorre allo stesso sistema numerico del feng shui, a suo volta figlio del pa-kua, rappresentazione orientale delle capacità dell’ottava.
Verrebbe da dire che ciò che numericamente, oggi, è una Superstringa, o una Stringa Bosonica, ieri era geomanzia.
Allora forse sul concetto di “ufficialità” si dovrebbe essere molto più cauti.
Una cautela dettata dalla Fisica stessa che ormai da decenni definisce la sequenza in questione “magica”.
Alla luce di tutto ciò, io penso che sarebbe auspicabile programmare un sano e serio piano di studi atto capire cosa si cela dietro questo piccolo esempio di trasversalità numerica, dalle caratteristiche ambivalenti, e mi auguro vivamente che, quanto prima, questo mio sogno si possa realizzare.
Ora, sempre traendo spunto dalla sequenza feng shui (8 direzioni, 12-24 grammi), vorrei proseguire fornendo un ulteriore esempio della sua “universalità” applicandola questa volta ad un reperto millenario oggi custodito al Louvre: lo zodiaco di Dendera.
Esso rappresenta una visione cosmologica dei cieli Egizi, che nel più totale tripudio simbolico, inaspettatamente, rispetta gli stessi fondamentali cinesi.
Per notare e capire ciò, è sufficiente osservare i 12 enormi esseri posti all’esterno della Via Lattea, secondo le 8 direzioni già viste nella simbologia del feng shui.
A questo punto, prima di svelare il contenuto numerico racchiuso dalle 24 braccia degli esseri sopraccitati è, a mio avviso, opportuno ricordare uno dei precetti del taoismo, tuttora alla base della sua emanazione geomantica:
“Affinchè l’energia universale possa scorrere senza ostacoli negli ambienti ordinati dai precetti del Feng-Shui, sarà opportuno bilanciarli a secondo della loro propensione maschile e femminile”.
Un duplice orientamento che non manca di trasformarsi in una costante binaria all’interno del divenire numerico presente nei “Grammi”.
Di conseguenza, dato l’aspetto numerico posto all’esterno dello Zodiaco (12+24), matematicamente, in base alla regola sopraesposta (binaria), dovremo attenderci un contenuto costituito da 24 + 48 corpi celesti.
Ed infatti, l’interno dello Zodiaco è costituito da 72 esseri posti all’interno di un sistema spiralico, suddiviso in 5 zone (è interessante notare come il movimento spiralico del QI ed il riferimento ai 5 aspetti della materia sono fondamentali anche nel sapere cinese).
Ovviamente ciò che lo zodiaco egizio contiene - costellazioni pianeti e stelle della Via Lattea - è per noi facilmente visibile, grazie alla tecnologia astronomica, mentre è praticamente oscuro, scientificamente parlando, ciò che avvolge lo Zodiaco, ritenuto dagli egizi la “CAUSA” della loro visione galattica.
Mi sento quindi autorizzato ad ipotizzare che un tempo fosse noto, a tutte le latitudini, un pattern energetico di tipo numerico, in grado di rappresentare la parte multi-dimensionale invisibile, dalla quale dipende la struttura materica tridimensionale visibile.
Un pattern sintetizzabile attraverso due sole cifre: il 36 e la sua emanazione binaria, il 72.
Di conseguenza, il feng shui per operare in questa realtà, basa le sue capacità geomantiche esattamente sull’Ottuplice parte dimensionale a noi oggi sconosciuta, simbolicamente rappresentata dai 12 + 24 grammi.
Arrivati a questo punto, visto e considerato che tutti i progressi fatti negli ultimi decenni nel campo della Fisica vertono sulla presenza dimensionale di altre “realtà”, è gioco forza vedere nel feng shui non il semplice retaggio di un sapere privo di fondamenti scientifici, bensì la testimonianza di una raffinatissima scienza dimensionale, nei confronti della quale, attualmente, siamo ancora terribilmente in… ritardo.
Caratteristiche di Campo
Se la mia ipotesi di lavoro è corretta, dovremmo ritrovare la presenza dimensionale di un Pattern Numerico Creativo anche dentro di noi.
Osserviamo pertanto lo specchietto che segue.
I dati riportati sono riconosciuti anche a livello medico e credo che questo sia uno dei casi più eclatanti - ma ve ne sono molti altri - in cui la fisiologia umana risulta perfettamente allineata alla sequenza in questione.
A questo punto credo sia interessante ricordare i tempi di percorrenza celeste dell’Asse terrestre, riassunti sotto un fenomeno astronomico più conosciuto come: Precessione degli Equinozi.
Il nostro pianeta percorre i 360° celesti della sua ipotetica ellisse spaziale, in – Shri-Yantra 25920 anni, spostandosi di 1° ogni 72 anni.
Si potrebbe pertanto aggiungere che il Pattern in questione fornisce i suoi “favori” a due mondi contemporaneamente: il micro-cosmo umano ed il macro-cosmo celeste.
E sarebbe sufficiente esaminare una simbologia tipicamente indiana come lo Shri-Yantra, per renderci conto che a questa conclusione fossero giunti, già in tempi antichi e sottovalutati, menti e cuori, “altri”, assolutamente convinti dell’esistenza di un'unica “matrice” del TUTTO.
Tempi in cui erano sufficienti le archetipiche forme divine di 8 triangoli intrecciati, avvolti da 24 petali sacri, per giungere a convinzioni esistenziali molto più cosmiche, che terrestri.
In questo dissacrante gioco delle analogie vorrei però, nuovamente allacciarmi all’ufficialità, questa volta biologica, per fare un ulteriore passo avanti verso l’emancipazione conoscitiva del feng shui.
Da alcuni decenni ormai, uno tra i più noti biologi viventi, Rupert Sheldrake, ha espresso una teoria rivoluzionaria, che sta trovando continue conferme, in merito al modo con cui tutte le cellule di qualsiasi essere, sono in grado di organizzarsi per dar forma alla …FORMA.
Sostanzialmente, il dr. Sheldrake si è chiesto che cosa, tenuto conto dell’estrema specializzazione di ogni gruppo di cellule, le guida ad organizzarsi in un essere compiuto e per dare una risposta a tale domanda, ha dovuto teorizzare l’esistenza di un CAMPO o più CAMPI, posti in altre dimensioni, in grado di presiedere l’assemblaggio di ogni forma vivente.
Non mi stupirei, a questo punto, se i campi, o il campo in questione, si potesse identificare con il “nostro” Pattern, che, attraverso pochi esempi è stato in grado di dimostrare la sua estrema flessibilità sistemica ed olografica diventando:
-
geometria direzionale in Cina,
-
superstringa in Fisica,
-
materia stellare in Egitto,
-
fisiologia umana e fenomeno astronomico assiale,
-
simbologia sacra in India ed infine,
-
campo unificato in Biologia.
Siamo perciò giunti, attraverso un sistema analogico di esempi, ad ipotizzare una fusione fra un presunto sapere del passato ed una delle ipotesi scientifiche più avveniristiche del presente.
Motivo per cui un Campo Numerico, posto altrove, potrebbe essere, in questa dimensione: ”Spazio, Tempo, Materia e contemporaneamente la Legge che li governa.”
A rigor di logica, una società in grado di dimostrare scientificamente tutto ciò, non applicherebbe tali conclusioni?
Io direi di sì.
Allora in cosa consiste realmente il problema, visto che la logica conduce verso l’accettazione del feng shui?
Io penso che risieda in un piccolo, ma essenziale particolare, in quanto ciò che, molto freddamente, ho definito CAMPO - per usare lo stesso termine di Sheldrake - altro non sia che la codifica, per noi ancora inaccessibile, non solo di un meccanismo creante, ma di un Essere Creatore, geometricamente censito per “noi” in tempi e modi che non siamo ancora in grado di definire.
Mi sentirei quindi di concludere, dicendo che: sicuramente l’ufficialità, potrà anche ignorare un
simbolista misconosciuto come me, ma sicuramente prima o poi dovrà fare i conti con una interpretazione panteistica della creazione.
Ed una volta accettato ciò, torneremo a costruire in ogni luogo, imitando la FORMA DIVINA, l’unico modo per usufruire della sua LEGGE di prosperità e salute e rendere compatibile la nostra presenza con una materia da sempre… VIVA.
Michele Proclamato
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Conferenza di Michele Proclamato
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